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Molfetta, inaugurazione piazza minuto Pesce. Primo tassello per la riqualificazione della zona portuale
12 settembre 2010

MOLFETTA - Piazza Minuto Pesce torna alla luce dalle sue stesse ceneri, dopo quasi due anni di lavori. Inaugurata la nuova piazza del pesce dal sindaco-senatore-presidente Antonio Azzollini, seguito dalla Giunta Comunale, dopo la benedizione del vescovo Mons. Luigi Martella. Una fiumana accorsa alla cerimonia, mai raccolta nel silenzio durante l’intervento e la benedizione del vescovo Mons. Martella, corrosa invece negli applausi al sindaco Azzollini.
Quasi un milione di euro i lavori di ristrutturazione e risanamento (cofinanziamento tra Comune di Molfetta e Fondi Europei), la cui approvazione in linea tecnica risale al 2005 con l’Amministrazione Tommaso Minervini (delibera di Giunta Comunale n.260 del 28-12-2005).
«Il recupero di Piazza Minuto Pesce è il primo passo verso la riqualificazione di tutta la zona portuale - ha ricordato il sindaco Azzollini nel suo intervento - a settembre partiranno i lavori di Palazzo Dogana (futuro albergo, ndr) e stiamo lavorando per creare approdi per yacht nel nostro porto».
I lavori. Risanamento igienico-sanitario della piazza, con il rifacimento della rete idrica, della fogna nera e bianca e degli impianti elettrici. «Per agevolare la circolazione dell’aria e impedire la formazione di umidità, abbiamo installato un vespaio areato sotto il pavimento e usato intonaco traspirante - ha spiegato a Quindici l’arch. Orazio Lisena, progettista e direttore dei lavori - sono state create anche delle caditoie sul pavimento per far scorrere l’acqua nelle tubazioni ed evitare ristagni maleodoranti».
Al centro della piazza un profilo in massello di pietra a forma di pesce, sui lati banconi in pietra, con lavabo attrezzati di rubinetti e cantatori di acqua e luce. «Sono stati confermati i 24 posti di commerciati e produttori del pesce per i prossimi 9 anni - ha continuato l’arch. Lisena - i primi si disporranno ai lati, i secondi al centro». Non mancano i servizi igienici e sul lato destro del chiostro (ingresso alle spalle) è possibile accedere alle balconate superiori, con vista porto e banchina. Qualche addetto ai lavori si è lamentato della limitata copertura, ma l’arch. Lisena ha sottolineato come quella realizzata sia la tettoia massima, «per evitare la formazione di una cappa sgradevole in una pseduo-camera stagna».
Un sostanziale intervento di recupero edilizio, il commento del dott. Innocenzo Difigola, direttore dell’impresa Alternativa Coop di Miglionico (Ma) che ha realizzato i lavori, con la collaborazione di alcune maestranze e imprese di Molfetta (Apulia Impianti e Desa Marmi). «Ci sono state delle variazioni al progetto durante i lavori - ha spiegato il dott. Difigola a Quindici - per le volte a crociera, le due camere ipogee dell’ex-convento francescano, le due cisterne sotto il pavimento per l’accumulo di acqua». Eliminate anche le dispersioni della fogna all’interno della struttura. «Le pareti sono state trattate con materiali anti-umidità a base di calce per favorire la traspirazione e evitare continue manutenzioni».
La gestione e la cura, le maggiori preoccupazioni. Il dott. Difigola si è appellato al buon senso degli utenti: un bene di tutti, recuperato con i soldi dei cittadini. Sanzioni più severe e reiterate per il sindaco Azzollini. Applausi e un «staremo a vedere, c’è sempre l’eccezione». Maggiore senso civico, ecco cosa occorre.
Uno scrigno di storia. La cosiddetta «chiàzz? dù pèsc?» è il chiostro dell’ex convento della chiesa di San Francesco, fondata nel secolo XIII e demolita nel 1889 (dal 1891 mercato ittico). La chiesa occupava l’attuale ingresso del mercato, con pianta a navata unica con tre volte in asse a crociera, suddivise da archi acuti ad eccezione del presbiterio (volta a semibotte e balaustrata di stile barocco). Presenti anche alcune cappelle (del Carmine, di Maria dei Sette Dolori, di Maria di Costantinopoli, di San Francesco, di Maria di Loreto, di S. Antonio da Padova).
Rinvenute, durante i lavori di ristrutturazione, due tombe ipogee utilizzate come sepolture multiple, resti scheletrici umani con segni di patologie artrosiche e fratture (appartenenti a bambini e adulti) e reperti archeologici (ditali, spilli, chiavi, medagliette, crocette, crocifissi in metallo, bottoni e rosari in pietra, legno e osso, tessuti e cordoncini) risalenti al secolo XVII-XVIII. «Al termine dello studio della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia - ha aggiunto l’arch. Lisena - sarà realizzata una pubblicazione e i reperti saranno esposti al pubblico in uno dei musei di Molfetta». Qualora mancassero i presupposti adeguati, i reperti archeologici finiranno in un museo di Bari.
Una settimana di visite guidate. Sette giorni per scoprire gli spazi completamente ristrutturati di Piazza Minuto Pesce. Dal 12 al 19 settembre apertura al pubblico: visite guidate della Pro Loco la mattina dalle 10 alle 12 e il pomeriggio dalle 17 alle 19.

Sul prossimo numero di "Quindici", in edicola domani, tutte le foto della piazza a confronto: com'era prima e com'è ora.

© Riproduzione riservata

Autore: Marcello la Forgia
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