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Molfetta, Mario Biondi incanta tutti con la sua voce nera
06 agosto 2010

MOLFETTA - Quinto concerto della rassegna  "Suoni e luci a Levante" organizzata dalla Fondazione Valente a Molfetta, una rassegna che per la città sta diventando una punta di diamante della programmazione musicale estiva.
Ancora nella cornice della Banchina San Domenico è stata la volta del "Spazio tempo tour estivo" di Mario Biondi.
Altissimo e imponente, la sua voce nera incanta, un po' come succedeva per le vecchie voci del soul anni 70, col glorioso Barry White su tutti.
Un curriculum di altissimo pregio per il cantante siculo, che proprio la settimana scorsa  si è esibito ad Umbria Jazz con gli Incognito, storica band dell'acid jazz inglese, e che in questo tour non tradisce le aspettative collaborando con jazzisti formidabili.
Unico nel suo genere nella musica italiana, Mario Biondi è a tutti gli effetti un soul man di spessore e spirito, particolare che spesso sfugge ad un pubblico che pur riconosce le sue grandi hit.
Banchina San Domenico quasi completamente piena, autorità in prima fila d'ordinanza; pochi intenditori veri, ma molti curiosi attratti dalle hit e dalla succulenta prospettiva di passare una serata  con un talentuoso entertainer.
Biondi colloquia col pubblico, si fa trascinare dal ritmo, salta e balla, il tutto con grande maestria: propone "Something that was beautiful" scritta per lui da Burt Bacharach in persona, la divinità assoluta della musica pop dell'ultimo secolo.
La gavetta di questo artista si vede e il talento pure, e il pubblico nostrano gli perdona il repertorio solo inglese proprio in virtù di queste doti.
Immancabile il boato per l'ultima canzone, "This is what you are" in una versione easy e trascinante, ma il pubblico apprezza anche i brani dell'ultimo album "If", uscito nel 2009, di cui fa parte il singolo "Be lonely" molto popolare nelle radio nazionali.
C'è spazio anche per un divertissement dell'artista che propone una versione inglese di "E se domani" e gioca con la sua orchestra  e con le barche intorno al porto che strombazzano in segno di gradimento.
Si può dire, insomma, che sia un nuovo successo per la fondazione Valente e il suo presidente Pietro Centrone che ha il merito di avere fiuto nella scelta degli artisti per le proprie rassegne, il tutto grazie anche alla collaborazione di grossi sponsor e del Comune stesso di Molfetta.
Questo al pubblico piace, a giudicare dall'entusiasmo regalato agli artisti, ma forse non è ancora sufficiente per consacrare Molfetta e la sua rassegna sulla ribalta nazionale, seppure si sia sulla buona strada.

© Riproduzione riservata

(foto di Alessia Ragno)
 

Autore: Alessia Ragno
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