MOLFETTA - Quando il teatro è relazione, condivisione, gioco, intrattenimento fine a se stesso, sberleffo, scherzo. E’ questa la prima cosa che viene in mente guardando la performance di Daniele Parisi nello spettacolo “Abbasso Daniele Parisi”, che è andato in scena sabato e domenica scorsi nella sede dell’Associazione Malalingua per la rassegna teatrale “Autori in scena-Storie da me”.
Divertimento puro, non sense, partecipazione, “Abbasso Daniele Parisi” è la ricetta per un’ora di spettacolo che aveva tutto il sapore e la familiarità di un ritrovo tra amici. Ridere di sé e degli altri, sfiorare, scuotere, abbracciare, provocare, tutto è gioco per Daniele Parisi. Un gioco condito da suoni e rumori e dalle uscite divertite o imbarazzate del pubblico. Tutti sono alla berlina, insomma, nessuno escluso, anche chi, magari, è andato lì per fare “lo spettatore” e basta. Ma con levità, con leggerezza, con un abbraccio, anche.
Il teatro ridiventa così lo spazio “magico” in cui tutto è permesso, nel mondo sconfinato della comunicazione. E quindi una smorfia, un suono diventano un gioco e il sintetizzatore, per esempio, fa nascere una perfetta tromba jazz da un verso a labbra serrate. O una rapidissima metamorfosi dietro un paravento improvvisato trasforma Daniele Parisi in un odiato/amato “altro da sé”, quello che prende il posto tuo nelle cose della vita.
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