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Nuovo comprensorio ospedaliero tra Molfetta e Bisceglie, progetto da 67milioni di euro
04 settembre 2012

MOLFETTA - Un repentino cambio di prospettive per la sanità a Molfetta. La giunta Vendola ha approvato la costruzione di un nuovo ospedale (comprensorio ospedaliero) in un’area compresa tra la zona industriale di Bisceglie, la SS 16bis e il confine con il Comune di Molfetta. La localizzazione non è ancora definitiva (dovrà considerare anche la morfologia del territorio e le zone ad alta pericolosità idraulica che attraversano quell’area), come anche i tempi di progettazione ed esecuzione dei lavori: potrebbero essere anche biblici, di fronte all’attuale crisi economica e alla riconosciuta lentezza dei lavori pubblici.
Sono certi solo i posti letto (281), il bacino d’utenza del nord barese (circa 193mila cittadini tra Bisceglie, Trani, Molfetta, Giovinazzo, Corato, Ruvo e Terlizzi) e i soldi che saranno investiti, quasi 67,4milioni di euro. Il provvedimento si è poi materializzato nel Piano d’investimenti di edilizia sanitaria per il finanziamento degli interventi di riqualificazione della rete ospedaliera.
Resta da capire come saranno utilizzate le strutture ospedaliere già presenti e in funzione, tra cui il presidio ospedaliero di Molfetta, e le varie cattedrali nel deserto, costruire in questi ultimi anni, ma abbandonate al degrado e all’incuria. Ecco perché sarebbe stata opportuna una migliore pianificazione tecnico-amministrativa, ma il Piano di rientro sanitario del 2010, imposto dal governo Berlusconi alla Regione Puglia, ha decisamente tagliato le gambe a qualsiasi tipo di progettazione.
Il 2012 è stato anche l’anno della seconda fase del Piano di rientro che ha sollevato polemiche non solo per alcune misure adottate (riduzioni e accorpamenti di strutture e servizi sanitari, come accaduto nel 2011), ma anche per le lacune segnalate da alcuni organismi di settore (mancato coinvolgimento degli organi di partecipazione e dei cittadini, carente potenziamento delle attività territoriali, incompleta riqualificazione delle attività territoriali alternative al ricovero, ecc.).
Le nuove prospettive regionali sembrano essere, però, più propositive rispetto al passato, anche se sono iniziate già le prime strumentalizzazioni politiche a Molfetta, come già Quindici denunciava nei mesi di marzo e aprile, da parte di chi vorrebbe monopolizzare le decisioni regionali, tra cui proprio quella del nuovo comprensorio ospedaliero, dimenticando che il documento programmatico del 2010/11 ne annunciava già la eventuale realizzazione.
 
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