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Molfetta, Rifondazione Comunista contro le liberalizzazioni: solidarietà ai pescatori in sciopero
28 gennaio 2012

MOLFETTA - «Se il pacchetto liberalizzazioni, appena varato dal governo Monti, doveva essere la risposta alla crisi, possiamo tranquillamente affermare, allora, che la medicina è peggiore del male». Così il Partito della Rifondazione Comunista di Molfetta commenta l’approvazione del Decreto Liberalizzazione.
Rifondazione Comunista analizza le conseguenze delle liberalizzazioni. «Mercato selvaggio e concorrenza al ribasso per categorie deboli, autotrasportatori e taxisti, protezione per i poteri forti del mercato finanziario, banche e assicurazioni che addirittura vedono le loro passività garantite dallo Stato - spiega Rifondazione -. Il settore della pesca sconta entrambe le patologie: da un lato, direttive comunitarie, eccessivamente stringenti, dall’altro, nessuna protezione contro gli indiscriminati aumenti del gasolio e la concorrenza dei prodotti ittici di importazione dovuti alla logica del libero mercato voluto dall'Unione Europea e a beneficio della pesca “industriale” dei paesi del nord-Europa». A ciò si aggiunge «il possibile aumento dell’Iva prevista nella manovra del governo Monti che porterebbe il prezzo del gasolio a incidere per oltre il 40% sulle spese di attività».
Secondo Rifondazione, «non solo si cancellerà ogni possibilità di mantenere gli attuali livelli occupazionali, ma sarà inevitabile la ricaduta sulle tasche dei cittadini con l’aumento del prezzo del pescato». Perciò, Rifondazione ribadisce solidarietà e vicinanza alla lotta dei lavoratori della pesca.
«A costoro diciamo però anche che la loro condizione non cambierà (al di là di temporanei contributi-tampone, abbassamenti del prezzo del gasolio e promesse dalle gambe corte del sindaco di turno), finché non si cambierà la logica del sistema, che oggi è basato sulla libera concorrenza e sulla protezione dei poteri forti anziché proteggere le attività primarie (agricoltura e pesca) e investire pubblicamente sulla conversione ecologica dei mezzi e dei metodi di lavoro oltre che sulla rigenerazione delle risorse marine - conclude Rifondazione -. É necessario passare dall'Europa dei banchieri e della finanza sostenuta,da sempre,da Pdl, Pd e Udc (in Italia e a Bruxelles) a un'Europa democratica dei popoli in cui lavoratori e cittadini possano discutere e decidere delle scelte economiche di sistema. Il sistema del libero mercato ha fallito, è il caso di dire che occorre imboccare necessariamente nuove rotte».
 
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