MOLFETTA - Anche il Coordinamento Sinistra Ecologia e Libertà di Molfetta interviene sulla vicenda dell’arresto del dirigente dell’ufficio Territorio, ing. Rocco Altomare e di altri 8.
«L’inchiesta denominata “Le mani sulla città” – dice il comunicato - che sta sconvolgendo gran parte dell’opinione pubblica cittadina, con provvedimenti giudiziari rivolti principalmente al Dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale Rocco Altomare e a diversi professionisti a lui legati, non è affatto una sorpresa per chi da anni segue le vicende amministrative e continua a contestarne la spregiudicatezza. Sinistra Ecologia e Libertà di Molfetta, quale forza di opposizione a questa Amministrazione targata Antonio Azzollini, ha cercato in ogni modo e in varie sedi, istituzionali e non, di evidenziare lo scempio urbanistico che si stava consumando in città e l’assoluta indifferenza verso la tutela del territorio perpetrata dall’Ufficio Tecnico del Comune, col pieno avvallo di questa Giunta e della maggioranza che la sostiene in Consiglio Comunale. SEL, PD, e Rifondazione-Federazione della Sinistra in questi anni si sono spesi in comunicati, manifesti, iniziative pubbliche per portare a conoscenza di tutti quanto va emergendo in tale inchiesta avviata dalla Magistratura e come ultimo capitolo della saga abbiamo dissentito duramente sui principi ispiratori del Piano dell’Agro che, come ci è parso evidente, pare sia stato dettato più dal bisogno di avvantaggiare gli interessi particolari, che rispondere alla pianificazione e rilancio delle attività agricole il cui settore resta abbandonato a se stesso.
A tali prese di posizione ci è stato sempre risposto con l’arroganza tipica di chi vive nell’orgia del potere e si sente un “intoccabile”, forti della loro convinzione di non dover mai render conto nè alle forze di opposizione, né tantomeno alla collettività.
Al di là degli aspetti giudiziari, rispetto ai quali spetterà alla magistratura fare chiarezza, noi crediamo che questo sistema affaristico non sia solo un cancro delle questioni legate all’edilizia ed al territorio, ma è pilastro fondante su cui poggia tutta l’attività del governo di centro destra della Città: dalla cultura, alla socialità, alle attività produttive, al Porto.
Desta sconcerto il mutismo del Sindaco Azzollini di fronte alla portata di un’inchiesta che ha sconvolto nel profondo la città e attende l’assunzione di responsabilità da parte del Primo cittadino e dell’Assessore all’Urbanistica Pietro Uva, alla luce del rapporto fiduciario che entrambi nutrivano nei confronti del Capo dell’Ufficio Tecnico Comunale, quando avrebbero dovuto esercitare la funzione di controllo politico-istituzionale. Altrimenti sarebbe lecito pensare che la responsabilità della caduta del senso morale ed etico della Molfetta squarciata e violentata di oggi è da attribuire a quel certosino, oculato e perverso disegno dell’Amministrazione di centro destra che prevede la salvaguardia degli interessi particolari di pochi, a sfavore degli interessi collettivi dei molti.
Spetta a noi di Sinistra Ecologia e Libertà, insieme alle altre forze di opposizione, lavorare a un’alternativa per restituire linfa vitale a una Molfetta inaridita dalla cementificazione selvaggia e senza regole, unitamente ai tantissimi cittadini indignati, alle realtà sociali e culturali, alle associazioni che intendono dar vita a una nuova stagione di rinascita per la città.
Alla luce di tale desolante scenario il circolo di Molfetta di Sinistra Ecologia e Libertà chiede a voce alta le dimissioni del Primo Cittadino e di tutta la Giunta, la sospensione del procedimento del Piano dell'agro e di tutti gli atti oggetto di indagine, le dimissioni dalle pubbliche funzioni di quanti coinvolti nella vicenda affinché l'Istituzione comunale non ne sia in alcun modo coinvolta».