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Molfetta, Mtm Casamassima a Comitando: mezzi e linee nuove, cercheremo di migliorare il servizio
04 febbraio 2014

MOLFETTA - Acquisto di mezzi più piccoli e veloci, nuove linee dedicate a studenti e lavoratori, front office per comunicare meglio con l'utenza e pubblicità sugli autobus cittadini per aumentare il fatturato dell'azienda. E' la road map di Luciano Casamassima (a sinistra nella foto, con Mimmo Favuzzi), un passato di prestigio alle spalle come responsabile amministrativo delle compagnia aeree Air One e Alitalia (ruolo attualmente ricoperto presso il pastificio Divella) e adesso presidente della MTM (Azienda di Trasporti partecipata del comune di Molfetta). Ne ha parlato durante il Question Time organizzato da Comitando (serata moderata da Mimmo Favuzzi).

Sette soli mezzi (quasi tutti obsoleti tra i quali “spiccano” vetture del 1995 e 1998), dieci dipendenti (solo autisti), nessun ufficio per le relazioni con il pubblico, la MTM è la cenerentola delle municipalizzate molfettesi. Ha un bilancio di 700.000 euro annui, dei quali solo 150.000 provengono dalla vendita di biglietti, mentre il rimanente consiste in contributi comunali.

Più che una nuova gestione servirebbe un vero e proprio cambio di marcia: “I nostri mezzi sono vecchi e antiquati e le attuali linee non si prestano alle esigenze della cittadinanza. Conseguenza: autobus vuoti  e ricavi dei biglietti scarsissimi. Serve per prima cosa un cambio di mentalità: negli anni i molfettesi hanno sempre deciso di muoversi in città con mezzo proprio o a piedi, ma adesso la città si è estesa e ci sono nuove esigenze da soddisfare”, spiega Casamassima che aggiunge: “per aumentare il numero dei passeggeri la strada è unica: bisogna motivare i cittadini e quindi  migliorare il servizio. Servirebbero mezzi dalle dimensioni più ridotte perfette per le nostre stradine, capaci di trasportare 30 – 40 passeggeri, più comodi, veloci e funzionali  e poi bisognerebbe ristrutturare le linee delle corse: tratte più brevi e frequenti e verso nuove mete: 2-3 corse in più verso la zona industriale(dove gravitano 1.400 persone al giorno solo per i call center), di collegamento tra centro e periferia nella fascia oraria 18 -20.30 e verso l'ora di pranzo per venire incontro agli studenti che tornano a casa. Fare tutto ciò adesso però è davvero difficile. I mezzi sono pochi e vecchissimi, consumano molto gasolio e comportano alti costi di manutenzione. Perciò per invertire la tendenza chiederemo all'amministrazione di comprendere nel bilancio del 2014 una spesa anche per la nostra azienda. Almeno due mezzi del tipo descritto sopra (per una spesa di circa 100.000 euro a mezzo), comprati dal Comune e pagati a rate,  dalla MTM. Vedremo se sarà possibile”.

Intanto pronti piccoli interventi per modernizzare il servizio: presentato un progetto per installare sui bus cellule fotoelettriche per monitorare il grado di frequenza dei passeggeri nelle varie corse (e valutare quali sono quelle più utili), un App che permetterebbe ai più giovani di seguire la corsa dell'autobus e di sapere con esattezza il suo arrivo alla fermata, biglietto elettronico e bando per inserire inserzioni pubblicitarie sugli autobus. Sono allo studio miglioramenti del servizio per i disabili (per loro abbonamenti gratis) e si sta valutando anche la possibilità di aprire un front office nella città vecchia per informare al meglio la cittadinanza sui servizi offerti.

L'MTM si apre anche alla possibilità di avviare esperimenti inerenti il trasporto pubblico urbano gratuito già verificati con un certo successo in realtà come Troia e Macerata. I costi del servizio verrebbero coperti dall'aumento delle tariffe dei parcheggi.

“Ma  la gratuità del servizio non basta a convincere i molfettesi a utilizzarlo. Durante il periodo natalizio abbiamo sperimentato delle navette che gratis hanno collegato le periferie al centro e l'affluenza è stata scarsa. Per questo serve uno scarto culturale. Lasciare l'auto a casa e salire sull'autobus”.

Un percorso complesso e articolato, dunque, quello per rimettere in piedi la MTM, anche a causa della non felicissima situazione economica: “non ci sono debiti particolarmente rilevanti. Sono normali debiti di esercizio ma l'azienda è in costante perdita dal 2006 per cifre che vanno dai 10 ai 20.000 euro (attualmente i debiti ammontano a 70.000 euro complessivi) e quindi c'è uno sbilancio tra ricavi e costi. Serve liquidità per finanziarsi. Con l'aiuto dell'amministrazione cercheremo di migliorare il servizio venendo incontro anche alle esigenze dei molfettesi che lavorano presso la nostra zona industriale. Non sarà facile ma ci proveremo”.

© Riproduzione riservata

Autore: Onofrio Bellifemine
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