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NOSTALGIA Il racconto
15 maggio 2005

Sorridere fa bene, ormai non ci sono dubbi, tant'è che la risata ha effetti terapeutici persino sui malati terminali. Certo non guarisce, ma aiuta non poco a farlo, o ad accettare serenamente la malattia. Recentemente l'editrice Delos Books di Milano mi ha pubblicato una antologia di fantascienza ironico-umoristica e il successo è stato immediato. Per deprimerci basta semplicemente accendere la tivvù e ascoltare le notizie del telegiornale. Quindi da parte mia un piccolo regalo che voglio fare ai lettori di “Quindici” per strappare loro un sorriso e un pensiero nostalgico sulla propria gioventù. (d.a.) Nostalgia dei tempi andati… Vi ricordate? Quando gli scontri in città erano allegri? Oggi se due auto si urtano il rumore è cupo, brutto… stuc! Brubung… con i guidatori che escono e danno il proprio biglietto da visita dicendo: si rivolga alla mia assicurazione. Una volta invece no, il rumore era allegro, sbrabang… vetri che si rompevano cristallin cristallin… e le persone che uscivano di auto e cominciavano a inveire col solito colorito linguaggio… ma chi t'ha dato la patente… a morto di sonno… Nostalgia di quando ti chiedevi: ma come fanno a mettere sempre un distributore di benzina proprio sopra un pozzo di petrolio?! O ti chiedevi… ma quando costruiscono le banche le fanno già con i soldi dentro? Nostalgia di quando a casa era difficile trovare un orologio abbastanza grande, che potevi guardare da lontano. Per anni mi sono chiesto come mai il nostro orologio di cucina segnasse sempre mezzogiorno e mi dicevo: se è da cucina è giusto che segni solo mezzogiorno. Soltanto dopo mi sono reso conto che non era un orologio, ma una bilancia. Nostalgia di quando la guerra era soltanto quella mondiale e i buoni erano i nostri, i cattivi i loro… …mentre oggi i buoni sono quelli che hanno soldi, cioè loro, mentre i cattivi quelli che non ne hanno, cioè noi. Nostalgia di quando la televisione era in bianco e nero… Anche allora noi avevamo il telecomando: era mio fratello piccolo che doveva cambiare programma al mio ordine… sennò erano mazzate… Nostalgia di quando sui cartelloni pubblicitari comparivano le donne tutte vestite e noi immaginavamo come fossero nude, …mentre adesso sono tutte nude e noi proviamo a immaginare come siano vestite. Nostalgia di quando al primo appuntamento se osavi baciare la ragazza lei scappava via rossa in viso… …mentre oggi se non le metti subito le mani addosso passi per gay. Nostalgia di quando alle discoteche ballavi il liscio… …mentre oggi sei fortunato se quando esci va tutto… liscio. Nostalgia di quando ti disperavi perché con lo stipendio non riuscivi ad arrivare alla fine del mese… …mentre oggi non sai neanche se lo inizi il mese. Nostalgia di quando di notte giravano soltanto ubriachi e ladri malvestiti… …mentre oggi i ladri girano sempre, anche di giorno, con il vestito buono. Nostalgia delle vecchie biciclette. Oggi sono tutte in lega di titanio, leggerissime, sedile anatomico, cromate, con 123 cambi… …mentre allora le biciclette erano quelle nere e massicce, pesantissime e due volte più grandi di noi, le ricordare? Senza freni, frenavamo con la suola e faceva male se c'era il buco. Nostalgia di quando giocavi a pallone per strada. Oggi si va al campo di calcetto regolamentare, illuminato, si gioca con un pallone regolare e con l'arbitro… …mentre una volta… lo ricordare?, il superflex? L'oggetto del desiderio di tutti noi ragazzini. Chi l'aveva dettava legge. Il proprietario del pallone stabiliva chi poteva giocare. E quando c'era fallo era lui che decideva: rigore. Ma se siamo a centrocampo? Il pallone è mio e se vuoi giocare è rigore. Nostalgia di quando a scuola il preside ti faceva tremare… …mentre anche oggi ti fa tremare ma di freddo perché non accende il riscaldamento per risparmiare. Nostalgia di quando la pagella era con i voti veri: 6, 8, 4… …mentre oggi c'è il giudizio: l'alunno manifesta una attenta inclinazione verso lo studio e una perspicacia composita in tutte le materie. La prima volta che mio padre ha letto il giudizio mi ha mollato uno schiaffone: perché non studi? Vedi che dicono di te? Ma papà… vuol dire che sono bravo…e mio padre è scoppiato a piangere perché si era fatto male alla mano senza ragione. Nostalgia di quando arrivava San Nicola… ve lo ricordare? Tutti in trepidante attesa. Non dormivamo in quella notte per cercare di sentirlo arrivare con i regali… Oggi i nostri figli fanno l'elenco di quello che vogliono con una postilla: se non mi porti tutto dico a mio fratello piccolo che S. Nicola è mamma e papà. Nostalgia di quando credevamo che i bambini nascevano sotto i cavoli... …mentre oggi, visto quanto costano, col cavolo che nascono i bambini. Nostalgia di quando credevamo che i figli li portasse la cicogna… Quando sono nato pesavo più di cinque chili. Mi avrà portato un elicottero. Nostalgia di quando si rideva di poco… …ma si rideva di cuore. Donato Altomare
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