Molfetta, tensione a Lama Scotella. Tra urla e minacce cittadini assediano l'ufficio del sindaco Paola Natalicchio. Intervengono i carabinieri
Una quarantina di donne inferocite irrompe nei corridoi degli uffici comunali pretendendo contributi economici straordinari non previsti. Minacce al primo cittadino, costretta a barricarsi nel proprio studio: “Non è questa la vita che un sindaco può fare, superati i limiti”. Solidarietà dalla maggioranza, polemici Ninnì Camporeale e Mariano Caputo: “cittadini delusi da promesse non mantenute”
MOLFETTA - Fuori, una quarantina di manifestanti, quasi tutte donne, qualcuna incinta, altre con bambini al seguito. Tra urla, pianti e minacce varie, irrompono nei corridoi di Lama Scotella (dove hanno sede gli uffici di molti assessorati e quello del primo cittadino) e chiedono lavoro e nuovi contributi. Dentro, il sindaco Paola Natalicchio e il suo staff, barricati nei propri uffici, costretti a chiedere l'aiuto delle forze dell'ordine per far fronte all'ira della piccola folla che irremovibile ha tenuto sotto scacco per tutta la mattinata gli uffici comunali. Le tensioni sono dovute all'erogazione dei contributi economici previsti per quei cittadini con gravi problemi economici.
Il sindaco ha cercato di riportare la calma chiedendo di incontrare una piccola delegazione di manifestanti, ma i toni si sono immediatamente alzati. Sono volate parole grosse, anche una minaccia di morte. Una pattuglia di vigili urbani, che per altri motivi di servizio era di stanza a Lama Scotella è subito intervenuta, affiancata pochi minuti dopo da tre pattuglie dei carabinieri guidate dal comandante Giuseppe Malerba il quale ha cercato di aprire un dialogo con i manifestanti, ma vanamente.
Le donne hanno lamentato difficili condizioni di vita, la perdita del lavoro, l'aumento delle tasse, le spese per scuola e casa e chiesto quindi nuovi contributi. Si è udito anche qualche slogan politico: “abbiamo speso 25.000 euro per un concerto ma per la povera gente non ci sono mai risorse”.
La situazione è stata ulteriormente arroventata da un piccolo intoppo burocratico: la nuova procedura sia contabile, sia informatica entrata da poco in vigore ha temporaneamente sospeso il pagamento dei contributi sociali dovuti. Proprio stamattina la situazione è stata sbloccata e i pagamenti ripresi.
Per il sindaco tanta paura e un lieve malore. Amaro il suo primo commento a caldo su Facebook: “da mezz'ora sono chiusa a chiave nella mia stanza in 167. I nostri uffici sono circondati. E' in corso una incivile protesta di oltre 40 signore assistite dai servizi sociali. Insulti, minacce, oltraggio a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio. Si sbattono pugni contro le porte e le vetrate. Si interrompe l'attività dell'intero Ufficio Tecnico. Mi sono resa comunque disponibile a incontrare una delegazione per comprendere le "ragioni" della protesta, tutt'altro che nonviolenta. La risposta è stata NO. Il tutto segue ad alcune minacce ricevute via sms. Non posso uscire dalla stanza. Avevo un appuntamento con un'associazione di genitori di bambini disabili: è saltato. Sono protetta da alcuni vigili e da alcuni carabinieri. Continuano le urla, i pugni ai muri, le minacce. Adesso basta. Non è questa la vita che un sindaco può fare. Ascolto sempre le proteste delle fasce fragili della popolazione, ma di altro si tratta. Le politiche di cambiamento e innovazione poste in essere dal settore Welfare iniziano a dare fastidio. E' saltato un sistema di assistenzialismo che faceva comodo a molti. Non facciamo un solo passo indietro. Uno solo. Io non ho paura. Ma adesso la città che vuole davvero l'attuazione del nostro programma ci stia accanto. Questa non è più vita. Non possiamo lavorare nella paura”.
La situazione è tornata alla normalità solo vero le 13, quando i manifestanti hanno accettato la proposta del sindaco di incontrare una delegazione di cinque di loro domani mattina alla presenza delle forze dell'ordine. Immediata la solidarietà di tutte le forze di maggioranza.
Sul posto sono accorsi Piero de Nicolo e i consiglieri comunali Roberto la Grasta, Giulio Germinario, Leonardo Siragusa, il segretario del Pd Giulio Calvani e quello di Sel Silvio Salvemini.
Polemica invece la destra. Mariano Caputo arrivato sul posto poco dopo le dieci ha commentato così: “Questo è il risultato dei tanto sbandierati "Cantieri di Servizio".
La violenza va condannata e ripudiata ma non ho visto alcuna violenza solo disperazione nel non essere ascoltati. La gente presente ha chiesto al Sindaco di essere ascoltata per raccontare le promesse fatte dal suo assessore e non mantenute. La risposta è stata una provocazione "...non parlo se non mi consegnate i documenti di riconoscimento". Una provocazione inutile. Bisogna avere l'umiltà di ascoltare, ripudiare le promesse inutili fatte e porre in essere una azione di verità. Diamo spazio al buon senso”.
Sulla stessa lunghezza d'onda Ninnì Camporeale: “stamattina tutti gli operatori dei cd Cantieri di Sevizio presi in giro per l'ennesima volta dall'assessore al ramo si sono recati dal sindaco per essere ricevuti ed esternare il loro stato di disagio, sofferenza e di frustrazione economica insieme a quello delle loro famiglie. Il sindaco dapprima si è rifiutata fermamente di riceverli trincerandosi nelle sue stanze ed inviando post a tutto il reame dove sembrava che fosse a forte apache. Dopo ha dichiarato di voler ricevere la gente ma a patto che fornissero il documento di identità (mai sentita una cosa simile). Di fronte a tale atteggiamento chiuso e fortemente ostruzionistico il malumore e le tensioni sono giunti alle stelle con le conseguenti intemperanze direi quasi inevitabili che comunque condanno. Adesso il sindaco li ascolti e risolva per quanto possibile i loro problemi, altrimenti dica loro la verità senza prenderli in giro, come il suo assessore”.
"Solidarietà incondizionata al Sindaco", invece, da un altro esponente del centrodestra Antonello Pisani, di "Siamo Molfetta": "Il momento economico che stiamo vivendo è di certo tra i più duri nella storia del nostro Paese, la crisi sta mettendo in ginocchio tante famiglie ma non è con la violenza, le minacce e le false rivoluzioni che si risolvono i problemi. E’ per questo che non posso che esprimere tutta la mia vicinanza e solidarietà, personale ed istituzionale, al nostro Sindaco Paola Natalicchio ed a tutto il personale Comunale di Lama Scotella per le aggressioni subite questa mattina. Si possono non condividere le scelte amministrative, il modus operandi e le linee programmatiche ma non ci può dividere su principi fondamentali come il rispetto, l’educazione ed il senso civico".
Negli anni dell'amministrazione Azzollini, i contributi venivano concessi agli aventi diritto spalmandoli nell'arco di un anno. Adesso con l'entrata in vigore del nuovo regolamento approvato dal Commissario Barbato, le modalità del servizio sono cambiate. Innanzitutto la platea degli aventi diritto è stata raddoppiata passando da 400 soggetti a 800. Chi ha beneficiato di un contributo economico continuativo nel primo semestre 2014 non ne può più beneficiarne nell’anno solare in corso. Contributi straordinari possono essere concessi solo dietro la documentazione (fatture e scontrini) di spese indispensabili. Oppure partecipando ai cantieri di servizio, l'innovativo esperimento di inclusione sociale lanciato a nome dell'amministrazione dal vicesindaco Bepi Maralfa.
Col progetto, l'erogazione dei contributi straordinari viene legata a lavori di piccola manutenzione come la riverniciatura delle ringhiere dei parchi, la decespugliatura, la pulizia e lo spazzamento in affiancamento agli operatori dell’Asm o in altri progetti di utilità sociale che verranno individuati. Il bando è aperto a quelle 535 famiglie che hanno già percepito il contributo ordinario. Un ritorno, ha più volte sottolineato l'amministrazione a regole precise, eque ed efficaci che garantiscono una più adeguata distribuzione dei contributi.
Un ritorno che evidentemente non è andato giù a tutti. Il sindaco Paola Natalicchio, ha cercato di ricordare come il Comune sia in ascolto continuo con tutti i cittadini in difficoltà e come cerchi di supportarli nel miglior modo possibile. I cittadini con gravi disagi economici, non pagano infatti Tasi, mensa e trasporto scolastico e molti di loro possono godere di quattro mensilità per far fronte alle spese abitative. Un aiuto concreto, ma all'interno di regole certe che urla e schiamazzi non possono di sicuro alterare.
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Autore: Onofrio Bellifemine