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Molfetta. Terzo Polo, dimissioni del sindaco Azzollini per "mani sulla città": o possibile rimpasto della maggioranza?
02 luglio 2011

MOLFETTA - «La città li aspetta al varco delle prossime elezioni amministrative», lapidario Robert Amato (nella foto con Armenio), coordinatore cittadino dell’Udc, durante la conferenza del Terzo Polo sull’operazione «Mani sulla città», lo scandalo che ha sconvolto la vita amministrativa e cittadina di Molfetta con i 9 arresti dello scorso 23 giugno (detenuto ancora nel carcere di Trani l’ing. Rocco Altomare, ex dirigente del Settore Territorio).

Stranamente morbida la posizione dell’avv. Francesco Armenio, esponente del coordinamento provinciale di Fli, dopo l’attacco frontale all’assessore all’Urbanistica, Pietro Uva, e al sindaco Azzollini nell’incontro pubblico di lunedì 27 giugno per la presentazione del DRU. «Non voglio buttare a mare tutto il lavoro fatto da Azzollini - ha aggiunto Armenio - ma molte cose a Molfetta non vanno e la responsabilità è solo sua».
Posizione con il freno a mano tirato che si potrebbe spiegare con la possibilità di un rimpasto della maggioranza (azzeramento della giunta e delle cariche dirigenziali), proposta dallo stesso Armenio, che ha però negato qualsiasi possibile avvicinamento all’amministrazione: «non entreremo in alcun rimpasto della maggioranza, ma non posso attaccare Azzollini su tutti i fronti, nonostante sia un sindaco inadatto perché impegnato come senatore a Roma».
Secondo Armenio, la maggiore responsabilità di Azzollini è «non aver indirizzato e controllato, come gli competeva, i dirigenti e l’intera giunta», ma «deve governare perché eletto democraticamente», rettificando «gli atteggiamenti spocchiosi di alcuni esponenti di maggioranza» e aprendosi «alla società civile e a altre idee diverse e genuine».
Solidale con il nucleo operativo dei Vigili Urbani dell’Edilizia «che, sottoposti a forti pressioni, non sono stati difesi da nessuno», Armenio ha attaccato il centrosinistra dopo il comizio dello scorso mercoledì 29 giugno. In particolare, Antonello Zaza (Prc), «maggior alleato di Azzollini» nelle elezioni comunali del 2008: «è stato grazie a lui è alla sua candidatura senza progetto politico se non si è evitato che l’ottimo senatore Azzollini vincesse le elezioni».
 
Dura opposizione dell’Udc
«Non vogliamo tradire il mandato assegnatoci dai cittadini», ha spiegato Amato, confermando la posizione politica del partito e annunciando le primarie per il Terzo Polo dopo l’estate. «L’Udc non potrà mai sostenere un candidato dell’estrema sinistra, tantomeno una scelta di Azzollini, ma dialogheremo con quelle forze politiche con cui condividere programmi politici».
Chieste anche dal Terzo Polo le dimissioni del sindaco-senatore Antonio Azzollini per la responsabilità politica nella vicenda giudiziaria (mancato controllo sul lavoro di assessori, giunta, maggioranza e dirigenti). «Non entreremo nel merito degli eventi giudiziari, che lasciamo alla magistratura», ha chiarito Amato che ha elencato una serie di episodi politico-tecnici per motivare le dimissioni: dall’opera incompiuta del porto all’ecomostro della foresteria; dalla mancata costituzione di parte civile del Comune di Molfetta nel lodo Mazzitelli al dissesto stradale; dal turismo inesistente alla mancanza di sicurezza in città; dal consiglio comunale che ha perso autorità decisionale ai consiglieri di maggioranza che«si sono dimessi per ricoprire ruoli di potere all’interno dell’amministrazione» e alcuni di opposizione che sono passati alla maggioranza. Insomma, una posizione un po’ ambigua. Ma quanto conta il terzo polo a Molfetta?
Intanto, il sindaco Azzollini continua a non rispondere alle domande della città e di Quindici in merito allo scandalo urbanistico dell’operazione «Mani sulla città». Piuttosto, si limita a minimizzare l’accaduto riducendolo a una «polemica da cortile». Arroganza politica per Amato, mentre secondo Armenio il sindaco Azzollini parlerà alla fine in attesa dell’evoluzione dell’inchiesta.
 
© Riproduzione riservata
Autore: Marcello la Forgia
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