MOLFETTA - Approvato in Consiglio comunale il Bilancio consuntivo 2010 a maggioranza allargata (voto favorevole del consigliere Pino de Candia, che ha sottolineato l’ottimo risultato e il rispetto del patto di stabilità, «numeri che certificano la sanità del Comune»).
Tempi ristretti per analizzare il rendiconto: la relazione dei Revisori dei Conti è stata consegnata agli uffici comunali solo venerdì mattina, di contro a quanto stabilito dall’art. 239 del Testo Unico degli Enti Locali (almeno 20 giorni prima della convocazione del consiglio).
A questi continui ritardi, non ha sopperito la relazione della giunta Azzollini allegata al rendiconto, «tautologica e dal un contenuto inesistente - ha denunciato il consigliere di opposizione Mino Salvemini (Pd) - perché priva di una concreta valutazione di efficacia e efficienza che consenta di capire la capacità di conseguire i risultati previsti dall’amministrazione con il minor costo possibile».
Sbuca anche un debito di quasi 670mila euro dell’Azienda Mtm (Mobilità trasporti Molfetta), che ha avuto perdite per 3 esercizi consecutivi: nessuna spiegazione dalla maggioranza. Ricapitalizzazione necessaria per Salvemini, come anche per i Revisori dei Conti. Perché il Consiglio comunale non interviene? Non ricapitalizzare la Mtm significa accrescerne le perdite, proprio come l’Asm. Stallo politico per privatizzare in futuro anche questa azienda comunale?
La Grasta (Pdl), avanzo di amministrazione. Primo dato importante, l’avanzo di amministrazione di oltre 882mila euro, per l’assessore al Bilancio Giulio la Grasta, espressione di «una gestione lusinghiera e economicamente sana». Ribadita l’esigibilità dei residui, «che in gran parte ammontano a trasferimenti da altri enti pubblici».
Comune virtuoso, «a conferma del costante controllo delle spese voluttuarie»: sottolineati il trend di avanzo di amministrazione (625mila euro nel 2007, 820mila euro nel 2008 e 1,6milioni nel 2009) e i risultati raggiunti per il 2010 nel conto economico (oltre 720mila euro) e del patrimonio (quasi 130mila euro). Rimarcati da la Grasta anche i vantaggi per la comunità, «senza dover gravare nelle tasche dei cittadini, consentendo al Comune di Molfetta di continuare a concretizzare i progetti programmati per il futuro».
Salvemini (Pd), disavanzo di amministrazione. «Peggioramento della gestione di competenza rispetto al 2009», la dura realtà del rendiconto di gestione secondo Salvemini, per un disavanzo di amministrazione di quasi 814mila euro non rilevato dai Revisori. Incremento della spesa corrente del +14% (da 41milioni di euro nel 2009 a 47milioni nel 2010), la motivazione: «una spesa corrente fuori controllo, nonostante gli investimenti regionali e statali di parte corrente (20milioni di euro, ndr) - ha spiegato - mentre le entrate tributarie, in base all’accertamento, sono calate di 2milioni di euro, quelle extratributarie di un milione di euro».
«Le spese correnti sono aumentate perché la Regione Puglia ci ha chiesto una mano per mantenere il suo patto di stabilità», la replica del sindaco Antonio Azzollini: «abbiamo assestato nel bilancio le risorse stanziate per il Piano di Zona 2012, ma non accertate, invece di metterle come residui».
Avanzo di amministrazione virtuale. Appesantiti gli equilibri di bilancio, se «la gestione ordinaria scende da 11milioni a 4milioni di euro (al netto solo 441mila euro, detraendo gli oneri finanziari, ndr) - ha aggiunto Salvemini - inoltre, il rendiconto non beneficia nemmeno degli oneri di urbanizzazione per un incasso pari a zero».
Incassi pari a zero perché sono stati eliminati i permessi a costruire per il Pip, ha chiarito il sindaco Azzollini, in attesa del giudizio dell’Autorità di Bacino, che dovrebbe pronunciarsi il prossimo 22 giugno, mentre i contributi dei permessi a costruire saranno usati come investimenti.
Programmi di urbanizzazione incompiuti, «irrealizzati sono anche gli investimenti in conto capitale per le opere pubbliche (previsione di 92milioni di euro, di cui solo 20milioni di euro effettivi, ndr), se si esclude il rondò di via Terlizzi», ha continuato il capogruppo consiliare del Pd, che ha rimarcato «il peggioramento degli equilibri di bilancio e delle qualità dell’azione amministrativa in ambito finanziario, l’incapacità di comprimere le spese e di realizzare i programmi».
Insomma, «il Comune di Molfetta non rispetta l’obbligo di pareggio di bilancio tra entrate e uscite - ha aggiunto - e l’avanzo di amministrazione è solo virtuale, ottenuto grazie ai proventi del 2009, e non del 2010, e all’avanzo di amministrazione del 2009 applicato al 2010, intaccato dal deficit nella gestione di competenza». Bilancio non virtuale, ma prudenziale e reale, la risposta del sindaco Azzolini alle accuse di rafforzamento virtuale del patrimonio comunale.
Residui inesigibili per 1,3milioni di euro. Esistono i residui attivi del 2010, o sono inattendibili come quelli del 2009? «Solo denaro virtuale che sarà poi investito in opere pubbliche», per Salvemini. Lo stesso consigliere di opposizione ha elencato una serie di residui attivi discutibili, di cui sarà possibile riscuotere appena un terzo secondo una prospettiva prudenziale: Tosap, Tarsu e oneri di permessi a costruire.
Come pure i 300mila euro dei proventi dei campi da tennis e calcio, per cui la causa, in atto dal 2005, non dovrebbe ostacolare la riscossione (bisogna capire cosa stia facendo il Comune per riscuoterli, ma, secondo Salvemini, se fosse in atto una transizione, sarebbero persi ben 200mila euro). Infine, i proventi dalle case-parcheggio, dagli affitti dei fabbricati e dei locali a uso commerciale (ci sono affittuari, ha denunciato Salvemini, che non pagano dal 2005).
Curiosi alcuni residui in conto capitale, risalenti agli anni ’90, ma riportati ancora in elenco: sono finanziamenti per il consolidamento del Torrione Passari del 1999, per la realizzazione di parcheggi interrati, per il campo di calcio della 167 in via Salvo d’Acquisto del 1990 (mutuo da 104mila euro). In elenco anche 500mila euro del 1987 per creare una scuola elementare a Palazzo Dogana: perché mantenere questi residui in conto capitale, soprattutto quello di Palazzo Dogana, destinato a hotel di lusso per cui non partono ancora i lavori?
Piergiovanni, tralasciati i servizi. Inapprovabile il bilancio per l’opposizione, che ribadisce alcune positività, come la buona dinamica della spesa del personale e dei trasferimenti di parte corrente, il calo dei debiti comunali e degli oneri finanziari.
Restano le falle, «drammatica dimostrazione dell’inazione per la spesa in conto capitale», per il capogruppo del Pd, se «la spessa corrente aumenta di quasi 800mila euro, nonostante le spiegazioni del sindaco Azzollini, e peggiorano gli equilibri economici del Comune, passando da un attivo di 1,8milioni di euro a un deficit di 800mila euro come avanzo di gestione corrente».
Anche il consigliere di opposizione Nicola Piergiovanni (Sel) ha rimarcato l’assenza di obiettivi progettuali rispetto al bilancio preventivo. In particolare, indirizzato il maggiore sforzo economico a grandi opere e progetti, «si tralasciano i bisogni quotidiani del cittadino, come l’assenza di alcuni servizi nella nuova zona residenziale, tra cui una linea per la circolazione autobus e una segnaletica adeguata, che tarda a arrivare da mesi». Numerose le petizioni, rimaste inascoltate.
Consigliato da Piergiovanni l’uso del bando di gara al posto dell’affidamento per alcuni servizi comunali, perché si risparmierebbero ben 200mila euro.
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