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Molfetta, la Guardia di Finanza denuncia un agricoltore che irriga con acque reflue
12 agosto 2011

MOLFETTA - Militari della Guardia di Finanza di Molfetta nel corso dell’ordinaria attività di controllo economico del territorio, con particolare riguardo alla tutela dell’ambiente, su segnalazione del WWF hanno notato in località “Pozzillo” la presenza di una persona intenta ad irrigare il proprio terreno con acqua prelevata da un canale di acque reflue, mediante l’utilizzo di motopompa elettrica.
Tutto è cominciato con una telefonata al numero verde per reati ambientali, istituito dalla Regione Puglia e affidato alla gestione del Wwf (800 085 898), in zona Torre Calderina a Molfetta. Si segnalava la presenza di un agricoltore intento a prelevare, con una motopompa, acque reflue direttamente dall’emissario dell’impianto di depurazione di Molfetta.

Le guardie volontarie del Wwf hanno prontamente eseguito una immediata verifica in loco e hanno immediatamente richiesto l’intervento dei militari della Guardia di Finanza della Tenenza di Molfetta.
Giunti sul posto, i militari hanno accertato che era stato aperto un tombino per introdurre, all’interno della condotta di scarico delle acque reflue, una motopompa che, attraverso un tubo di aspirazione e uno di mandata, prelevava acqua e irrigava un fondo agricolo di 10 mila mq, in cui erano coltivati ortaggi (pomodori, melanzane…), frutta (prugne, fichi…), ulivi oltre a basilico.
La motopompa e la tubazione utilizzata è stata posta sotto sequestro mentre per l’agricoltore, proprietario del fondo, è scattata la denuncia a piede libero.
Contestati reati relativi all’art. 650 C.P., in ottemperanza alle ordinanze n. 541 dell’Assessorato alla Sanità della Regione Puglia e n. 38622 del Comune di Molfetta.
Alle operazioni sono intervenuti funzionari dell’ASL (tecnici della prevenzione) che hanno effettuato una serie di prelievi per sottoporli ad esami chimici e microbiologici.
In attesa dei risultati, è stata bloccata la raccolta dei prodotti destinati al mercato ortofrutticolo di Molfetta.
Se dovessero risultare tracce di inquinamento scatteranno misure più restrittive nei confronti dell’agricoltore.
Nei mesi scorsi sono stati resi noti i dati relativi alle analisi chimico-microbilogiche effettuate dall’Arpa Puglia sui campioni di acque prelevati nel tratto costiero di Torre Calderina, che hanno mostrato valori notevolmente superiori ai limiti di legge
«Diventa fondamentale – ha affermato Pasquale Salvemini, responsabile del Wwf Molfetta – cominciare a porre maggiore attenzione verso queste tematiche e chiedere alle forze di polizia di non abbassare la guardia. Il fenomeno del prelievo abusivo di acque reflue è nuovamente in crescita. Vogliamo ricordare che solo alla fine dello scorso anno il Giudice Monocratico del Tribunale di Molfetta Lorenzo Gadaleta ha condannato in primo grado quattro agricoltori sorpresi dalla Polizia Municipale e guardie volontarie Wwf a irrigare i campi prelevando acque reflue dall’emissario Savanella».
 
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