Nuovo incendio di auto nella notte a Molfetta. Il fenomeno comincia a preoccupare i cittadini. Il silenzio delle forze dell’ordine e dell’amministrazione comunale
MOLFETTA – Come già detto altre volte, il fenomeno delle auto bruciate durante la notte a Molfetta non fa più notizia per i giornali, tale è la frequenza con cui avvengono, mentre le forze dell’ordine sembrano impotenti a fronteggiarlo.
I carabinieri continuano a brancolare nel buio, ai cittadini si chiede ormai di rassegnarsi, i vigili del fuoco continuano a considerare il fenomeno come autocombustione, per cui il messaggio che viene inviato ai cittadini è di non allarmarsi, perché si tratta di un fenomeno quasi scontato come i furti delle automobili e quello negli appartamenti.
Così gli autori di questi atti criminosi, perché noi non crediamo all’autocombustione, si ritengono impuniti e impunibili e continuano a compiere i loro misfatti notturni.
Ieri sera in via Roma c’è stata l’altra puntata della serie autobruciate, poco dopo la mezzanotte. Solito scenario: auto che brucia, pneumatici che scoppiano, mura annerite, asfalto con i segni dell’incendio, gente alle finestre, vigili del fuoco che arrivano più o meno in tempo. E furfanti che gongolano: “ci siamo divertiti e l’abbiamo fatta franca ancora una volta”.
Se, invece, dovesse trattarsi di un fenomeno di criminalità organizzata, il discorso cambierebbe radicalmente: chi sono gli obiettivi di questa eventuale criminalità, persone alle quali viene chiesto il pizzo? Vendette fra balordi locali?
Altra ipotesi: i cittadini, non trovando spiegazioni adeguate, si chiedono se non si tratti di un interesse di qualche compagnia di assicurazione, per incentivare le polizze di incendio e furto. Una tesi alquanto fantascientifica, ma che circola nella testa della gente.
I carabinieri su questa situazione stranamente tacciono. Eppure in tanti anni in cui si sono avvicendati comandanti di compagnia più o meno efficienti, l’attuale cap. Vito Ingrosso ha dimostrato in più occasioni maggiore efficienza e capacità di risolvere i crimini rispetto ai suoi predecessori. E di questo gli va dato atto, come va dato atto al comandante della stazione luogotenente Giuseppe Malerba della stessa efficienza e determinazione. Ma come mai il fenomeno delle vetture bruciate, che comincia a preoccupare seriamente l’opinione pubblica, appare senza soluzione? E' probabile che non ci siano uomini e mezzi sufficienti per combatterlo. E’ quello che si chiedono anche i cittadini. E aggiungono: domani potrebbe toccare a me?
Ecco perché una risposta va data subito, prima che si possa creare una psicosi ingiustificata. Il silenzio degli inquirenti non giova a nessuno e non è nemmeno accettabile una rassegnazione a una criminalità che non può più essere tollerata come un fenomeno del nostro tempo, ma vanno date risposte adeguate anche dalle autorità comunali: non dimentichiamo che anche il sindaco Tommaso Minervini che è autorità di pubblica sicurezza, non può restare in silenzio di fronte al ripetersi dei roghi notturni. Non ci si può rassegnare a questo fenomeno, come se fosse simile a un cambiamento climatico.
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