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Molfetta, tre auto in fiamme in Via Morvillo. Carabinieri e vigili del fuoco in ritardo Sfiorata la tragedia nella notte
23 luglio 2010

MOLFETTA - Terrore in via Francesca Morvillo, stradina alla fine di via Ungaretti (rione Madonna della Rosa). Ore 2,29, notte fonda: incendio doloso di tre auto all'imboccatura della piccola strada privata. Urla di paura e fiamme alte, residenti delle due palazzine in strada.
Atto vandalico? Più probabilmente, una rappresaglia nei confronti dei proprietari di due delle auto incendiate (noti ristoratori) - la terza appiccata dal diffondersi delle fiamme fuoco. Questione di minuti, nessuno ha visto e sentito niente. Disperazione e rabbia sui volti delle vittime
Subito, sono stati chiamati Carabinieri e Vigili del Fuoco. "Abbiamo telefonato più volte, ma nessuno è arrivato per tempo", il grido scoraggiato dei residenti: i primi sono arrivati dopo quasi un quarto d'ora, i secondi con venti minuti abbondati di ritardo. Le tre auto sono saltate in aria, il muro della palazzina è stato solo annerito (nessun danno allo stabile): solo allora sono arrivati i Carabinieri e i Vigili del Fuoco, in tempo per evitare che s'innescasse una reazione a catena con le altre auto vicine. Le fiamme hanno anche scheggiato le tubature del gas di uno dei due stabili, senza conseguenze.
"Per fortuna le auto si trovavano all'imboccatura della strada privata - ha sottolineato una residente terrorizzata - abbiamo sfiorato la tragedia". Tragedia sfiorata, perché la strada ha un unico ingresso, all'incrocio con via Sibilla Aleramo: già da qualche anno, il secondo ingresso/uscita per le auto è bloccato da alcuni piedritti metallici, piazzati dai residenti della palazzina della piazzetta di via Ungaretti, per delimitare la proprietà privata.
Se le auto si fossero trovate nel mezzo della stradina, sarebbe scoppiato un vero e proprio inferno di fuoco. "Chiediamo con forza che la strada non sia più chiusa - il coro dei residenti di via Morvillo - dev'essere garantita quella seconda via di fuga per le auto e d'ingresso alternativo per i soccorsi. Altrimenti, agiremo con la forza". Insomma, dei "topi in gabbia".
Ennesimo colpo inferto a un quartiere periferico, abbandonato a se stesso. Le vittime piangono i loro "morti senza campana", le auto incendiate. Gli atti vandalici si moltiplicano, ma su di loro si stende il silenzio. Molfetta è anche questo.
 

© Riproduzione riservata

Autore: Marcello la Forgia
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