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Molfetta, sciopero della pesca: la protesta in Comune in attesa di un intervento di Azzollini Pescatori in Comune. Assente il sindaco, sono stati ricevuti Petruzzella. Lo sciopero si potrebbe protrarre fino a metà febbraio. Azzollini affiancherà i pescatori molfettesi o si affiderà alle vuote e inconcludenti parole di propaganda politica?
31 gennaio 2012

MOLFETTA - La contestazione divampa. Come in Italia, anche a Molfetta. Lo sciopero inascoltato dei pescatori si protrae ormai da più di una settimana e sembra che a nessuno importi delle sorti di un settore di vitale importanza per Molfetta, che da sempre regge parte considerevole della sua economia sul settore marittimo. È per questa e altre importanti ragioni che ieri mattina un nutrito gruppo di pescatori, stanchi delle continue proteste inascoltate, ha mostrato la loro indignazione dinanzi al Comune di Molfetta, ottenendo come unico risultato quello di essere ricevuti dall’assessore alla Pesca e ai Fondi Europei, Leo Petruzzella, che ha promesso loro un incontro con il sindaco senatore Antonio Azzollini (nella foto Angelica Vecchio di Quindici con alcuni pescatori).
È stato Alessandro Gadaleta, come pescatore e promotore di una manifestazione pacifica, a contattare Quindici per presenziare alla manifestazione e dar voce alla loro disapprovazione contro le nuove norme introdotte dal Regolamento Comunitario sui Controlli (Reg. CE n. 1224/2009), viste come un sopruso e un ostacolo alla crescita e allo sviluppo di un settore come quello della pesca ormai da tempo messo in ginocchio dalla grave crisi economica che ha colpito il nostro Paese (già lo scorso 26 gennaio Quindici aveva accennato allo sciopero della pesca iniziato domenica 22 gennaio).
L’incremento dei prezzi del carburante e l’Iva applicata, sono solo la punta dell’iceberg. Altre problematiche rilevanti riguardano l’introduzione della licenza a punti che graverebbe sull’imbarcazione e non sul comandante che avrebbe commesso l’infrazione, oltre l’acquisto costoso e del tutto a carico dell’armatore del «lookbook», una sorta di quaderno di bordo elettronico che ogni imbarcazione dovrebbe installare nella plancia per monitorare le attività di pesca, garantendo la tracciabilità e la regolamentazione delle taglie del pescato.
Queste sono solo alcune delle motivazioni che avrebbero spinto i pescatori molfettesi a mobilitarsi, distaccandosi dalle associazioni di categoria che «non sono più in grado di rappresentarli, avendo appoggiato il varo delle norme comunitarie, senza aprire un tavolo di concertazione»che desse voce a chi vive quotidianamente il disagio provocato da questa situazione non più tollerabile.
Vicinanza di molti cittadini, nonostante gran parte della città non conosca le motivazioni dello sciopero che si potrebbe protrarre anche fino a metà febbraio quando si riunirà la Commissione parlamentare per la Pesca. Intanto, il pesce venduto a Molfetta non è più quello locale, bensì importato (provenienza “sconosciuta”).
I pescatori si sentono soli, abbandonati dalle istituzioni. Vorrebbero essere appoggiati, incoraggiati e sostenuti in primis dal senatore Azzollini, che per il momento ha soltanto parlato per mezzo dei suoi portavoce senza affrontare in prima persona questa spinosa circostanza, a differenza di quanto è avvenuto in altre città costiere della Puglia. E allora la domanda è lecita. Il sindaco Antonio Azzollini affiancherà le proposte e le proteste dei pescatori molfettesi o si affiderà ancora una volta alle vuote e inconcludenti parole di propaganda politica? I pescatori della nostra città sono stanchi di essere sempre raggirati. Ma ormai le bugie non funzionano più. Ancora parole? Allora, agiranno di conseguenza.
E in tutto questo come si comporteranno le associazioni di categoria? Appoggeranno in toto la protesta dei marittimi oppure preferiranno trincerarsi dietro la politica?
Non dimentichiamo che il nostro primo cittadino a giugno 2010 aveva promesso di portare in giunta comunale la richiesta formale di sospensione della normativa europea che definì come «un colpo mortale alla nostra pesca».
Da quel momento è trascorso più di un anno senza che si siano ottenuti risultati concreti per aiutare un settore fortemente in crisi come quello della pesca. Dunque, solo promesse? Quale è stato l’impegno di Azzollini come senatore e presidente della Commissione Bilancio in Parlamento? "Distratto" dagli impegni parlamentari?
 
Maggiori aggiornamenti nelle prossime ore.
 
© Riproduzione riservata
 
 
Autore: Angelica Vecchio
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