Nuovo lungomare, progetto fantasma e pericoloso contro la città
L’obiettivo sembra essere solo quello di scaricare il materiale di dragaggio del porto
Un progetto fantasma, non condiviso e quindi contro la città. E’ questo il risultato della diffusione, da parte dell’assessore ai Lavori pubblici, Nicola Piergiovanni, del rendering di un vecchio progetto per un nuovo lungomare, che si vorrebbe rendere attuale, senza cambiarlo e senza condividerlo. Il solito pasticcio alla molfettese, tipico di questa amministrazione ciambotto, accozzaglia di liste civiche senza un progetto politico, solo con la politica del fare… pasticci. Un progetto che appare frettoloso e strumentale, anche se realizzato all’epoca dal Politecnico di Bari, senza tenere conto, a nostro parere, della realtà esistente. L’idea è quella di scaricare nelle acque del lungomare Colonna tutto il materiale di dragaggio del porto, che, evidentemente non si sa dove depositare. E così prendere due piccioni con una fava: liberarsi del materiale e realizzare l’atteso lungomare cittadino. In realtà si sta chiudendo la stalla quando i buoi sono già scappati, perché il lungomare è stato prima chiuso dal palazzo dell’Inps e poi dagli ecomostri attuali in fase di ultimazione, con gli edifici a due passi dall’acqua. Invece di creare una spiaggia in città, come avviene a Bari, con ciottoli e sabbia e non massi di pietra irregolare, l’amministrazione ha pensato di fare una sorta di banchina portuale spacciandola per lungomare (del resto i tecnici, seguono le istruzioni di chi paga il progetto). Su tale progetto è caduta una pioggia di critiche sui social: il materiale del dragaggio è inquinante e pericoloso (non dimentichiamo che i fondali sono stati pieni anche di bombe all’iprite), la viabilità del lungomare ne verrebbe compromessa, manca il verde, dubbi sulla pulizia, rischio di lottizzare anche questo tratto con concessioni private a lidi balneari, la manutenzione sarebbe problematica, tenuto conto che già il lungomare e soprattutto le strade parallele, sono piene da anni di buche e fossi con il pericolo di caduta per bambini e anziani. Cosa voleva essere l’idea di Piergiovanni, un ballon d’essai per saggiare le reazioni dell’opinione pubblica. Il risultato, almeno da quello che si legge sui social, è stato negativo. Meglio perciò, ricominciare da capo coinvolgendo i cittadini e gli abitanti della zona. Qualche volta gli amministratori potrebbero sentire i cittadini e meno lobby e tuttologi da strapazzo. © Riproduzione riservata