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Molfetta, inchiesta Ghost cars: 3 anni e 4 mesi per Pietro Sorrenti titolare della concessionaria Fiat Dinauto
15 gennaio 2012

MOLFETTA - Condannato a 3 anni e 4 mesi, condanna al pagamento di una multa di 1000 euro e interdizione di cinque anni dai pubblici uffici. Questa la sentenza di primo grado del giudice monocratico del Tribunale di Molfetta, Lorenzo Gadaleta, per Pietro Sorrenti, titolare della concessionaria Fiat Dinauto. Escluse le aggravanti (truffa nei confronti di soggetti tutelati), Sorrenti è stato anche condannato al risarcimento dei danni per la parte civile costituitasi in giudizio e al pagamento delle spese legali sostenute.
L’inchiesta “Ghost cars” della Guardia di Finanza di Molfetta, partita nel febbraio 2009, portò all’arresto di Sorrenti il 16 marzo del 2009 e alla denuncia di altre 7 persone (dipendenti dell’autosalone e collaboratori di un’agenzia finanziaria) per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe aggravate nei confronti di circa 40 acquirenti di autovetture (art.416 C.P.). 41 le ipotesi di truffa (ridotte a 9 nel corso del dibattimento) ai danni di alcuni clienti della concessionaria per non aver consegnato le auto regolarmente pagate (in contanti o dietro la sottoscrizione di un mutuo).
Il caso, elevato alle cronache nazionali per il servizio su “Striscia la notizia”, è stato ampiamente trattato da Quindici nel numero di marzo 2009 con la testimonianza di un acquirente.
 
 
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