Nuove trame di Raffaele Ferrero
Mostra a Trani dell’artista molfettese
Sabato 9 luglio è stata inaugurata alla galleria d’arte Michelangiolo di Tra- ni, in via Giovanni Bovio 186, il vernissage della mostra del molfette- se Raffaele Ferrero, intitolata Nuove trame. L’allestimento resterà visitabile con orari set- timanali 17:30 - 20:30 dal lunedì al venerdì e in doppio turno 10:30 - 12:30 / 17:30 - 20:30 sabato e domenica, fino alla data del 24 luglio. La mostra si pone, come il titolo stesso annuncia, in ideale continuità con l’esposizione molfettese del febbraio-marzo 2020 presso la suggestiva Sala dei Templari, tenuta a battesimo dalle raffinate annotazioni dello storico dell’arte Gaetano Mongelli. «I morfemi di Ferrero – aveva scritto allora il professor Mongelli nella prefazione del catalogo della mostra – sono morfemi che provengono dalla galassia dell’immaginario: dal florilegio, sempre mutevole complesso, di curve spezzate e assemblate tra ritagli piramidali che sanno di vela latina, tra sagome talvolta lanceolate, in altri casi appuntite come foglie d’oleandro scosse dal vento di tramontana all’apparire dell’autunno, tra coloratissime campiture sforbiciate da cerchi, losanghe, quadrati, rombi, rettangoli, triangoli e linee sapientemente alternati e combinati tra loro». Il primum movens della produzione di Ferrero sembra rappresentato dalla sua personalissima visione del paesaggio e del mondo circostante. Lo sguardo dell’artista parte dalla percezione del fenomeno per poi volgere al noumeno. Il dato visivo è scarnificato ed essenzializzato, spesso sottoposto al filtro di una geometrizzazione che potrebbe rispondere all’esigenza d’introdurre un’istanza d’ordine nel caos cosmico. Il reticolo, l’elemento curvilineo, il motivo del triangolo riproposto con dimensioni e cromatismi variegati, la vertigine ascensionale… Sono solo alcuni dei moduli che ricorrono nell’arte di Ferrero, in cui colpisce anche la co- stante tensione ai colori caldi. Quello dell’artista molfettese è infatti un astrattismo gioioso, vitalistico, proteso ver- so il futuro, in cui la frequenza dell’azzurro sembra suggerire l’aspirazione all’Assoluto, il desiderio del volo psichico negli spazi side- rali. L’esito è una pittura elegante e sobria, che insegue le trame del reale e le rivela, di- stillandone l’essenziale e ricavandone vertiginose architetture dello spirito. © Riproduzione riservata