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Molfetta, sabato iniziativa dell'Associazione Culturale Logos per i 60 anni della Costituzione Alle 18 a “Palazzo Giovene” in Piazza Municipio, presentazione del nuovo libro della scrittrice - fotoreporter Pina Catino, intitolato “Ettore Carafa: la famiglia, i luoghi, la rivoluzione”
05 novembre 2008

MOLFETTA - L'Associazione Socio Culturale “Logos” di Molfetta, con il patrocinio del Comune di Molfetta, nella ricorrenza del 60° anniversario della Costituzione Italiana e dei Diritti Umani (1948 – 2008), presenta sabato 8 novembre alle ore 18,00 presso “Palazzo Giovene” in Piazza Municipio, il nuovo libro della scrittrice - fotoreporter Pina Catino, intitolato “Ettore Carafa: la famiglia, i luoghi, la rivoluzione”, edito da Adda Editore. La scrittrice nel suo libro ha ricondotto in una composizione organica, manufatti artistici, manoscritti, documenti di archivio di vasta natura e provenienza, facendo in modo che di essi conservasse inalterate le proprie peculiarità. L'appassionante viaggio nella memoria, appassionante tra “tesori” gelosamente conservati negli archivi e nei musei diventa comunicazione culturale a 360 gradi quando riesce a veicolare testimonianze storiche multiformi, lettere, ritratti, gioielli, tessuti, poemi e pergamene. Un mondo di testimonianze, il mondo di una famiglia e le vicende singolari, nobili e rivoluzionarie che Ettore Carafa, appartenente ad una delle famiglie più potenti del Regno, ha vissuto nella nostra regione, divenendo il simbolo della ragione appassionata e dell'amore per i grandi trinci etnici. Ettore Carafa è un eroe della Nostra Terra, tanto grande quanto sconosciuto, uomo lungimirante che visse, lottò e morì nel 1799 per gli ideali di libertà, democrazia e di giustizia che furono alla base dei moti rivoluzionari, ma anche anticipatari di quei valori di solidarietà e di rispetto della dignità umana, che ritroviamo ben radicati nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, nella nostra Costituzione Italiana e in quella dell'Unione Europea. La presentazione del volume è affidata alla Prof.ssa Gianna Sallustio, apprezzata collaboratrice di "Quindici" e protagonista di tante iniziative letterarie, con la presenza dell'autrice Pina Catino.
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Quale cultura nella società contemporanea? Siamo pressati.Circondati.Assediati. Dall'incultura, dall'ignoranza, dalla volgarità, dall'idiozia. Perchè, come scrive Nietzsche, "la verità è che gli uomini non sono uguali". Invece l'esprit de geometrie illuminista ha voluto sacrificare la verità a un'astratta concezione di uguaglianza e di giustizia che ha finito per combinare sconquassi inenarrabili e per tradursi nel suo contrario. Diceva infatti Aristotele: "Ingiustizia non è solo trattar gli uguali in modo diseguale, ma anche trattare i diseguali in modo eguale". Non è questione, naturalmente, delle differenze di nascita, di discendenza o di sangue, sciocchezze, queste si, che proprio l'Illuminismo - qualche merito bisogna pur riconoscerglielo- ha spazzato via, ma della diversa qualità delle intelligenze, delle sensibilità, delle culture. Oggi qualsiasi bifolco, giocatore assatanato di Superenalotto, cliente di maghi e previsionisti, telefonista indefesso a tutti gli innumerevoli e demenziali giochi proposti dalla T/V, ciucciatore di Beautiful e di Beverly Hills, fan delle Carrà della Pausini e di Jovanotti, divoratori di TV sorrisi e canzoni, spettatori inciuchiti da Moby Dich e del Maurizio Costanzo Show, ha pari diritti e pari dignità di un uomo che abbia letto e capito Eraclito, Platone, Tommaso d'Aquino, Kant, Hegel, Heidegger. Ma il bifolco possiede un potere di molto superiore, sia perchè è spalleggiato dagli altri come lui, che sono la stragrande maggioranza, sia perchè trova chi lo rappresenta politicamente (la democrazia è numero) laddove l'uomo di cultura è un isolato, un single sociale. Discorso ambiguo quanto pericoloso. Un'intelligenza non si identifica con la cultura e tantomeno con la pseudocultura. Ci sono analfabeti con una sapienza e intelligenze sconosciute, ci sono intellettuali e filosofi cretini. Non ci sono criteri oggettivi per valutare e misurare l'intelligenza. E nessuno può pretenderla ad arbitro in simili faccende, chi lo facesse dimostrerebbe di essere un vero cretino. E' indiscutibile che in linea generale e sociologica, una democrazia come la si intende oggi, realizzi la prevalenza del cretino e dell'ignorante. In fondo la società dello spettacolo si è formata per questo. E'la massa adorante che ha dato il potere agli uomini e alle donne dello Show- bisiness, ai Magalli, agli Jovanotti, ai Fiorello, ai Santoro, alle Carrà, alle Shiffer, alle Campbell, ai Ronaldo, alle Ronaldine, alle sciacquette televisive, che, insieme all'aristocrazia del denaro di cui fan parte, costituiscono le vere nobiltà e le vere elites del XX secolo. E i politici appartengono a questa elitè solo in quanto protagonisti dello star-sistem. Se oggi nacsesse Kant, vivrebbe del tutto sconosciuto in un bilocale a Sesto San Giovanni. La critica della ragion pura può essere distrutta da una battuta o da un rutto ben riuscito al Costanzo Show. Quale futuro la cultura, nella società consumistica e con il nuovo pensiero filosofico: "Io sono in quanto ho?"
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