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“No al Porcellum, sì a un recupero di credibilità”. La battaglia di Roberto Giachetti passa anche da Molfetta Il vicepresidente della Camera dei deputati protagonista di un incontro organizzato dall'associazione “Adesso Molfetta”. All'evento hanno partecipato anche Michele Emiliano, Ivan Scalfarotto e Antonio De Caro
04 dicembre 2013

MOLFETTA - Sono ore importanti per il futuro della legge elettorale, quelle che si stanno vivendo in queste ore. Da una parte l’inizio della discussione della Corte costituzionale sulla legittimità del “porcellum”; dall’altra le trattative tra i partiti politici, che vedono il Pd in prima fila, nella definizione di una nuova legge elettorale, che assicuri al Paese, al contempo governabilità e democraticità.

In questo senso Molfetta ha vissuto da protagonista qualche ora del dibattito che ferve a tutti i livelli della politica nazionale. L’associazione  “Adesso Molfetta”, infatti, che appoggerà Matteo Renzi nelle primarie in programma il prossimo 8 dicembre, ha organizzato un incontro con Roberto Giachetti, vicepresidente della Camera dei deputati, tra i più convinti sostenitori della necessità di voltare pagina rispetto al “Porcellum”. L’incontro, tenutosi venerdì scorso alla Fabbrica di San Domenico, è stato caratterizzato anche dalla presenza dei parlamentari Ivan Scalfarotto e Antonio De Caro, e del sindaco di Bari Michele Emiliano.

“È un fatto di credibilità – ha affermato Giachetti, spirito libero e battagliero, in nome dei più basilari, e spesso ignorati, princìpi di civiltà – sia della politica che del partito democratico. Aspettiamo la decisione della Corte Costituzionale, e non dobbiamo pensare che un eventuale ritorno al “mattarellum” sia la soluzione di tutti i mali. Di certo la priorità è liberarci dal “porcellum”.

L’incontro, che ha visto anche gli interventi di Giulio Calvani, segretario cittadino del Pd, e Maurizio Altomare, componente di “Adesso Molfetta”, è stato anche l’occasione per riflettere, non senza critiche mosse allo stesso Pd (“ma quando critico il Pd – ha sottolineato Giachetti – faccio una critica anche a me stesso”) sullo stato dell’arte della politica. C’è la necessità di svoltare, sono stati concordi i quattro relatori, perché la gente attende risposte. Le pretende. Anche questo è un fatto di civiltà. Una battaglia da vincere. Proprio come quelle di Giachetti, già protagonista, più di sei mesi fa, di una mozione per cambiare la legge elettorale. Mozione che cadde nel vuoto “per problemi di metodo”, si disse allora. Adesso un cambio di rotta è possibile. Le primarie dell’8 dicembre, in questo senso, costituiscono un’opportunità. Vietato perdere altro tempo.

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