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Molfetta, Parco di Mezzogiorno: la petizione di Rifondazione e le inchieste di Quindici
12 marzo 2013

MOLFETTA - Più di 400 firme sono state raccolte e depositate da Rifondazione Comunista al Comune di Molfetta la scorsa estateper chiedere quanto prima di avviare i lavori di manutenzione e apertura del Parco di Mezzogiorno. Con un comunicato, il PRC torna sulla tragica condizione del Parco di Mezzogiorno, ribattezzato da Quindici a luci rosse” o “degli asini”.
Negli anni passati solo Quindici ha affrontato con numerosi approfondimenti sul sito e sul giornale cartaceo (e non con false esclusive copiate da altri) la gravissima situazione del parco, approfondendo alcuni suoi aspetti non solo strutturali, ma anche finanziari e mostrando foto dell’abbandono e del degrado da parte dell’amministrazione di centrodestra di Antonio Azzollini che permetteva pure ad asini e pecore di pascolare all’interno della struttura comunale.
La risposta della politica e delle istituzioni comunali è stata, invece l’abbandono al degrado e al vandalismo, riesumandolo solo a fini propagandistici ed elettorali negli ultimi giorni.
Ad esempio, già nel dicembre 2007 Quindici aveva denunciato lo stato di abbandono dell'area con una inchiesta sulle periferie: il parco, realizzato e mai inaugurato, era comunque frequentato da vandali che impunemente avevano danneggiato e distrutto quadri elettrici, impianti di irrigazione e illuminazione e altri arredi. Poi, una timida iniziativa comunale nel maggio 2009, con interventi di messa in sicurezza, purtroppo inutili considerato il successivo abbandono.
 
«Un parco realizzato e mai aperto, in un quartiere che risente della mancanza di spazi verdi. Dopo ripetuti annunci in passato di apertura, finora non si è visto nulla da parte del centrodestra. Adesso, si avvicina la campagna elettorale, e si ripetono promesse sul Parco di quanti in questi anni non hanno mai mosso un dito nel centrodestra e nel Centrosinistra - commenta Rifondazione nel suo comunicato stampa -. Registriamo positivamente che tutti i giornali – dalla Gazzetta del Mezzogiorno ai quotidiani locali online – parlano finalmente di questo parco abbandonato. Siamo contenti che la nostra petizione firmata dai cittadini abbia aumentato l'attenzione in città sulla vicenda del parco. Ovviamente saremo soddisfatti pienamente solo quando il parco riaprirà. Per questo noi continueremo a interessarci, prima, durante e dopo questa campagna elettorale, affinché i cittadini possano riappropriarsi di questo bene pubblico».
 
Questo il comunicato di Rifondazione Comunista. Ma la scorsa estate, ancora Quindiciaveva nuovamente denunciato la penosa condizione del parco, soffermandosi, in particolare, sull’affidamento della gestione. Sin dal 2010, quando partì una prima fallimentare indagine di mercato, si vociferava che il parco sarebbe stato affidato a una società privata, che avrebbe riqualificato l’area rendendola finalmente fruibile. Secondo indiscrezioni della scorsa estate, due sarebbero state le risposte al bando per la gestione della struttura: ad oggi ancora nessun provvedimento sicuro è stato assunto.
Ed è proprio sui finanziamenti, sulle opere realizzate e sulla gestione che la politica locale dovrebbe puntare la lente d’ingrandimento, per scoprire cosa si cela sotto le macerie di quell’area. Gli unici a sfruttare quel parco, nonostante una videosorveglianza dalla dubbia funzionalità, sono vandali e drogati che, scavalcando facilmente il cancello, godono del luogo appartato. Anzi, il parco è stato utilizzato come area di pascolo dal presunto custode per alcuni (suoi) animali da stalla, come Quindici ha segnalato sul numero di luglio 2010.
 
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