No more gaps: l'Europa dei giovani senza barriere
Un' Europa unita. Niente più barriere, no more gaps, appunto.
Ma di cosa si tratta?
Il progetto, che a giorni troverà la sua attuazione, è nato nel 2004.
Un percorso cominciato da una proficua collaborazione tra scuola e comune. Un percorso segnato da due vacanze studio nella città inglese di Canterbuy e da un gemellaggio con la città tedesca di Goerlitz. Un percorso che ha visto la sua prima tappa fondamentale nella partecipazione di una delegazione di studenti molfettesi allo IYP, il parlamento europeo dei giovani, le cui sedute si sono tenute nel febbraio 2005 a Canterbury. Un percorso che culmina ora nella nostra città.
Dal 15 al 22 febbraio, infatti, Molfetta si farà cosmopolita, preparandosi ad accogliere delegazioni di ragazzi tra i 16 e i 18 anni provenienti da 13 Paesi appartenenti e non all'Unione Europea (Slovacchia, Francia, Lussemburgo, Ungheria, Romania Regno Unito, Svezia, Germania, Russia, Albania, Italia, Polonia, Palestina).
Al progetto stanno lavorando attivamente studenti di diversi istituti scolastici. La progettazione delle attività, il bilancio e il controllo delle spese, la ricerca di famiglie disposte ad ospitare le diverse delegazioni, l'organizzazione dei momenti di svago, i rapporti col mondo della comunicazione, ciascuna di queste attività è stata assegnata ad uno specifico gruppo, al fine di garantire una distribuzione equa dell'ingente carico di lavoro.
Eppure, nonostante l'incessante impegno, capita spesso di imbattersi in chi non sa del progetto o ne è poco informato. Si tratta soprattutto di studenti che all'interno degli stessi istituti coinvolti nel progetto “no more gaps”, poco o per nulla informati riguardo i lavori in corso. Indubbiamente questo provoca delusione in chi si sta tuttora impegnando perché il progetto possa presto realizzarsi al suo meglio.
L'augurio è che il prossimo inizio delle attività legate al progetto “no more gaps” possa risvegliare le coscienze di tutti e dei giovani soprattutto, perché siamo noi, giovani cittadini, i costruttori dell'Europa senza barriere.
Alina Cormio