Myles Sanko in concerto al Teatro Forma di Bari
BARI - Myles Sanko ha chiuso, sabato 28 aprile, la rassegna 2017/2018 del Teatro Forma di Bari, che quest’anno ha offerto molti artisti che si faranno strada nell’ambito musicale mondiale (oltre ai già affermati), e lui è appunto uno di questi.
Voce stupenda, nell’anima il ritmo soul e funky, accompagnato da una formazione di musicisti strepitosi che hanno dato vita ad uno spettacolo energico e potente, con un sound che necessariamente portava tutti a non essere seduti e a ballare senza sosta.
Il nostro ha ammesso più volte di essere innamorato di Bari e dei baresi, cosa che indubbiamente ha scaldato gli animi del pubblico ancor di più, creando un forte feeling tra pubblico e band.
Definito “la nuova stella della soul music”, Sanko nasce ad Accra 28 anni fa, in Ghana. Con la sua famiglia poi si trasferisce nel Regno Unito, dove mostra sin da adolescente la vocazione al canto: Bill Withers e Otis Redding i cantanti che lo hanno ispirato. Comincia con band minori a farsi le ossa fino a quando intraprende la carriera solistica che lo porta nel 2013 ad incidere “Born in Black & White”, mentre nel 2014 esce “Forever Dreaming”, facendolo conoscere al mondo musicale del soul che lo reputa una delle voci soul più interessanti della scena soul funky e jazz. Concerti in giro per il mondo e grandi recensioni hanno lo hanno appunto portato alla fama insieme alla sua band, sicuramente meritata, visto lo spettacolo che offre sia musicalmente che a livello vocale. Grande talento, ambizioso e votato al sogno, (infatti sogna una carriera lunga e prestigiosa), ama cantare brani di Bill Withers, Otis Redding, Al Green, James Brown e tanti altri grandi del funky soul, brani che insieme ai suoi porta in concerto.
Tripudio finale quando il bis lo fa durare mezz’ora grazie all’atmosfera che si era creata nel teatro e dove ormai le sedie erano totalmente vuote; tutti davanti al palco a saltare e cantare con Sanko. Bel concerto e bella atmosfera, e chiusura di rassegna ottima.
Un plauso sicuramente va a Livio Costarella e Michelangelo Brusco che ogni anno, coraggiosamente, assemblano una rassegna all’insegna delle novità, degli emergenti, ma non sbagliano mai azzeccando sempre grandi artisti che di lì a poco diventeranno famosi.
Alla prossima rassegna, quindi, sapendo già che ci riserverà grandi sorprese.
Antonio Pisani