Nuova Zona artigianale, approvata definitivamente la variante
La Giunta dà il via all’urbanizzazione delle prime tre maglie
Esordio col “botto” per l’amministrazione di centrodestra che, nella prima seduta utile del nuovo Consiglio comunale dopo l’insediamento, ha messo il suo sigillo su un importante provvedimento. Si tratta dell’approvazione definitiva alla Variante al Piano insediamenti produttivi (Pip), che permetterà la realizzazione di una nuova zona artigianale, adiacente a quella esistente. Si chiude così un iter tecnico e amministrativo durato quattro anni, durante i quali il provvedimento ha subito una serie di “stop and go”.
PIP 1 - La prima bozza del piano risale al 1992 con l’individuazione l’area. Per cinque anni non si procedette, anche perché la zona artigianale di base, pur con i suoli assegnati, era praticamente vuota. Solo nel ’97 il piano fu ripreso a seguito di crescente richiesta delle aziende e approvato definitivamente nel marzo del ’99 (Delibera 48). Successivamente arrivarono nel maggio ’99, i quattro miliardi di finanziamento per il progetto di urbanizzazione delle maglie A –B –C, incluso tra le iniziative finanziate con l’approvazione da parte del Cipe, del Patto territoriale “Conca barese”. Risorse che furono disponibili solo nel marzo 2000, con l’istituzione del Consorzio per lo sviluppo della “Conca barese”, ossia il soggetto operativo del Patto.
PIP 2 - Nel frattempo però maturarono nuove situazioni ed istanze. In particolare la strada che doveva separare la vecchia dalla nuova zona artigianale, avrebbe impedito ogni possibilità di espansione per alcune aziende che già operavano, come Confsud e Fas. Di qui la necessità di una variante per eliminare la strada di confine e realizzare una bretella di collegamento fra le due zone. L’adozione della variante da parte del Consiglio comunale (Delibera 61 del 01.06.2000), permise alla Giunta allora in carica, di preassegnare i primi 18 lotti per degli insediamenti nelle maglie A –B –C.
PIP 3 - Dopo la caduta di Guglielmo Minervini (21.09.2000), la procedura di approvazione definitiva, passò nelle mani del Commissario prefettitizio che, nella fase di perfezionamento dell’atto amministrativo, dovette rimodulare il Pip per renderlo conforme alle prescrizioni della Regione riguardante il Piano regolatore. In particolare, col rispetto della distanza di 50 metri dalla lama “Marcinase”, in gran parte della maglia A non era possibile costruire manufatti. Di qui la necessità di variare la destinazione di alcune aree. In particolare, i lotti previsti nella maglia A, sono stati inseriti nella maglia C. Una modifica, che pur non variando alcuni parametri (rapporto tra area per servizi e quella per gli insediamenti, indici di fabbricabilità, altezza massima), ha comportato una serie di adeguamenti degli elaborati tecnici, che hanno indotto il Commissario a revocare la delibera 61 del 1.6.2000, ed a emanarne un’altra (n° 133) in linea con le prescrizioni della Regione. L’ultimo atto lo ha consumato il nuovo Consiglio comunale il 25.7.2001.
Come si vede, siamo di fronte al primo e non ultimo provvedimento voluto e costruito dalla passata amministrazione di centrosinistra e perfezionato poi dal Commissario, ma che passerà alla storia con la firma del centrodestra.
Ma quel che conta ora è che la città ha uno strumento che sicuramente apporterà un impulso allo sviluppo economico.
Gli impegni del Comune
Tutta l’area di ampliamento è di 456.689 mq. di cui 279.532 mq. destinati a 98 lotti edificabili di varia tipologia, da 630 a 10.080 mq, fino ad una massimo di 20.160 mq. La palla passa ora alla Giunta comunale che dovrà affrontare e gestire la fase operativa per l’urbanizzazione delle maglie A-B-C-G. L’assessore alle Attività produttive, Saverio Tammacco ci anticipa: “Stiamo già nella fase operativa. Il progetto esecutivo di urbanizzazione è stato già approvato dalla Giunta. I tecnici del comune sono al lavoro per valutare la consistenza dei suoli da espropriare ed è praticamente conclusa la procedura per la concessione dei lavori. L’impegno dell’Amministrazione è di completare i lavori di urbanizzazione entro ottobre 2002. Come pure stiamo scandagliando tutte le strade per ridurre i costi, che attualmente i tecnici stimano intorno alle 46.500 al mq. e sono convinto che ci riusciremo”.
Giallo sul prezzo
Il prezzo di cessione del lotto a 46.500 lire al mq. ha sorpreso molti operatori, soprattutto artigiani, perché si era sempre parlato di 30.000 lire al mq. Ma mentre le 46.500 lire è il prezzo evidenziato dalla relazione tecnica, non si trova traccia nelle carte comunali, delle 30mila stimate dalla passata amministrazione. Ovviamente la nuova Giunta non si assume alcuna responsabilità su ciò è stato detto o fatto nel passato. Da quanto abbiamo verificato, è probabile che ci sia stato un equivoco o errore nella comunicazione del prezzo agli interessati. Infatti, le 30mila lire vengono fuori considerando il prezzo di esproprio (24mila lire), più le spese accessorie. Ma il prezzo di cessione del lotto deve comprendere anche l’acquisto dei suoli su cui il Comune deve fare le opere di urbanizzazione. Un equivoco o errore che porterà a rivedere al rialzo la stima dei costi per chi si insedierà nella nuova zona artigianale.
Si parte quindi e QUINDICI, da sempre attento alle tematiche dello sviluppo e del lavoro, seguirà l’evoluzione del progetto. La città non può più perdere altro tempo, dopo un anno di vuoto amministrativo.
Francesco del Rosso
SCHEDA
Destinazione aree
Strade mq. 56.221
Parcheggi mq. 10.570
Lotti mq. 279.532
Verde mq. 151.287
Totale mq. 456.689
Tipologia lotti n° mq.
Tipo A 14 630
Tipo B 13 1.260
Tipo C 10 1.890
Tipo D 29 2.520
Tipo E 10 2.520
Tipo F 8 3.780
Tipo G 4 5.040
Tipo H 4 5.670
Tipo I 1 6.930
Tipo L 5 10.080