Molfetta superstar, ma ora viene il bello
Calcio
Con la sonante vittoria a Galatina (3-1), il “Molfetta calcio” ha messo in cassaforte l'obiettivo principale: salvezza anticipata, quando mancano 10 giornate al termine del torneo. Tre punti che rilanciano i biancorossi al 2° posto, che ora viaggiano spediti verso l'obiettivo dei Play-off. Alla vigilia del torneo il tecnico Riccardo Di Giovanni ci dichiarò: “Cercheremo di racimolare al più presto i punti salvezza per poi toglierci qualche soddisfazione. Siamo consapevoli d'essere una matricola, ma anche di rappresentare una città con un blasone, che cercheremo di onorare nella maniera migliore, con l'umiltà e lo spirito di gruppo”. Il tecnico ha sempre mantenuto ferma questa linea prudente, anche quando la squadra ha cominciato a navigare in alta classifica, scoprendo i propri limiti spostati, gara dopo gara, sempre più in alto. Dopo la vittoria di Novoli (0-1, rete di Lobascio) nella 7ª giornata, nello stupore generale il Molfetta si trovò al 2 ° posto. Per molti un fatto casuale, che però alimentò un interesse crescente intorno alla squadra, anche per la curiosità di vedere fino a quando sarebbe durato. Invece, gli uomini di Di Giovanni hanno continuato a volare. I giudizi però erano incompleti, per la marcata differenza tra marcia interna ed esterna. Il Molfetta al “Poli” macinava vittorie, fuori badava a non prenderle, senza osare più di tanto, anche quando avrebbe potuto farlo. L'andata si chiuse al 3° posto a 32 punti, di cui 25 in casa (8 vittorie e un pareggio) e solo 7 fuori (1 vittoria, 4 pareggi e 3 sconfitte). Nelle prime 5 gare di ritorno i biancorossi erano chiamati a smentire i vari gufi, che frettolosamente avevano sentenziato: “Il Molfetta è alla frutta”. Il ciclo di gare era impegnativo: tutti avversari di prima fascia, con l'aggiunta di emergenze per le continue assenze per squalifiche ed infortuni. Il valore tecnico e morale di un gruppo si vede soprattutto nei momenti difficili. Ebbene, il Molfetta non solo ha superato la prova, ma proprio nelle difficoltà ha espresso i fattori di crescita, sia come gruppo che nei singoli. Dopo la vittoria sul Locorotondo (1-0, Uva), ad Altamura arrivò la 4ª sconfitta (3-2, doppietta di Campanella), forse nella miglior gara esterna, persa per alcune sbavature difensive. L'atteso derby contro il Bisceglie si chiuse con il secondo pareggio, in una gara condizionata dagli incidenti tra le opposte fazioni prima della gara. Al Molfetta, già diffidato, furono affibbiati 2 turni a porte chiuse. La trasferta di Lucera era insidiosa e ancora una volta i biancorossi esprimevano un fattore di crescita. Sotto di una rete, per la prima volta riuscivano a raddrizzare la gara con Paparella, e solo gli infortuni di Di Bari e Carlucci frenavano le ambizioni di vittoria. Contro il Noci (3° posto con 3 punti di vantaggio sul Molfetta), si è giocata la prima gara a porte chiuse nella storia del “P. Poli”. Senza i titolari Baldassarre, Tridente, Carlucci e Di Bari acciaccato, Di Giovanni inventò il tridente tattico Lobascio- Uva-Paparella, con L. D'Alessandro, Aloisio e D'Aloia al centro, e l'inedita difesa con Salamina e Campanella centrali, sulle fasce il giovane Magrone e il rientrante Del Vescovo, per alcuni mesi assente per motivi personali. Una formazione inedita che però espresse la voglia e la determinazione di sempre. A fare la differenza, una giocata di ottima fattura: lancio lungo per Lobascio che sul fondo agganciava al volo la palla, cross al centro per Uva che di testa gonfiava la rete. Sul finire in contropiede il giovane Binetti arrotondava la vittoria con il suo primo gol. Nella successiva trasferta di Capurso il Molfetta, sfatava il tabù esterno e tornava con la seconda vittoria grazie ad un'altra rete da cineteca di Lobascio: lungo lancio di Del Vescovo, controllo di tacco a seguire e diagonale vincente. Una rete che ricordava il famoso gol di Cassano all'Inter. Per i noti fatti di Catania saltava la gara interna a porte chiuse con il Novoli. Le decisioni federali di riprendere con l'8^ di ritorno, non è andata giù alla società molfettese che sarà costretta a scontare la seconda giornata a porte chiuse, proprio contro la capolista Fasano. Nell'ultima gara a Galatina, pur senza 6 titolari, il Molfetta sfoderava la prova esterna più convincente, sancita dai primi gol di D'Aloia (doppietta), dalla 14ª rete del capocannoniere Uva e dall'ottimo esordio di Davide Cataldo (16 anni) al centro della difesa. Nelle ultime gare è emersa una costante: il valore dello spogliatoio permette a tutti di esprimersi al meglio. Del Vescovo, Di Bari e Luigi D'Alessandro, chiamati a sostituire i titolari non li hanno fatti rimpiangere. Come pure il felice inserimento di giovani del vivaio come Magrone e Cataldo, il che dimostra che il lavoro fatto negli anni precedenti, comincia a dare i primi frutti. Insomma il Molfetta si appresta al rush finale in buona salute e con la scoperta di una rosa più completa.
Autore: Francesco Del Rosso