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Molfetta, Pino Amato (Udc) torna in consiglio comunale: decorsi 18 mesi per la sospensione
07 febbraio 2012

MOLFETTA - Alla prossima seduta del Consiglio comunale Pino Amato (Udc) riprenderà il suo posto nelle file dell'opposizione. la notizia è trapelata dal suo profilo facebook: «da oggi torno a svolgere il ruolo per cui sono risultato il più eletto dai cittadini molfettesi: torno ufficialmente in consiglio comunale - si legge nel post -. L’UDC torna seriamente a svolgere quel ruolo di opposizione seria e non preconcetta che l'ha sempre contraddistinta. Ringrazio quanti mi hanno sostenuto in questo anno e mezzo, il mio partito per aver portato avanti con fermezza la nostra politica cittadina pur nelle difficoltà».
Già Quindici nell’intervista ad Amato pubblicata sul numero di settembre 2011 aveva preannunciato il suo rientro, spiegandone modalità e tempi, dopo la sospensione del settembre 2010 per le note vicende giudiziarie del maggio 2010 (molti pensarono e continuano a ritenere si sia trattata di una mera “sentenza politica”). Il rientro in Consiglio è fissato dal comma 3 dell’art.59 del TUEL, secondo cui «la sospensione cessa di diritto di produrre effetti decorsi diciotto mesi» (del resto, l’appello alla sentenza di primo grado è ancora in corso).
Sarà Francesco Mangiarano a lasciare il posto a Pino Amato (che da quello era stato sostituito nel settembre 2010), consentendo così all’Udc di tornare a fare opposizione in consiglio. Infatti, nel febbraio 2010 il coordinatore Robert Amato aveva cacciato Mangiarano e Carmela Minuto dall’Udc per aver sostenuto e votato la maggioranza di centrodestra del sindaco Antonio Azzollini. Naturalmente, maggiori saranno gli approfondimenti nelle prossime ore. È anche possibile che Amato per la prossima seduta consiliare abbia preparato un intervento ad hoc sulla situazione politica molfettese.

Anche l’Udc Molfetta ha annunciato la notizia del rientro in consiglio di Amato con un comunicato stampa.  «L’UDC Molfetta e i suoi elettori - scrive Robert Amato, coordinatore del partito - attendevano con ansia questo giorno perché finalmente torniamo a rappresentare, tramite Pino, i nostri concittadini nella sede istituzionalmente più alta quale il consiglio comunale.
Torniamo, finalmente, a recitare quel ruolo di opposizione attenta e non preconcetta, che valuta i provvedimenti e non il colore di essi, che lavora per migliorare Molfetta e per essere al servizio dei Molfettesi; un ruolo che, ahimè, con la sostituzione di Pino in consiglio era gravemente venuto a mancare e di questo, il partito, se ne è profondamente rammaricato.
Fin da subito la politica dell’UDC e di Pino in consiglio comunale sarà quella di rappresentare non solo il partito stesso, ma anche il Terzo Polo molfettese in cui crediamo e a cui stiamo lavorando per un rafforzamento dei partiti che lo compongono».
«Il lavoro svolto in questi anni ci ha visto protagonisti del dibattito culturale e politico nella nostra città, pur non essendo rappresentati in Consiglio Comunale, vista l'espulsione che il partito tutto ha voluto per quei consiglieri che, eletti nell'UDC, hanno scelte ben altre strade - il commento di Saverio Digioia, coordinatore dei Giovani UDC MOLFETTA -. Pino è stato sempre coerente sapendo rappresentarci dentro e fuori le Istituzioni e questo ci rassicura perché sappiamo di poter contare su una persona leale e coerente, sempre pronta a lottare per difendere le istanze dei cittadini che chiedono risposte ad una amministrazione spesso assente».
 
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Autore: Q
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Nell'Ottocento il poeta Walt Whitman, che combattè a favore di Lincoln e della cultura democratica, scrisse: "Ritenete che la democrazia abbia a che fare solo con le elezioni, la politica e il nome di un partito? Io affermo che essa è utile solo là ove si diffonde, fiorisce e matura nella cultura, nelle più alte forme di relazione tra gli uomini e nelle loro convinzioni di fondo - nella religione, nella letteratura, nelle università e nelle scuole -; la democrazia deve avere il predominio in tutti gli ambiti della vita pubblica e privata, nell'esercito e nella marina militare". Nessuno intende negare che corti di giustizia, codici, commissioni parlamentari siano organi molto importanti e strumenti preziosi per la custodia della democrazia, e nemmeno che la revoca dei diritti fondamentali sia un campanello d'allarme da tenere nella massima considerazione. Tuttavia, la selva di paragrafi dei testi legislativi e le finezze del pensiero e dell'azione dei giuridici non coincidono affatto con lo spirito della libertà e dell'agire pubblico. In tal modo da una parte la democrazia rimane una faccenda da esperti, una tecnocrazia. Dall'altra la comprensione giuridica della libertà, l'istituzionalismo, è minato dal periodo di scambiare la lettera della legge per realtà sociale. Proprio in riferimento allo spirito della democrazia – ciò che sorregge e da pienezza alla vita sociale – bisogna aggiungere che la pura, semplice e unilaterale interpretazione giuridica della libertà tende a sfociare in un autoritarismo giuridico. Questo, sebbene si sia ormai affrancato da forme di dominio assolutistiche, rimane comunque a metà strada sul cammino dell'emancipazione, almeno nella misura in cui – sotto le insegne del diritto democratico alla libertà e al suono delle fanfare delle grandiose promesse costituzionali – rischia di inaridire o addirittura di strangolare lo stesso spirito della democrazia con la propria burocrazia. (Ulrich Beck – I rischi della libertà).

POLITICAL CLASS-...in un periodo di forte crisi economica, l'unica attività imprenditoriale che non conosce crepuscolo è quella del FAMILISMO all'italiana e, l'UDC molfettese, ne è un fulgido esempio (basta leggere l'organigramma del partito). Diciamoci la verità:questi "signori" si stanno preparando a SFRUTTARE, ancora una volta, la stanchezza dei cittadini per l'indecenza, l'inettitudine, la corruzione dei politici per "costruirci" sopra. Questa operazione di ri-verginazione si chiama ANTI-POLITICA!!! Scriveva Plutarco "Navigare necesse est, vivere non necesse", ossia, bisogna "uccidere nella culla" questo populismo affabulatorio che acceca, persino, gli intelligenti MAZZIERI CREDULONI, altrimenti si corre il rischio di creare un CLONE di Azzollini. Benedetto Croce nel secolo scorso, a proposito dell'antipolitica denunciava che " la direzione dei partiti condiziona i rappresentanti, allontanando dalla rielezione coloro che hanno dato segno di indipendenza". Negli stessi anni, Piero Gobetti si lamentava del fatto che " nella palestra del collegio uninominale si va addestrando all'intrigo una classe dirigente abile nel mercato dei voti". Signori CREDULONI,detto questo, e in attesa dello SHOCK(che non ci sarà) vi ri-chiedo: perchè mai il CAVALIERE BIANCO, in questi 18(diciotto) mesi, è stato messo "fuori rosa"???? ...P.S. il CANUTO Mazziere Gaudio, prima di scrivere dovrebbe, con l'ausilio di una tecnica retorica (FLASHBACK), visualizzare la lontana primavera del 1994, quando, un rampante 40enne senza numeri alla porta impostò, tra lo scetticismo più assoluto (in particolare della sinistra molfettese), la sua ascesa politica. Dopo quasi 20 anni, l'imberbe, fregiatosi frattanto dell'acronimo SSP, è il PADRONE-PADRONE della città!!!










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