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Mons. Angelo Amato apre le celebrazioni dell'Anno Corradiano L'alto prelato molfettese è stato stretto collaboratore del cardinale Ratzinger, attuale Papa, come Segretario della Congregazione della Dottrina della Fede
15 luglio 2005

Molfetta in festa per il IX centenario dalla nascita di San Corrado di Baviera, patrono della nostra città, riceve la visita di Mons. Angelo Amato, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede. A porgergli il benvenuto della cittadinanza a Palazzo Giovene, il sindaco Tommaso Minervini e il vescovo Mons. Luigi Martella. Presente all'occasione anche Mons. Bruno Musarò, nunzio apostolico in Guatemala. Mons. Martella saluta i due ospiti illustri, encomiando il coraggioso impegno di Musarò nella "calda" zona guatemalteca e facendo menzione dell'antica, strettissima, collaborazione che ha legato Mons. Amato (d'origine molfettese) all'attuale Pontefice Benedetto XVI. Il discorso del sindaco evidenzia l'alto valore simbolico della ricorrenza. San Corrado di Baviera, nato a Ratisbona tra il 1105 e il 1106, intraprese nel 1140 un viaggio di riscoperta dei luoghi della fede, da Betlemme a Gerusalemme. Un itinerario carico di aspettative, non esente da un'energica volontà di conciliazione tra due culture, l'orientale e l'occidentale, spesso sul sentiero di guerra. “Questo è stato uno dei maggiori mandati di Papa Giovanni Paolo II”. La riflessione si sofferma sul Pontefice recentemente scomparso, salutato da Minervini non solo quale riformatore morale, ma come uno dei maggiori statisti della seconda metà del secolo trascorso. Poi l'obiettivo punta su Papa Ratzinger, sulla sua origine bavarese, comune al Patrono di Molfetta. Aggiungeremmo il fatto che presso l'Università di Ratisbona, patria del santo, Benedetto XVI è stato Professore Ordinario di Dogmatica e di Storia dei Dogmi. Il sindaco, a conclusione del suo intervento, auspica che Molfetta divenga centro propulsore di un dialogo fecondo tra le fedi. In questo quadro s'inseriscono la volontà di ospitare un Simposio Internazionale di Giovani Europei e due delegazioni, una israeliana e l'altra palestinese. A Mons. Amato e a Mons. Musarò viene fatto dono della medaglia commemorativa realizzata per il novecentario. Il Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede interviene brevemente, rinviando i presenti all'omelia che terrà di lì a poco presso l'antico Duomo. Al ricordo delle radici molfettesi subentra, sulla scorta dell'esempio di Corrado di Baviera, un fervido augurio di pace. “Tutti siamo concordi nell'auspicare la pace, il rispetto per il prossimo... Questi valori vantano una radice comune nella fede cristiana”. Poi la conclusione. All'insegna della speranza, sulla scorta della riflessione di Don Bosco, in una futura generazione di cittadini onesti e saldamente cristiani, in una proficua interrelazione tra educazione civile e religiosa. Con un augurio di prosperità per Molfetta. E il desiderio, acclarato, che il viaggio di un sognatore di 900 anni fa non rimanga, come il più delle volte accade, lettera morta. Gianni Antonio Palumbo gianni.palumbo@quindici-molfetta.it
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