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Molfetta, il sindaco Azzollini ancora protagonista alla trasmissione tv “Report” di RaiTre sui tagli di Tremonti
26 ottobre 2010

MOLFETTA - “Si spera che in commissione Bilancio il senatore Azzollini sia stato più meditativo nell’esame della manovra, fatto sta che il Senato ha messo a segno il turbo accertamento”. Si conclude così il passaggio che Report ha dedicato ancora una volta al nostro sindaco-senatore-presidente della commissione bilancio del Senato.

A turbare la domenica sera dei telespettatori della trasmissione di approfondimento di RAITRE lo show del sindaco di Molfetta Antonio Azzollini (foto) del PDL in occasione del Consiglio comunale del 26 giugno del 2008, per intenderci quello del famoso “sciatavin” diretto ai consiglieri dell’opposizione che è prossimo alle quarantamila visualizzazioni su youtube. Una piccolo pubblico se paragonato ai telespettatori che domenica hanno seguito la trasmissione di Milena Gabanelli: ben 4.039.000 pari al 15,45% di share.
Non è la prima volta che Azzollini compare a Report (http://www.youtube.com/watch?v=vp1iNJGnYQQ), lo scorso anno è stato infatti intervistato per la questione del doppio incarico e se ai bravi cronisti di RAITRE in prima battuta il video era sfuggito, non le corna esibite dal Nostro in occasione di una partita di basket, questa volta è finito a tutto schermo nelle case degli italiani. Gli stessi che magari non avranno colto a fondo parte dello sfogo dialettale che avrebbe richiesto dei sottotitoli. Ma il tono e l’espressione erano espliciti: delle parole oltraggiose nei confronti dei consiglieri dell’opposizione invitati a uscire dall’aula.
L’ultima puntata di Report si è, invece, occupata di economia e in particolare del ruolo del ministro dell’economia Giulio Tremonti. E Azzollini è stato chiamato in causa in quanto, come già denunciato da Quindici, è stato il braccio armato dei tagli imposti con la manovra economica di luglio di cui è stato il relatore: 25 miliardi rastrellati tra Polizia, sanità, scuola e trasporto pubblico locale. Tagli indiscriminati che colpiranno ben presto i bilanci degli enti locali e le tasche delle famiglie italiane che come documentato con documenti, riscontri, interviste da Report hanno dovuto anche “forzare le regole per far cassa” in perfetto stile Berlusconi  
Insomma ancora una volta non c’è da andar fieri del passaggio in tv del nostro sindaco, che ricordiamo con la complicità del presidente del Consiglio comunale ha, proprio per non lasciare traccia di nuove espressioni gergali e in totale spregio della trasparenza, vietato nelle successive sedute dell’assise cittadina le videoriprese.
E visto che in Puglia, in seguito a tristi vicende di cronaca si parla perfino di turismo dell’orrore, chissà che con questa comparsata in tv del sindaco non si aiuti un altro settore che langue a Molfetta proprio quello del turismo, magari nel filone dialettale. 
 
 
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Autore: Carlo Gadaleta
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Con i tempi che corrono le ricomferme non dimostrano niente, o niente dimostrano. Non dimentichiamo che la politica oggi, è subdola, scorretta e corrotta. Il fine giustifica il mezzo. Per salvare l'Italia bisogna impoverire la gente? Per salvare l'Inps, bisogna eliminare i pensionati? Per non saper affrontare il problema della disoccupazione giovanile, bisogna farli espatriare? Il fine fiustifica il mezzo. Talvolta e un eufemismo per giustificare le proprie meschinità. A questo punto assistiamo a scenari che definire psicopatici è un eufemismo. E cosa c'è di più psicopatico, rendere i lavoratori precari e isolati tra loro, trovare nuove leggi per permettere licenziamenti più facili? Non intervenire per condannare chi approfittando della crisi economica e occupazionale, ricatta i nostri giovani in cerca di un lavoro? La disperazione, la povertà, le tragedie, i dolori umani sono stati trasformati in un colossale businness; quando stiamo parlando però di multinazionali, precariato, consumismo e tutto quello che ruota attorno all'economia finanziaria, abbiamo ben presente attraverso gli occhi della storia e della stampa quali siano i mezzi effettivi che la cosiddetta società del benessere implica. Non credo e non voglio credere, non ci siano altre strade per affrontare e risolvere queste penose situazioni. Perchè i previlegi non vengono mai toccati? Questo vale per tutta la politica, destra e sinistra. Se bisogna "stringere la cinghia", dobbiamo farlo tutti: dal Presidente della Repubblica, al garzone del fornaio, e ognuno in base della propria disponibilità economica, onde evitare che il povero diventi sempre più povero e il ricco sempre più povero.




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