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Molfetta: il neopresidente di An, Armenio, smentisce le tensioni tra il partito e il sindaco Ma la smentita arriva tardiva alla stampa e con una data che tradisce gli stessi dirigenti di Alleanza nazionale
27 marzo 2007

MOLFETTA - Richiamo all'ordine da parte del sindaco Antonio Azzollini al gruppo di An. Si spiegherebbe così il comunicato stampa che pubblichiamo e nel quale viene smentita ogni tensione fra il partito di Fini e il sindaco di Forza Italia. Non si può leggere diversamente il comunicato che riportiamo di seguito: «Dopo il tormentato Consiglio Comunale di venerdì 23 marzo, è apparsa su alcuni giornali on-line molfettesi la notizia di alcune tensioni che avrebbero coinvolto Alleanza Nazionale e il Sindaco Antonio Azzollini. “Sono notizie, queste, tese a destabilizzare l'Amministrazione – ha commentato Francesco Armenio, Presidente del Circolo Territoriale di Alleanza Nazionale - , pettegolezzi che non corrispondono minimamente alla realtà dei fatti. Tengo a ricordare che in Aula ieri (cioè venerdì 23, ndr) erano presenti sia gli Assessori Brattoli e Magarelli, sia i consiglieri comunali. Unico assente il consigliere Scherza, all'estero per improrogabili motivi di lavoro, che per giunta, aveva da tempo annunciato la sua assenza. Certa stampa farebbe bene a informarsi meglio, prima di diffondere notizie false, cosa che di certo non rende un buon servizio alla pubblica opinione». Fin qui il comunicato di An, che, evidentemente, rimpiange una stampa pilotata, erede del Minculpop. Comincia male il nuovo segretario politico. Intanto, proprio per rendere un buon servizio alla pubblica opinione e alla verità dei fatti, ricostruiamo un po' di date, che meglio fanno comprendere come il nostro sospetto iniziale di richiamo all'ordine, sia fondato. Nel comunicato si parla di seduta di “ieri”, cioè venerdì 23, mentre il comunicato è stato inviato a Quindici solo lunedì 26. Come mai? Si può facilmente ipotizzare che il sen. Azzollini, di ritorno da Roma per il week end amministrativo, abbia subito rimesso in riga i “giovanotti” di An (ai quali manca un po' di esperienza), costringendoli alla tardiva smentita. Insomma, alla fine, An, rimedia solo una brutta figura.
Autore: F. de S.
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LETTERA APERTA AGLI AMICI DI A.N. DI MOLFETTA Cari Amici di A.N., Ormai credo che la militanza in AN abbia un peccato originale: quello di dover sottostare a dirigenti che non comprendono o non vogliono comprendere le legittime aspirazioni politiche dei giovani che non siano Sergio Silvestris. Speravo che la sezione di Molfetta riuscisse a risollevarsi da questo torpore che la attanaglia da troppo tempo ma vedo che, il coraggio, è merce rara e - soprattutto - che perfino eventuali critiche debbono essere smentite, sottaciute, nascoste. Ripenso quasi con nostalia al tempo in cui si realizzavano manifesti ed iniziative contro il Sindaco Guglielmo Minervini. Erano tempi nei quali l'inventiva e la creatività di un partito ad essere all'opposizione per decenni esplicava al meglio la propria funzione. Ora che, ormai da troppo tempo, ci si è appiattiti sulle posizioni di maggioranza ed, a livello nazionale, il partito vira verso il Partito Popolare Europeo, la dirigenza abituata all'opposizione continua a dare prova di dilettantismo. Da ciò deriva il permanere sulle solite percentuali elettorali, mentre altre forze politiche più flessibili e con una cultura di governo proveniente in maniera originale dalla Democrazia Cristiana, non hanno difficoltà a muoversi tra le acque della politica amministrativa. La classe politica, purtroppo, ed è questo forse il vero problema, non si costruisce esclusivamente con la cooptazione si collettori di voti, bensì con l'impegno politico delle migliori professionalità del lavoro e della società. E francamente, guardando la Camera dei Deputati, il Senato della Repubblica, fino a scendere al Consiglio Regionale, Provinciale o Comunale, come hanno evidenziato numerose "interrogazioni" delle IENE, continuano ad esserci troppi soggetti il cui unico scopo è quello di percepire lo stipendio o gestire il potere, senza avere non tanto una cultura amministrativa ma una cultura purché sia. E' questa la questione che più dovrebbe interessare le nuove generazioni: porre non più una questione "morale" o "generazionale", quanto una questione prettamente di "capacità". Fuori dal tempio della politica gli incapaci, fuori dai tempii della politica i mestieranti collettori di voti. Ne gioverà il paese e, se per primi svolgerà un ruolo di "pulizia" la stessa AN, credo potrebbe riceverne un utile politico di rilievo. Con immutato affetto. Gianpaolo Santoro



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