Molfetta, in consiglio il “giallo” del parcheggio pubblico concesso e revocato a un privato per una festa
In Piazza Cappuccini per un ricevimento del Rotary di Bari era stata chiusa l'area per consentire ai soci del club una sosta senza problemi. Il sindaco Azzolli: “Ero, sono e resto d'accordo con la concessione”
MOLFETTA - È finito in consiglio comunale l'anomalo caso dei divieti di sosta e fermata provvisori prima comparsi e poi scomparsi in piazza Margherita di Savoia (foto). Prima della discussione dei punti all'ordine del giorno, il capogruppo del Partito democratico, Mino Salvemini ha chiesto chiarimenti all'Amministrazione circa un'ordinanza (66488), prima concessa poi revocata, riguardante l'applicazione di un divieto di sosta e fermata temporaneo in piazza Cappuccini. Ciò che ha indignato il consigliere è stato il motivo per il quale tale disposizione è stata emanata. Nello storico palazzo Brudaglio, prospiciente la piazza, infatti, il 13 dicembre si è svolto un ricevimento privato del Rotary Club di Bari, che a nome del suo presidente Dott. Michele Simone aveva richiesto, e in un primo momento ottenuto, che venisse riservata l'area parcheggio antistante il palazzo.
I residenti e i gestori degli esercizi commerciali della zona che si affaccia sulla piazza si sono recati per chiedere spiegazioni presso il comando dei vigili urbani, in seguito il divieto è stato annullato. Oggi si è appreso che si è proceduto alla revoca non per il riconoscimento di un erronea valutazione della portata della manifestazione o per un “abuso” dell'articolo 7 del codice della strada con cui si motivava tale provvedimento. La revoca è seguita solo perché in concomitanza con la stessa riunione rotariana, nella chiesa dei Cappuccini si sarebbe dovuta svolgere un'altra manifestazione, e la cancellazione intendeva assicurare “pari opportunità” di parcheggio a tutti i partecipanti di entrambi gli appuntamenti, senza creare discriminazioni tra fedeli e soci. Davvero una nobile intenzione.
Ciò che ha stupito è che il sindaco Antonio Azzollini, è intervenuto a difesa del primo provvedimento di concessione. Ammettendo di esserne stato informato per tempo, ha dichiarato i motivi per i quali condivideva tali disposizioni. Ha anche provato a esporli all'aula: “perfino per i traslochi tali ordinanze sono concesse, si trattava di una importante vetrina per Molfetta, si apriva uno storico palazzo, sono permessi regolarmente rilasciati a qualsivoglia associazione privata, più che l'interesse dei pochi residenti è stato scambiato l'interesse privato del bar che si affaccia sulla piazza con quello della città”, relegando le proteste a “segno di un provincialismo estremo”.
Peccato che il ricevimento fosse aperto ai soli soci, diversamente dalle altre manifestazioni che durante l'anno, sono sì promosse da associazioni private, ma sono aperte alla cittadinanza ed inoltre lo spazio riservato è utile al concreto svolgersi dell'evento.
Peccato che la promozione turistica della città, cui ha fatto riferimento il sindaco, si traducesse nel risparmio per i facoltosi componenti dell'esclusivo club barese della fatica cui quotidianamente i cittadini molfettesi si sottopongono per cercare parcheggio in centro.
Per promuovere la città e dimostrare ospitalità ai visitatori servono politiche integrate e non riserve di privilegio.
Autore: Michele de Sanctis jr.