MOLFETTA - Nei giorni scorsi militari del ROAN della Guardia di Finanza di Bari, alla guida del colonnello Amedeo Antonucci, su segnalazione delle guardie della LAC Puglia, hanno posto i sigilli ad un chiosco in legno a Torre Gavetone.
Il chiosco era sorto a ridosso della torre nei primi di giugno, grazie a una autorizzazione temporanea di soli 30 giorni (così come prescrive la Legge Regionale n.17/06) rilasciata dal Comune di Molfetta. Come sempre più spesso succede, i 30 giorni sono stati rinnovati sulla base di una semplice missiva presentata al Comune di Molfetta dai concessionari, i quali «dichiaravano di aver cominciato in ritardo l'attività a giugno per questioni tecniche e climatiche».
Ma l'attività commerciale installata, così come accertato dai finanzieri sulla base della documentazione acquisita, in realtà era priva di diversi altri pareri come, ad esempio, l'autorizzazione ai sensi dell’art. 19 dell'Agenzia delle Dogane (occupazione temporanea di area demaniale marittima), nonché il necessario parere paesaggistico.
All'inizio di agosto, inoltre, risulta sia avvenuto un passaggio di consegne ad altro gestore, ma di fatto l'attività fiscale è rimasta sempre in mano al precedente concessionario.
Pertanto, a seguito delle disposizioni del sostituto procuratore della Procura di Trani, dott. Antonio Savasta, è scattato il sequestro dell'area, pari a circa 70 mq, in cui erano stati installati chioso e tavolini. Due le persone denunciate all'autorità giudiziaria di Trani (il concessionario ed un collaboratore), mentre è scattata la denuncia per presunto abuso d'ufficio anche per un dirigente del Comune.
Per Pasquale Salvemini, delegato regionale della LAC Puglia, «l'attività posta in essere è solo l'inizio di una serie di controlli che coinvolgeranno tutta la costa molfettese».
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