Molfetta, riconosce il proprio telefonino rubato, nomade fermato in tribunale
MOLFETTA - Lo scorso mercoledì aveva subito un furto all'interno della propria abitazione di Molfetta, sorprendendo una nomade all'interno della stessa che venne arrestata dai carabinieri. Ieri mattina, invece, ha riconosciuto il proprio telefonino cellulare utilizzato dal marito della donna arrestata, che è stato quindi fermato. Dovrà difendersi dall'accusa di ricettazione, D.J., 26enne di Aversa, arrestato dai Carabinieri della Stazione di Trani.
I fatti sono accaduti all'interno del Palazzo di Giustizia di Trani, dove la vittima, citata a comparire come testimone nell'udienza di convalida della giovane donna bulgara arrestata, in attesa di essere convocato, ha notato un nomade estrarre un telefono cellulare dalla propria tasca ed utilizzarlo per una telefonata. La vittima ha riconosciuto immediatamente il proprio telefonino sottrattogli a seguito del furto e attiva immediatamente i Carabinieri, tra l'altro proprio sul posto, i quali si sono avvicinati al nomade per chiedergli spiegazioni, ma quest'ultimo ha tentato di sottrarsi al controllo, fuggendo per le scale in direzione dell'uscita, ma senza riuscirci perchè è stato immediatamente bloccato.
Dopo aver effettuato alcuni riscontri volti ad identificare l'apparecchio, il nomade è stato condotto in caserma per le formalità di rito e quindi associato presso la casa circondariale di Trani, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Il cellulare, invece, è stato restituito al legittimo proprietario.