Molfetta ricorda la lotta partigiana: il 25 Aprile un esempio per presente e futuro
MOLFETTA - Il riscatto di un intero popolo che cercava di lasciarsi alle spalle gli anni bui del regime fascista ma anche un monito fondamentale per i giorni nostri: è sempre tempo di resistere davanti a ingiustizie diffuse e soprusi criminali. Molfetta ricorda così la lotta partigiana e lo fa presso la sala S. Domenico in compagnia dei ragazzi dell'associazione culturale Tesla e di Arturo Cucciolla dell'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia). La serata prevedeva inizialmente la partecipazione di Giorgio Salamanna, un ragazzino di 94 anni che con instancabile entusiasmo continua a girare la Puglia per raccontare la sua esperienza di partigiano nei Balcani, quando si rifiutò di unirsi alle truppe naziste per seguire invece la strada della resistenza. Un acciacco ha tenuto Salamanna a casa. Ma il partigiano comunque, non ha rinunciato a esprimere il suo apprezzamento per un'iniziativa patrocinata dal comune di Molfetta e organizzato dai giovani dell'associazione culturale TESLA (Nella foto il dott. Arturo Cucciolla dell'Anpi, Vito Messina moderatore della serata, il sindaco Paola Natalicchio e Andrea D'Angella e Chiara De Gennaro di Tesla).
“Giorgio si complimenta con il sindaco di questa città Paola Natalicchio che ha voluto partecipare con entusiasmo a questa serata sottolineando l'importanza delle celebrazioni del 25 aprile ma fa anche i complimenti a questi ragazzi che si spendono per queste iniziative lodevoli. A voi Giorgio vuole anche dire: ragazzi non siete soli! Di iniziative così la Puglia è piena ed è fondamentale: per costruire il futuro serve un grande impegno in piena autonomia di tutti i giovani” ha ricordato emozionato Cucciolla che ha poi sottolineato l'importanza dell'operato dell'Anpi, associazione da qualche anno aperta a tutti, anche ai non partigiani.
“Con l'Anpi stiamo lanciando una serie di iniziative delle quali la più suggestiva è sicuramente quella delle pietre di inciampo: segnare fisicamente i luoghi dove sono accaduti fatti significativi della resistenza pugliese. E' un'operazione bellissima e antiretorica perché sono pietre che noi, poi, calpestiamo ogni giorno, ma ci permette di non dimenticare. A Bari abbiamo segnato la zona antistante la Camera del Lavoro difesa da Di Vittorio, la muraglia di Bari Vecchia dove Pietro Romito e gli altri ragazzi dei vicoli hanno respinto le truppe naziste e via Nicolò Dall'Arca dove l'esercito di Badoglio sparò sulla folla di cittadini che dopo l'8 settembre voleva liberare i prigionieri politici ancora in carcere). Sono pezzi di memoria alla quale non possiamo rinunciare, radici del nostro essere italiani”.
Cucciolla ha poi ricordato l'importanza della Puglia nelle vicende della Resistenza italiana. In Puglia a Bari, è avvenuta l'ultima azione di resistenza(insieme a Parma) al potere fascista che ormai si irradiava su tutta la penisola e il generale barese Bellomo è stato l'unico generale italiano che si è opposto ai vertici fascisti, scelta poi pagata con la vita(il generale sarà condannato a morte dagli alleati, accusato di tradimento in seguito a un oscuro intrigo).
La serata che ha visto anche la partecipazione del sindaco Paola Natalicchio, è stata l'occasione per ricordare molfettesi come Manfredi Azzarita, il capo partigiano ucciso alle Fosse Ardeatine dai nazisti e Giovanni Pansini, il repubblicano confinato a Ponza dal regime fascista per la sua attività democratica.
Prima dell'intervento di Cucciolla Chiara De Gennaro e Andrea D'Angella di Tesla, hanno letto una serie di brani legati alla Resistenza (particolarmente bello quello di un Gramsci diciassettenne sul concetto di oppressione) mentre Vito Messina, moderatore dell'incontro, ha sottolineato che la serata è il secondo appuntamento di un ciclo di incontri organizzato da TESLA e patrocinato dal Comune di Molfetta per ricordare la Resistenza e celebrarla nella più ampia pluralità di significati possibili:
“La Resistenza è un concetto complesso che coinvolge passato e presente: dai partigiani alle attuali resistenze in Palestina e alla Mafia”.
E' seguendo questo spirito che nei prossimi giorni interverranno esponenti della comunità palestinese di Puglia, del Movimento No Tav e No Muos e Salvo Vitale, il cofondatore di Radio Aut insieme a Peppino Impastato, il coraggioso militante comunista ucciso per volontà del boss Tano Badalamenti nel 1978 in seguito alla sua decisa azione di denuncia dei crimini mafiosi.
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Autore: Onofrio Bellifemine