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Nuova giunta Minervini a Molfetta. Un rimpasto che lascia perplessi. Ennesima capriola di Pino Amato. Qual è il prezzo politico?
La nuova giunta Minervini: Rossiello, Poli, Camporeale, Minervini, Carrieri, Spadavecchia, Ancona
24 novembre 2021

 MOLFETTA – Com’era prevedibile Pino Amato è tornato indietro, ha fatto pace col sindaco Minervini e gli assessori del gruppo “Popolari per Molfetta” sono rientrati in giunta “rispondendo all’appello del sindaco per scongiurare l’arrivo del commissario prefettizio”.

 “Avevo richiamato i gruppi politici e i consiglieri comunali – afferma il primo cittadino –  alla responsabilità per evitare lo scioglimento anticipato della consiliatura. Siamo in una fase delicata in tema di ripresa economica e di gestione della pandemia. Ci sono decine di progetti e milioni di euro che saranno finanziati dal Pnrr e la città non si può permettere di perdere questo treno: oggi si stanno delineando lo sviluppo futuro e il lavoro per i nostri giovani. Senza dimenticare che l’arrivo della quarta ondata e il proseguimento della campagna vaccinale per le terze dosi meritano una profonda attenzione e un dialogo costante con la Regione e l’Asl. Adesso attendiamo le decisioni del Consiglio comunale”.

Con il ritiro delle dimissioni di Maridda Poli e di Vincenzo Spadavecchia, arrivano altre due nomine assessorili per il completamento della giunta: Ninnì Camporeale e Giacomo Rossiello.

LE DELEGHE

Antonio Ancona (vicesindaco) ai Lavori pubblici

Ninnì Camporeale all’Urbanistica, Innovazione tecnologica, Agricoltura, Personale non dirigenziale.

Germana Carrieri alla Socialità.

Maridda Poli alla Sicurezza, Commercio, Infrastrutture della mobilità cittadina e costiera, Cultura.

Giacomo Rossiello all’Ambiente, Verde pubblico, Decoro urbano, Partecipate.

Vincenzo Spadavecchia alle Attività  produttive, Sport, Marketing, Contenzioso.

Bisognerà capire quale è stato il prezzo politico pagato da Minervini a Pino Amato, che ha giocato la sua partita al rialzo con la scusa del commissario. Il voltagabbana per eccellenza di Molfetta sapeva bene che con le dimissioni del suo gruppo, ci sarebbe stata la crisi. Ha fatto il finto ingenuo e ha alzato il prezzo. Molfetta, ancora una volta non ha pace, con rimescolamenti di carte e di uomini buoni per tutte le stagioni, pur di mantenere le poltrone e il potere.

Un rimpasto miserabile, senza dignità politica che lascia molto perplessi.

"QUINDICI", QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO.

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