Nuovo candidato di Molfetta al consiglio regionale: è il dr. Felice Spaccavento. La posizione di Saverio Tammacco si fa più critica
Felice Spaccavento con Michele Emiliano
MOLFETTA – La posizione di Saverio Tammacco candidato al consiglio regionale per il “ciambotto” a Molfetta con il presidente Michele Emiliano si fa di giorno in giorno più difficile. Quello che sembrava un percorso in discesa, diventa problematico, per la discesa di altri candidati, sempre della stessa area.
Dopo il ritorno in campo della dott.ssa Annalisa Altomare (lista “Senso civico” di Alfonso Pisicchio), arriva un’altra candidatura di prestigio e di impatto, quella del dr. Felice Spaccavento (nella foto con Emiliano), che gode di grande stima e fiducia fra i cittadini di Molfetta. L’anestesista dell'ospedale Umberto I di Corato è noto per la sua campagna a favore di un ospedale di primo livello nel nord barese, nato con la Carta di Ruvo, sottoscritto dal governatore pugliese (anche se poi ignorato nei fatti dallo stesso Emiliano).
Il dr. Spaccavento sarebbe una figura credibile e in grado di ricompattare la sinistra molfettese rimasta stordita dalle dimissioni da sindaco di Paola Natalicchio. L’area era orfana e non si riusciva a individuare una nuova figura, dopo che lo stesso sindaco, per motivi professionali (si occupa di politica come giornalista della emittente televisiva nazionale “La7”), si è dimessa da consigliere comunale e anche un po’ dalla politica attiva. Tra l’altro alla Natalicchio serve un po’ di tempo per recuperare terreno dopo le delusioni dei suoi sostenitori e soprattutto dei cittadini.
Molti gruppi dell’area vincente nelle elezioni comunali del 2013 avrebbero dimostrato gradimento per questa candidatura, che comunque metterebbe in difficoltà l’amministrazione comunale di destracentro, un “ciambotto” che rischia di diventare rancido. Saverio Tammacco appare molto preoccupato: quella che sembrava una vittoria a portata di mano (e per la quale si è fatta una crisi politica facendo cadere l’amministrazione di centrosinistra, con la regia di Emiliano e Piero de Nicolo), rispetto a quella sfiorata la volta scorsa, rischia di apparire molto ridimensionata e potrebbe ridurre i consensi a un numero inferiore a quello delle ultime regionali, perché spinge i cittadini a riflettere e a valutare i soggetti in campo.
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