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Nuova stangata sui cittadini aumenta la tassa rifiuti  
15 aprile 2007

Nuova “stangata” fiscale da parte del Comune ai danni dei molfettesi. Dopo l'aumento dell'addizionale Irpef del mese scorso, questa volta l'amministrazione comunale di centrodestra torna a mettere le mani nelle tasche dei contribuenti inasprendo del 10% la tassa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (cosiddetta Tarsu). Un provvedimento che incide indiscriminatamente sui bilanci familiari e su quelli degli esercizi commerciali dal momento che ad aumentare considerevolmente saranno tutte le tariffe, e cioè sia quelle per le abitazioni private che quelle per negozi, bar, ristoranti o studi professionali, senza distinzione alcuna per fasce di reddito. Questa operazione dovrebbe portare nelle casse comunali poco più di 5 milioni di euro, dando un po' di respiro ad un bilancio che vive ancora diverse difficoltà e che continua ad ingessare l'attività della pubblica amministrazione impegnata in una operazione di risanamento dei conti pubblici della quale si dovrebbero vedere i risultati entro nell'arco di un paio di anni. L'aumento delle tariffe per la Tarsu arriva dopo sei anni in cui le stesse erano rimaste sostanzialmente invariate ed è stato motivato dall'amministrazione, nella delibera di Giunta Comunale dello scorso 9 marzo, con la “crescita dei costi di esercizio per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti” e con la “opportunità di raggiungere gradualmente la copertura integrale dei costi”. Non è da escludere, quindi, che nei prossimi anni le stesse tariffe possano essere nuovamente ritoccate al rialzo sempre che non si riesca a sbloccare la vicenda relativa all'impianto di compostaggio che potrebbe portare indubbi benefici, anche economici, in questo campo. Infine, non possiamo che esprimere un auspicio e cioè che a questo aumento corrisponda un miglioramento nella prestazione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti erogato dall'amministrazione comunale attraverso i suoi enti strumentali. Pagare di più per il medesimo (troppo spesso scadente) servizio non sarebbe mai accettato di buon grado.
Autore: Giulio Calvani
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