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Molfetta, il sindaco e il presidente Asm: così puliremo la città Oggi alle ore 18 conferenza stampa congiunta per spiegare come far fronte all'emergenza
04 agosto 2008

MOLFETTA - Dopo la lunga battaglia condotta da “Quindici” per la pulizia della città, il sindaco di Molfetta Antonio Azzollini e il presidente dell'Asm Francesco Nappi, sembra abbiano preso coscienza della situazione di sporcizia della città e pensano di porvi rimedio. Ecco perché oggi alle 18 nella sala giunta del palazzo di città (Via Carnicella) hanno convocato una conferenza stampa per illustrare la “ricetta” per far fronte all'emergenza con un nuovo “Piano comunale per Molfetta sempre pulita”. Comune e Asm proclamano: stop all'abbandono abusivo dei rifiuti; controlli più efficaci e sanzioni più severe; percorsi di educazione e informazione per un corretto smaltimento dei rifiuti; servizio pomeridiano per la raccolta straordinaria dei rifiuti. Che sia la volta buona? Staremo a vedere
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Caro Sindaco, ecc. e caro Presidente, che notizia! Dopo l'ingombrante nulla e l'assordante silenzio che ha caratterizzato il Vs atteggiamento davanti alle continue, oggettive e dimostrabilissime proteste dei Cittadini, oggi si dovrebbe sapere come codesta Amministrazione ed Ente intenderanno procedere per modificare, in meglio ovviamente, la situazione della nostra Città. Io sono certo che lor Signori abbiano messo giù un piano semplice ancorché articolato, che sicuramente porterà la situazione corrente ad un livello più civile. Tuttavia, mi permetto di porgere il mio modesto parere, e cioé: 1) Ammesso che la situazione migliori, in termini di pulizia ed igiene (ovviamente in TUTTA LA CITTA', e non solo per la Zona industriale - tra parentesi, gran parte degli interventi che ho potuto constatare si riferiscono alla rimozione delle erbacce dal ciglio della strada - operazione che, stando ai manifesti che ritualmente, ogni inzio stagione vengono affissi da codesta Amministrazione, avrebbe dovuta essere fatta entro, se non ricordo male, la fine di Giugno (spacciarla per un "intervento a trecentosessanta gradi..... - come recitato dal sig. Tammacco - per impressionare favorevolmente i Frequentatori della Z.I., mi è sembrato di bassa demagogia), questa deve diventare routine, cioè, dopo la "cura intensiva" essere perpetuata. 2) Dato per fatto il punto 1), vorrei vedere concretamente le sanzioni che verranno prese (da chi poi?, ed una volta individuato il Soggetto, perchè non l'ha fatto finora?) affinchè siano di monito educativo per quelli di noi Cittadini che hanno un concetto molto approssimativo del rispetto della "res pubblica". Prego non scambiare il mio per un atteggiamneto "forcaiolo", ma di fronte alla sfrontataggine di certuni, le maniere forti potrebbero essere pedagogicamente utili. 3) L'appuntamento me lo pongo a fra un mese. Cercherò allora, con la massima obiettività e spogliandomi di ogni pregiudiziale - mio solenne impegno, per quel che vale - di verificare lo stato del "malato", dopo questa cura. Spero di non sentire che il lavoro non ha dato i risultati sperati perché (anche se probabilmente qualsivoglia risultato verrà spacciato per un progresso inaudito e francamente dato lo stato delle cose, non ci vuole poi tanto: a) la decisione è stata presa il 4 di Agosto: sappiamo tutti che ad Agosto in Italia vi è la paralisi di ogni attività, per cui aspettiamo un altro mese (perché questa dovrebbe fare eccezione?); b) manco a farla apposta, i primi di Settembre capita la Sagra della Madonna dei Martiri - quale occasione migliore per giustificare eventuali ritardi/flop se non quella di poter dire: eh sì, vabbé, però con tutti i Turisti, Venditori ambulanti, gente che esce per la festa, cosa volete la città più pulita: aspettiamo un alòtro mese. E così via! (ma io, si sa, sono di pensieri maliziosi) Caro Sindaco, non me voglia per la mia posizione. Dopo tutto chi amministra la "res pubblica", che per definizione è di tutti, deve accontentare non solo quelli che amano sguazzare nell'inciviltà e disordine, ma anche quelli, i più, che vorrebbero una Città vivibile almeno quanto quelle di cui siamo circondati. A presto, per leggere di azioni concrete anche sul piano della sicurezza e rispetto delle regole civili, da parte di tutti. Per ovvie ragioni, non vi auguro buone ferie, dato il compito che vi accingete ad intraprendere, ma più semplicemente buon lavoro.
Basta tollerare questo clima di lassismo sociale. Finalmente il governo di città ha avvertito le grida di richiamo all'ordine dei mass media e dei propri cittadini più sensibili al bene comune. Non è accettabile che si rimanga inerti al tanto evidente degrado sociale e culturale che la nostra città sta vivendo. Molfetta sta subendo uno sviluppo che la sta conducendo alla transazione da “grande paese” a “città” e questo processo deve essere controllato fornendo le necessarie risorse per la sua gestione (manager con evidente preparazione professionale, incremento del personale preposto alla vigilanza della città con maggior rigore nel controllo del rispetto delle regole, sviluppo di un'adeguata politica ambientale, integrazione di un'efficace piano di sviluppo culturale). Il richiamo all'azione non può essere comunque rivoto ai soli amministratori di città o agli enti preposti ma deve coinvolgere l'intera comunità. E' indiscutibile che la strafottenza e la maleducazione sono atteggiamenti comuni, la salvaguardia del bene comune è subissata da un senso di non curanza e l'omertà la fa da padrona. Il messaggio è chiaro ed è stato ampiamente discusso nei salotti sia buoni che meno buoni di città ma a questo punto è necessario passare all'azione passando da un perbenismo d'immagine e lamentoso ad uno nei fatti e costruttivo. Incominciamo tutti ad assumere una condotta positiva, rispettosa delle regole e a non subire atteggiamenti non conformi denunciando le responsabilità agli organi competenti. Non è irreale quanto affermo, basta segnalare situazioni come quella dell'abbandono improprio e in maniera continua di vecchi elettrodomestici su un gradino nelle immediate vicinanze del teatro “Don Bosco” (percorso abituale di numerosi bambini che raggiungono l'Oratorio Salesiano annesso alla Parrocchia “San Giuseppe) perché il processo venga innescato.



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