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Molfetta, la Lega per la difesa del cane risponde a "Striscia la notizia"
23 novembre 2009

MOLFETTA - Sulla questione dei cani randagi alla zona industriale di Molfetta, interviene la Lega nazionale per la difesa del cane, con una nota rivolta a "Striscia la notizia" che riportiamo:
"In qualità di Presidente pro-tempore della "Lega Nazionale per la Difesa del Cane" - Sezione di Molfetta (d'ora innanzi, "l'Associazione") - scrive la presidente dott.ssa Mariangela La Volpe -, ritengo doveroso puntualizzare alcuni aspetti in merito al servizio mandato in onda il 19.11.2009, relativo alla presenza di cani randagi, in gravissime condizioni di salute, nella Zona Industriale di Molfetta (BA).
Infatti, l'affermazione dei Vostri inviati Fabio e Mingo secondo la quale, "nessuno sta facendo niente per questi cani" oltre a non corrispondere al vero, si appalesa irriconoscente nei confronti del lavoro incessante e quotidiano di chi, come l'Associazione che mi onoro di rappresentare, in condizioni di estrema difficoltà e di perfetta solitudine, sta tentando  disperatamente di risolvere il problema, sin dal suo manifestarsi.
I cani in oggetto (effettivamente gravemente ammalati, ma non "malnutriti", come affermato nel servizio), per la quasi totalità già microchippati, anagrafati e sterilizzati, sono stati molteplici volte recuperati dal territorio dall'Associazione, per essere sottoposti alle cure necessarie, con nostro totale ed esclusivo sobbarco economico; tuttavia, poiché il rifugio comunale e la cosiddetta "oasi" non sono nelle condizioni legali di accogliere ulteriori cani e non avendo, noi, disponibilità di altro sito in cui collocarli dopo la guarigione, sono stati reimmessi sul territorio, in ottemperanza,  peraltro, a quanto previsto dal "Regolamento del servizio canile sanitario e del rifugio per cani", approvato con deliberazione della giunta comunale n. 331 del 07/08/2003.
Ciò ha comportato che i cani così guariti, una volta reimmessi sul territorio, si sono nuovamente ammalati, poiché le patologie in questione sono prevalentemente di natura dermatologica (rogna, ectoparassiti, ecc.) e quindi facilmente trasmissibili da un cane all'altro.
Pertanto, la cura di un gruppo di cani per volta, unica via praticabile con le nostre pressoché nulle risorse economiche, non può comportare l'estirpazione del problema, che potrebbe trovare soluzione solo nell'ipotesi in cui fossero allontanati contemporaneamente tutti i cani, con contestuale loro successiva cura, bonifica del sito ed eventuale reimmissione degli stessi sul territorio.
A tal proposito, giova precisare che tale situazione di grave emergenza era a conoscenza delle istituzioni deputate a risolverla almeno sin dal 16.02.2009, data in cui l'Associazione aveva provveduto a segnalarla e a richiedere interventi urgenti, al SINDACO, al SERVIZIO VETERINARIO della ASL, alla POLIZIA MUNICIPALE, all'ASSESSORE COMPETENTE, e al DIRIGENTE DEL SETTORE ing. ALTOMARE ROCCO, come da documentazione che si allega.
Tuttavia, a distanza di circa un anno e nonostante le nostre reiterate e quasi giornaliere insistenze ed un paio di conferenze di servizio indette dalla Amministrazione Comunale, non si era mai manifestata una seria e concreta volontà di risolvere il problema.
Solo alcuni giorni prima del Vostro servizio, probabilmente sfiancata dalle nostre incessanti e "monotone" richieste di intervento, che spesso hanno assunto toni molto aspri, l'Amministrazione Comunale ha acconsentito di farsi carico delle spese veterinarie necessarie per intraprendere la via indicata dall'Associazione che si è resa disponibile a curare e custodire la totalità dei cani coinvolti, a titolo assolutamente gratuito, fatto salvo il solo ed esclusivo rimborso, delle onerose spese veterinarie che non è in condizioni di sostenere.
Pertanto, mi preme informare che con delibera del 09.11.2009 n. 303 il Comune di Molfetta ha stanziato quanto necessario e ci auguriamo, quindi, che in tempi brevissimi i nostri amici sventurati siano finalmente trasferiti ed affidati alle nostre amorevoli cure, con la speranza che altri intoppi burocratici non ostacolino oltre, il percorso verso questa meta che, con enorme fatica e sofferenza, ci accingiamo a raggiungere.
Noi animalisti abbiamo sempre combattuto le nostre battaglie quotidiane contro le istituzioni, nella sofferenza e fuori da ogni clamore; oggi, tuttavia, non possiamo tacere innanzi a chi ignora il nostro lavoro o ci accusa di inerzia o, peggio, ci accumuna a chi ha la possibilità ed il dovere di agire e non ottempera ai propri compiti istituzionali, mostrando persino stupore innanzi alle telecamere per una situazione di cui è perfettamente a conoscenza e prospettando soluzioni che sa bene non possono essere praticate.
Sarà, ad ogni buon fine, nostra cura informarvi di quanto accadrà, perché crediamo, come voi, che una corretta informazione non possa prescindere da una piena conoscenza dei fatti che si raccontano.
Con la speranza che tale comunicato - conclude la Lega del cane - sia diffuso con la stessa enfasi con la quale si è sottolineato nel servizio il "non far nulla di alcuno" di fronte a questa triste situazione, porgo un caro saluto, anche a nome dei nostri sfortunati amici a quattro zampe".
 

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