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Molfetta sporca, la colpa è soprattutto dei cittadini zozzoni
21 ottobre 2020

 Caro Direttore,

Ho avuto modo di leggere (e postare un piccolo mio commento) la protesta di un cittadino di Molfetta per le condizioni indegne di un cestino porta rifiuti stradale e le azioni che ha tentato di fare per far sì che il problema fosse risolto, da chi di dovere.

Nella tua presentazione sostieni giustamente che, quanto cade sotto i nostri sensi girando per la città, contraddice vistosamente l’immagine di una realtà inserita nella ‘classifica della qualità della vita’.

La città è sporca. L’Amministrazione è (sembra) sorda a recepire le lamentele dei cittadini. L’A.S.M. interviene con tempi lunghi e, aggravante, non risponde, anch’essa, alle lamentele. La Polizia municipale, quando risponde e, da ciò che mi risulta lo fa sempre, a prescindere, dichiara di non avere competenza in materia.

Forse questo mio intervento sa un po' di ‘blasfemia’, è un po' eresiaco: si distacca dal comune sentire che traspare sia dai commenti, sia dal tenore della presentazione: la responsabilità è di chi non interviene, non nostra (…i rifiuti non si depositano da soli dove non devono).

Ma vorrei spezzare uno …’stecchino’ in favore degli attori citati ed indicare chiaramente chi è il/i malfattore/i che sono veramente responsabili dello stato che denunciamo.

I malfattori – fatte le debite esclusioni – siamo NOI! Siamo noi cittadini che lordiamo la città, che non ne abbiamo cura; salvo poi imprecare contro tutti ed in particolare contro la sorte ria, che ci ha dato un’amministrazione, una polizia ed un servizio municipale scadenti. Il tutto, ovviamente, al netto del fatto che approssimazioni, comunque ve ne siano.

Poi pretendiamo che, a chiamata, fosse anche dopo più giorni, intervenga l’operatore a vuotare questo o quel contenitore stradale messo lì per contenere, non già il sacchetto di ‘indifferenziato’ ovvero ‘umido organico’, ma rifiuti diversi. Come noto, l’indifferenziato va conferito nei giorni stabiliti ovvero (l’umido organico) in discarica.

Nel mio commento, ho parlato di …(quelli di noi come dei MAIALI travestiti da umani). Se mettiamo in atto comportamenti simili, credo che il problema sia forse ANCHE il nostro comportamento. Il conferimento dei rifiuti, ormai da anni, è codificato; i ritardi – avvengono anche nella raccolta giornaliera – sono da considerarsi fisiologici; figuriamoci poi quando si tratta del cestino stradale, il cui vuotamento sarà certamente regolamentato.

Si potrebbe ipotizzare una sorta di ‘patrollaggio’ dei cestini, per beccare i suddetti maiali, nell’atto della consumazione del …reato? E lo si farebbe, o con uomini oppure con la tecnologia. Una telecamera che sorvegli ogni cestino, anche il più recondito? Irrealizzabile, irrazionale, costosissimo anche perché la telecamera sottende poi, la visione dei filmati e il riconoscimento/ricerca del …maiale.

L’uomo che sta lì con debito taccuino a sanzionare (notte e giorno) il maiale della situazione? Ridicolo, se non assurdo. 

Allora quale potrebbe essere la soluzione del problema?

Una sola: l’educazione civica. Ma questa è una nozione che ormai da anni manca nell’ordinamento scolastico e, ahimè ne vediamo gli effetti, non solo in questo argomento cruciale, ma in tutto il contesto così detto …civile.

Questa mia riflessione non vuole essere l’apologia dei servizi al cittadino ed alla città. Vorrebbe essere semplicemente un invito a noi tutti – i famosi leoni da tastiera – che ogni volta che leggiamo di questo o quel evento che turba le nostre coscienze, scarichiamo la nostra rabbia sulle Istituzioni: siamo noi le istituzioni; siamo noi i custodi del bene pubblico, soprattutto quando tale bene viene deturpato, non a causa di inettitudine, ma a causa di comportamenti scellerati.

Grazie per l’ospitalità.

Tommaso Gaudio

© Riproduzione riservata

Autore: Tommaso Gaudio
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