MOLFETTA – La politica ormai si fa su Facebook, e forse è anche un bene utilizzare il social network, strumento mezzo di comunicazione, per diffondere le proprie idee e ricevere commenti positivi e negativi dagli amici.
L’ultimo in ordine di tempo ad utilizzare Facebook è Bepi Maralfa (foto), avvocato penalista molfettese, con la passione per il jazz (ha una sua piccola band e suona la batteria): ha annunciato la sua candidatura della quale si parlava da tempo e “Quindici” ne aveva anticipato la discesa in campo.
Non si sapeva ancora con certezza per quale coalizione avrebbe gareggiato, ma ora il quadro è più chiaro, sarà il candidato sindaco di una delle due coalizioni di centro quella composta da Molfetta Viva (Ancona, Mezzina e altri), Udc, Pri, Italia futura (Montezemolo) e si parla anche di una lista civica brancaleone con persone fuoruscite dal Pdl che hanno governato con Azzollini e ora vogliono riciclarsi nella nuova tornata amministrativa.
Maralfa annuncia con queste parole la sua discesa in campo "penso di aver deciso di dare il mio modesto contributo, a livello molfettese le cose sono ben diverse da quelle nazionali". E aggiunge: “vorrei riuscire ad aggregare forze ed energie pulite che, tuttavia, per ragioni superiori e che ignoro, non riescono ad abbracciarsi fra loro... eppure sono così omologhe l'una con l'altra che guardandole dal di fuori e con obiettività, messe tutte insieme, sono esplosive per garantire a tutti una gestione specchiata della Pubblica Amministrazione... bene in queste ore, in questi giorni, darò tutto me stesso per riuscire ad unire in un abbraccio le migliori forze politiche e non, partitiche e non, religiose e non, intellettuali e non (benché tutte oneste e virtuose) per dare un esempio di rettitudine amministrativa, cioè di come si può stabilire un contatto diretto con i cittadini e la Città, senza necessariamente pretendere nulla e, soprattutto, senza intascare nulla”.
Difficilmente il Pd potrà convergere su Maralfa, soprattutto per la presenza di esponenti del Pri che hanno governato con Azzollini.
Ma la cosa più strana di questa eterogenea coalizione è la presenza dell’Udc di Pino Amato in rotta, anche giudiziaria, con la famiglia Maralfa, dopo le accuse (poi rivelatesi false con conseguente querela contro Amato), fatte dallo stesso consigliere Udc in una conferenza stampa contro il Pm di Trani, Giuseppe Maralfa e Giuseppe Amato, noto esponente politico, già vicesindaco della città, dichiarazioni rese successivamente alla condanna dello stesso Amato in primo grado, per presunto voto di scambio. Misteri della politica!
Il grande centro che stava nascendo si è così spaccato in due: dall’altra parte resta la Lista Emiliano di Lillino Di Gioia e Annalisa Altomare con candidato sindaco l’avv. Maurizio Altomare e Sel (Vendola) con Tommaso Minervini che appoggia anch’essa il candidato di Emiliano (salvo ripensamenti).
Il Partito Democratico si è dissociato subito da questi “miscugli” proponendo subito il suo candidato, il segretario del partito avv. Giovanni Abbattista, mentre Rifondazione comunista punta su Gianni Porta o Antonello Zaza.
Il Pd punta a creare una discontinuità con il passato e non vuole accettare personaggi che hanno governato con il centrodestra di Antonio Azzollini.
Il centrodestra, che in pratica si riconosce solo in Azzollini (non c’è un vero partito, ma solo un padrone come a Roma con Berlusconi), per il momento conferma Nicola Camporeale, ma non escludiamo un colpo a sorpresa del senatore che tira fuori dal cilindro un fedelissimo e getta a mare il povero Nicola, che sarebbe alla sua ennesima delusione e brutta figura. Ma il Pdl continua a perdere pezzi e difficilmente potrà vincere questa tornata elettorale. Troppi gli scontenti e i delusi da un’amministrazione che ha degradato la città di Molfetta ai livelli più bassi della sua storia.
Intanto prosegue l'attività di Molfetta Viva. Il neo movimento civico dopo aver raggiunto, in pochi giorni, le oltre 300 adesioni formali, ha stato nominato il
direttivo. Il ruolo di coordinatore è stato affidato ad Antonio Ancona; portavoce del gruppo è stato designato Giovanni Mezzina. Il responsabile amministrativo è Mauro Giancaspro, mentre Mauro de Bari si occuperà della tesoreria. Infine, toccherà a Leonardo Siragusa gestire l'area giovani e pari opportunità.
«Il nostro gruppo è in continua attività. Tra la gente c'è voglia di rinnovamento e di impegno serio e costruttivo - ha spiegato Antonio Ancona in un comunicato stampa -. Noi siamo pronti ad accogliere con entusiasmo le idee, le proposte e la voglia di fare di tutti coloro che vogliono contribuire a costruire un futuro migliore per la città; per questo la raccolta delle adesioni non si arresta, anzi, continua a ritmo sempre più serrato».
In margine a questo comunicato, desideriamo esprimere alcune opinioni per fare chiarezza e prendere le distanze da un certo modo di fare informazione.
All’interno di Molfetta Viva si candiderà (ora è certo) anche quel Corrado Germinario, nipote di Giovanni Mezzina, la cui discesa in campo Quindici aveva già annunciato, bruciando i tempi, in un articolo del 4 agosto e sul numero della rivista mensile in edicola a luglio-agosto. Ora anche questa candidatura a consigliere comunale è stata già annunciata in Facebook.
Lo stesso Germinario ha lasciato lo scorso mese la direzione di un altro giornale locale (come Quindici aveva previsto e ne aveva dato notizia). Proprio su questo foglio, nel numero di settembre un Germinario stizzito, non aveva gradito l’anticipazione ed era andato oltre attaccando, ingiustificatamente e slealmente, il redattore Marcello la Forgia e il direttore di “Quindici”, negando la sua candidatura («non lascio la poltrona»), forse per non litigare con il suo editore, ma, sornionamente, lasciando aperta una porta per il «servizio della città», involontariamente così confermando le indiscrezioni di “Quindici”. L’ufficializzazione della sua candidatura, da noi anticipata, è ora una conferma che avevamo visto giusto, con mesi di anticipo (basta guardarsi intorno e ascoltare per capire certe cose), malgrado qualche altro giornale on line (per farsi leggere) si sforzi di affermare che le notizie passino prima da lui.
Naturalmente Germinario, per la formazione ricevuta da altre scuole dove si pratica un’informazione sui generis e nella quale non ci riconosciamo, non ha gradito la nostra anticipazione e, solo per questo, senza motivo, ha scaricato la sua rabbia contro di noi con un articolo sull’altro foglio, articolo che oggi appare abbastanza venato di ipocrisia. Noi non abbiamo replicato, lasciando il giudizio all’opinione pubblica che ha rifiutato da tempo questo sistema di fare informazione. Oggi ci preme solo ricordare che avevamo avuto ragione e che la credibilità delle persone si misura con i fatti, non con le parole.
L’etica dell’informazione e del rispetto fra i colleghi è purtroppo sconosciuta in questa città, assistiamo alla diffusione di giornali gratuiti che non si misurano con il mercato, altrimenti nessuno li acquisterebbe, e malgrado la gratuità, molta gente li rifiuta lasciandoli accatastati nei bar e nelle edicole senza neanche guardarli, come è accaduto con i free press nazionali che hanno ormai chiuso i battenti. La qualità fa sempre la differenza.
Senza parlare di quei siti internet che, per essere visitati, non avendo argomenti, utilizzano immagini in stile escort berlusconiane.
Questi media, che tutto sono fuorché giornalismo, si avventurano, poi, in una presunta concorrenza agli altri giornali non scrivendo notizie, inchieste, approfondimenti, ma limitandosi a utilizzare furbescamente comunicati stampa ricevuti dall’esterno contenenti attacchi e insulti a “Quindici”. Noi non lo abbiamo mai fatto, non lo facciamo ora e non lo faremo mai: non è nostra abitudine, né nostro costume (apparteniamo ad un’altra scuola). Anche nei confronti di chi sparla di noi. Non ci nascondiamo dietro comunicati altrui: se dobbiamo criticare qualcuno, lo facciamo direttamente sottoscrivendo il nostro pensiero (non pensiamo per conto terzi), come dovrebbe essere costume di chi vuol fare informazione seria, corretta e di qualità.
La campagna elettorale si annuncia abbastanza vivace e combattiva, e qui si misurerà anche il ruolo dell’informazione locale e si farà la differenza.
In conclusione, ci fa comunque piacere che sullo scenario politico locale compaia questa nuova forza politica, sperando che punti realmente al rinnovamento e all’interesse dello sviluppo della città.
La gente saprà giudicare uomini e programmi e, se questi saranno validi, a questa nuova formazione non mancherà un meritato consenso.
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