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Molfetta, una mattinata alla periferia di “Calcutta”… Situazione disastrosa denunciata dagli abitanti di Viale Don Tonino Bello
25 ottobre 2011

MOLFETTA - Viale Don Tonino Bello, sollecitati dai residenti, ci siamo recati in quella periferia dimenticata e abbiamo trovato situazioni incredibili, da terzo mondo. Questa volta però, nessun “delitto perfetto”: siamo incappati nel controsenso, nell’infrazione al codice della strada, mentre stavamo fotografando dall’autovettura, un tratto di strada, un vicolo cieco, per l’esattezza, utilizzato come deposito improprio di rifiuti ferrosi, da un “recuperatore fai da te”.

Ai residenti della zona, non par vero, dopo inenarrabili sacrifici fatti per l’acquisto della prima casa, di vivere a tutt’oggi un incubo; di risiedere – anche per altre situazioni che ci sono state denunciate, tutte fotografate – più che nella periferia di Molfetta, in quella di Calcutta. Fatto sta, seguiva alla nostra – “andamento lento” - anche un’autovettura dei nostri zelanti vigili e abbiamo pensato fosse solo una normale coincidenza che, nel mentre eravamo intenti nel vedere e fotografare le sconcezze, la pattuglia verificasse il nostro pieno rispetto delle norme sulla circolazione stradale… Non siamo senatori, onorevoli, sindaci, assessori… per cui è giusta l’eventuale possibile sanzione amministrativa, rischi del mestiere che, ci sobbarchiamo ben volentieri, pur di documentare situazioni ai limiti del mondo reale. Detto questo, i residenti della zona - molto incazzati, per la verità - ci hanno segnalato subito un rubinetto, ribadiamo, un rubinetto non una fontanella, in quello che doveva essere un campo di calcetto pubblico, utilizzato impropriamente dai rom, non solo per approvvigionamento idrico domestico, ma anche per lavaggio in proprio di autovetture. Un campo di calcetto, dissestato, con cancello aperto e un rubinetto per i rom! Dire che la realtà a volte è più incredibile della fantasia, è dire poco. Questa “consuetudine” è testimoniata da tutti gli abitanti della zona: vedere, fotografare e chiedere loro per credere.
 
Ma questa piccola “gita fuori porta”, nella “periferia di Calcutta”, ben lungi dall’esaurirsi alla “prima tappa” con il rubinetto per lavaggio autovetture, in quello che avrebbe dovuto essere un campo di calcetto, utilizzato per lavaggio di automobili, è proseguita sempre a pochi passi dal Viale Don Tonino Bello, con “la presa d’atto” dell’occupazione abusiva di una strada, un vicolo cieco, utilizzato come area di accumulo e stoccaggio di materiali ferrosi, da “recuperatori fai da te di ferraglia”.  I residenti del quartiere, esasperati anche dall’indifferenza delle istituzioni preposte, più volte invano sollecitate a una qualche forma d’intervento, ci riferiscono inoltre che, queste specifiche situazioni, principalmente quella del rubinetto rom e quella del deposito di ferraglia, durano da parecchio tempo.
Ma non è finita qua, purtroppo. Ci sono state segnalate altre situazioni: marciapiedi dissestati; discariche abusive e cumuli di rifiuti; assenza di spazzamento manuale del Viale Don Tonino Bello e di tutte le altre vie di quel quartiere, da parte degli operatori ecologici. Non solo, ma cosa veramente assurda, da non credersi, se non l’avessimo vista con nostri occhi – e documentata fotograficamente – anche i cassonetti della raccolta differenziata di carta, in quella zona, sono dimenticati, tant’è che ne abbiamo fotografato uno stracolmo di carta e cartone, non “alleggerito” del suo prezioso carico di rifiuto differenziato, da parecchio tempo.
Il quartiere è abitato da gente civile che la raccolta differenziata la fa, e in maniera copiosa, hanno solo un problema: il loro quartiere, è stato “contagiato”, da “agenti patogeni esterni”, quali: il rubinetto per il lavaggio di autovetture all’interno di quello che avrebbe dovuto essere un campo di calcetto; il deposito di ferraglia di un “operatore fai da te” su una strada pubblica; gli idioti e gli imbecilli che scaricano cessi rotti dappertutto (a voler esemplificare al massimo) e il solito – perché riscontrato e riscontrabile in tutte le altre zone periferiche – disservizio legato all’assenza di un regolare spazzamento. Anzi, ci hanno riferito che provvedono loro stessi alla pulizia stradale, in specie in prossimità delle attività commerciali che resistono, in quella zona, non ostante l’ostracismo, l’indifferenza alle problematiche che loro malgrado sono costretti a subire, delle autorità preposte…
C’è un altro problema: è segnalato che sfrecciano veicoli ad alta velocità e grossi tir – di cui uno siamo riusciti a documentare in percorrenza - e servirebbero dei rallentatori, sempre sul Viale Don Tonino Bello, stesso viale, ahimè dove “qualcuno” ha pensato bene di autorizzare “il necessaire” per i cultori nostrani del bunga bunga. Nulla quaestio sulla peculiare attività, e sugli utenti, “de gustibus non est sputazzellam”, ci mancherebbe altro, ma qualcosa da ridire, però, l’abbiamo sui finti puritani nostrani, che militano in “forza gnocca”. Quell’ “incestuoso abbinamento”, fa molto male, ma forse fa più male il silenzio di chi avrebbe dovuto e potuto impedirlo…
 
© Riproduzione riservata
 
Autore: Nicola Squeo
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Errore, anche madornale definire queste situazioni di degrado sociale-politico-culturale- amministrativo, da "terzo mondo". Ci siete mai stati in un paese da "terzo mondo"? C'è una grande differenza nella totalità della gestione della vita sociale, e sarebbe alquanto giusto definirla "arretratezza" culturale, da cui ci siamo passati anche noi tutti. Queste scene contraddittorie nella nostra società, dobbiamo incominciare a definirle "degrado da primo mondo", senza confrontarci con un "terzo mondo" in via di sviluppo, e che comincia a dare lezioni di civiltà, sia al primo, sia al nuovo mondo. Viviamo un secolo di imbarbarimento mediatico-politico-sociale, anche economico, e tutto questo lo vediamo, lo leggiamo, lo tastiamo ogni giorno. Viviamo un imbarbarimento mediatico-politico a vari livelli. Non ci si confronta più sulle idee, non si tenta con la normale dialettica tra le parti di far cambiare un'idea, ma ci si limita paradossalmente ad aggredire colui che l'idea ce l'ha. Si va dritti al killeraggio delle persone. Assistiamo, amareggiati, ad un'escalation di violenza che trasforma l'insulto volgare nella forma ordinaria di espressione nei rapporti tra le forze politiche. Di fronte a questo quadro, si spiega facilmente il distacco della gente dalla politica e, in parte dai giovani, mentre altri ancora sprecano energie nell'emulare i falsi “maestri” politici contemporanei, che con arroganza e becero tornaconto sanno fare di tutto, tranne che pensare al bene comune. Viviamo una “seconda caduta” della civiltà Occidentale? Le tesi sono molte e variegate, ne scegliamo una? “........allargamento del diritto di cittadinanza in tutto l'impero, sia dall'uso di conferire a città provinciali i diritti dei municipi romani oppure delle colonie romane o latine”, poi ci fu una svalutazione della moneta, già cominciata sotto l'impero di Nerone , la conseguente crescita dei prezzi, l'anarchia militare , i continui attacchi dei barbari, le tendenze separatistiche di alcune province come la città di Palmira o la Gallia, le spese militari, sempre più onerose, che provocarono inasprimenti fiscali, e infine lo spostamento del potere verso i funzionari imperiali che, insieme agli amministratori corrotti, provocarono forme di malgoverno che provocarono la rottura della pax romana protetta fino ad allora dal principato. I provvedimenti per rinsaldare l'impero furono presi da Gallieno e Aureliano, il primo ricercò sempre la pace interna dell'impero, il secondo ripristinò l'unità imperiale e coniò una moneta per arginare la continua svalutazione. Anche se ci furono tentativi come questi, l'impero era continuamente attaccato dalle popolazioni barbariche e ciò provocò l'aumento delle tasse che aggravò la crisi monetaria, quindi l'inflazione e la difficoltà di reperimento delle merci. Ciò, oltre a sollecitare una crisi economica, determinò una crisi sociale (in quanto i contadini impoveriti e gli schiavi liberati vennero asserviti al padrone della villa la quale diveniva autosufficiente) e culturale (in tutto l'impero crebbe un senso d'insicurezza che portò al culto di divinità orientali)...25 ottobre 2011.


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