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Molfetta, incoronazione della Madonna dei Martiri: la celebrazione del cardinale Angelo Amato apre la festa patronale Donato al cardinale un suo ritratto dipinto dal maestro Natale Addamiano. Scoperta una lapide commemorativa. Accesso in Basilica su prenotazione: scelta discutibile per molti, malcontento dei fedeli rimasti fuori. Gli organizzatori hanno preferito la sicurezza
09 settembre 2011

MOLFETTA - Sono passati appena due mesi, ma ancora risuona il profumo della visita a Molfetta lo scorso 9-10 luglio del cardinale Angelo Amato. Tornato per la celebrazione eucaristica d’incoronazione della Madonna dei Martiri, il cardinale, invitato dai frati della basilica lo scorso maggio, ha ricordato la sua assenza dalla festa patronale da quasi 50 anni, una festa«diventata molto più gloriosa di prima».
«Viviamo ancora nell’esultanza di quell’indimenticabile incontro del 9 e 10 luglio scorso - ha esordito Mons. Vescovo Luigi Martella nel saluto al cardinale Amato - oggi le emozioni si rinnovano intorno alla Madre celeste, la Regina dei Martiri, patrona principale della città di Molfetta e dell’intera diocesi».
Nella sua omelia Mons. Amato ha sottolineato «l’anima profondamente mariana» della città di Molfetta, la cui devozione «scalda i cuori dei fedeli». Un legame che non è semplice «devozionalismo cattolico di bassa lega, ma di solida eredità evangelica». Soffermatosi sul concetto di “martirio” inserito nel titolo della patrona di Molfetta (inteso come quello dei pellegrini morti nel viaggio verso la terra santa nel Medioevo, piuttosto che di sangue e bianco, quello dei consacrati), il cardinale Amato ha citato una frase di Gaetano Salvemini che così descrive l’attaccamento dei molfettesi alla Madonna: «i marinai molfettesi sono pronti anche a lasciarsi tagliare pezzi pur di mantenere e di celebrare la festa della Madonna dei Martiri, loro potente protettrice».
Sarà ancora così nei prossimi anni, nonostante la crisi della pesca, lo smantellamento lento e progressivo dei pescherecci a Molfetta, il pescato sempre più ridotto nei nostri mari, dunque i guadagni sempre più risicati? Allestire il motopeschereccio per la sagra a mare comporta delle spese che, insostenibili rispetto al passato, potrebbero superare anche la devozione pur radicata in tutto il settore marittimo (ricordiamo che quest’anno il Comune di Molfetta ha elargito 3mila euro per l’allestimento). Infatti, in partenza le imbarcazioni dovevano essere solo due, solo più tardi si è aggiunta la terza, ma di Bisceglie.
Non sono mancati i consueti saluti alle autorità politiche, alle Forze dell’Ordine, ai frati e agli emigranti presenti in Basilica.
Alla fine della celebrazione, è stata scoperta la lapide commemorativa e al cardinale è stato donato dalle sorelle Teresa, suor Francesca e Antonia Spagnoletta un suo ritratto eseguito dall’artista molfettese maestro Natale Addamiano. Conclusiva l’incoronazione, realizzata con un piccolo elevatore dove sono saliti solo padre Giuseppe Tomiri, rettore della Basilica, e il cardinale Amato.
Non sono mancate delle sbavature: l’ingresso in Basilica prima della celebrazione. Infatti, i posti erano stati già assegnati, dunque si poteva accedere solo in caso di prenotazione (concessa anche alle varie associazioni religiose). Numerose le lamentele sulla soglia del portale della chiesa, contestata la scelta del sistema della prenotazione. Malcontento dei fedeli fino a poco prima dell’inizio della celebrazione eucaristica, quando l’accesso è stato consentito a tutti. Intanto, il piazzale antistante le Basilica era stato preparato con maxischermo e sedie per accogliere i fedeli. Ma molti di loro, dopo aver saputo dell’ingresso su prenotazione, hanno preferito allontanarsi. Quasi nessuno era a conoscenza di questa condizionale.
Una scelta discutibile, ma gli organizzatori dell’evento hanno preferito la sicurezza all’interno della Basilica, piuttosto che accontentare tutti i fedeli: la struttura (differente dalla Cattedrale) possiede solo due ingressi (il principale e quello laterale) e intasare le pochissime vie di fuga avrebbe potuto ostacolare qualsiasi operazione di primo soccorso. Infatti, durante la celebrazione la temperatura nella Basilica ha reso poco vivibili i suoi spazi, nonostante una navata laterale fosse completamente libera.
Secondo alcuni, sarebbe stato opportuno officiare la celebrazione sul sagrato della chiesa, per poter accogliere tutti i fedeli e i cittadini di Molfetta e dintorni nel piazzale e all’inizio del Viale del Crociati. Altri ancora hanno interpretato questa scelta come una discriminazione nei confronti di quanti, rimasti fuori o andati via, non avrebbero mai potuto usufruire della prenotazione.
È anche vero che la prenotazione ha evitato atti di prepotenza e foga per l’accaparramento di un posto, evento comunque accaduto, anche a scapito di un gruppo di suore, allontanatesi dal loro posto per salutare il cardinale. Comportamento civico da rivedere.

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Autore: Marcello la Forgia
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