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Molfetta, tempo pieno: Ufficio Scolastico Regionale condannato alle spese
27 luglio 2011

MOLFETTA - Condannato alle spese per il 50% (1500 euro) l’Ufficio Scolastico Regionale. Ultimo atto della vicenda del tempo pieno a Molfetta, dopo un travaglio di quasi due mesi e mezzo, terminato con il ripristino del servizio. Il Comune di Molfetta ha prodotto gli atti amministrativi, ma è stato l’attivismo spontaneo dei genitori, costituitisi nel Comitato per il tempo pieno a Molfetta, a sbloccare e chiudere la vicenda con la raccolta di quasi 368 firme e la notifica del ricorso il 15 giugno scorso.
Il 5 luglio la nota dell’Ufficio Scolastico Regionale con cui si ripristinava il tempo pieno a 40 ore settimanali. Il 13 l’udienza in cui si è discussa la causa con l’esibizione da parte dell'Avvocatura dello Stato del provvedimento del 5 luglio, notificato solo in quell’occasione e adottato. Depositata il 22 la sentenza che obbliga l’Ufficio Scolastico al rimborso spese (secondo l’art.92 del Codice di Procedura Civile, ex art.26 C.P.A.). Infatti, per il ricorso al TAR i genitori hanno assunto autonomamente l’avv. Roberto D'Addabbo, legale della FLC CGIL Bari e della Camera del Lavoro Comunale, dunque le spese della parcella sono ricadute in toto sulle loro spalle.
«Con il ricorso in epigrafe gli odierni ricorrenti in qualità di genitori di alunni iscritti in diverse scuole primarie di Molfetta, hanno impugnato i provvedimenti in quanto negano per l’anno scolastico 2011/2012 la prosecuzione del tempo pieno a 40 ore settimanali, per ragioni imputabili alla mancata assunzione da parte del Comune di Molfetta della gestione del servizio di refezione scolastica - si legge nella sentenza - deducendo articolate censure sia di violazione e falsa applicazione di legge che di eccesso di potere sotto diverso profilo».
Formalizzato «l’impegno ad assumere i costi del servizio mensa» da parte del Comune di Molfetta, manifestata la volontà dei ricorrenti «ad assumerne gli oneri pur di mantenere l’attuale offerta formativa scolastica» (delibera G.C. n.59 del 09.042011), di fronte alla comunicazione del 5 luglio, il TAR ha dichiarato «la cessazione della materia del contendere».
Una condanna che da un lato riconosce l’infondatezza della posizione processuale e giuridica dell'USR, dall'altro la volontà di rilevarne la resipiscenza dell'USR. Allo stesso modo, il TAR Bari aveva ordinato all’USR l’istituzione di una nuova classe di Liceo musicale all’Istituto Statale Don Milani di Acquaviva, prima negata (Decreto del 22 giugno 2011).
Nei confronti del Comune di Molfetta, il TAR ha compensato integralmente le spese, forse perché il Comune non aveva l'obbligo giuridico di assumersi gli oneri finanziari e la gestione diretta del servizio mensa.
Tuttavia, la vicenda lascia aperta una ferita. Le classi elementari che usufruiscono del tempo pieno hanno perso, almeno per l’anno scolastico 2011/12, l’organico di diritto. Se così dovesse essere anche per i prossimi anni, l’organico di fatto potrebbe implicare anche la rotazione degli insegnanti con possibili scompensi nella didattica.

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Autore: Marcello la Forgia
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