Molfetta, il consigliere socialista Piergiovanni alle aziende dell'Asi: vi abbiamo dato la terra, dateci i posti di lavoro
MOLFETTA - Il consigliere comunale del gruppo socialista Nicola Piergiovanni (foto) ha inviato una lettera aperta ad alcune aziende (Fashion District, Plantone, Lidl Italia, Decathlon, Ipercoop, Immobiliare srl, Zingarelli, Cannillo), che si sono insediate nella zona industriale di Molfetta in cui dice che la città ha dato loro la terra e gli spazi per insediarsi, ora è arrivato il momento di ricambiare con posti di lavoro dati ai molfettesi.
Ecco il testo:
«29 settembre 2005: si inaugura nel territorio di Molfetta il “Fashion District”, noto anche come il “molfetta Outlet” o “La città della moda”.
5 ottobre 2007: si inaugura nel territorio di Molfetta “Decathlon”, negozio di grandi dimensioni per abbigliamento ed accessori sportivi di ogni genere.
Prossimamente: saranno inaugurati, sempre nel territorio di Molfetta, altri nuovi grandi centri commerciali, fra cui l'Iperoccop, la Lidl” etc.
E' da più di due anni che la città e la cittadinanza di Molfetta assistono al sorgere nel territorio cittadino di queste nuove grandi realtà commerciali, tutte provenienti dal settentrione d'Italia.
Ma è da molto prima, da più di dieci anni, che la zona di territorio a nord di Molfetta, nota anche come Zona Industriale e Zona Artigianale, è oggetto di massicci investimenti in gran parte ad opera di grandi società del Nord Italia, che hanno trovato nel nostro paese terreno fertile per i loro affari, per creare nuove fette di mercato da aggredire, per estendere i loro interessi.
Ma tutto ciò ha portato davvero nuova ricchezza per la città di Molfetta?
Nelle blasonate conferenze stampa i “magnati” di ogni latitudine non hanno mancato di discettare sull'appetibilità economica di Molfetta, del suo posizionamento geografico, della sua rete di comunicazione che facilita il raggiungimento di queste città commerciali. Appunto città. Così preferiscono chiamarle. E' sempre girata la voce, negli anni addietro, che questo fenomeno avrebbe innescato la rinascita e lo sviluppo dell'economia molfettese, portando lavoro, speranza e stabilità a giovani e famiglie della nostra città.
Ma tutto ciò è davvero accaduto?
Purtropp tanti sono i dubbi. Oggi, infatti, pur essendo trascorsi passati parecchi anni da quando queste società del Nord hanno incominciato ad affacciarsi e mettere radici nel nostro territorio, non sembra affatto che l'economia molfettese abbia vissuto quella rinascita e quel boom di posti di lavoro di cui tanto si parlava.
Innanzitutto, la ondata di centri commerciali di ogni genere non ha affatto innescato quel meccanismo globale di sviluppo che tanto si aspettava nel commercio molfettese. Anzi, tutto sembra statico e fermo anche più di prima.
E poi, soprattutto, i tanti posti di lavoro che questi nuovi grandi centri commerciali avrebbero dovuto portare ai giovani molfettesi in realtà non si sono visti. E' sufficiente, infatti, farsi un giro per la Città della Moda o per Decathlon o nelle altre splendide realtà commerciali che stanno sorgendo per accorgersi che pochi o pochissimi sono i giovani molfettesi che vi hanno trovato lavoro.
Ma non è tutto. I pochi che quel posto di lavoro l'hanno trovato sono stati comunque beffati con contratti di lavoro super-precari (ad es., contratti a termine di breve durata e quasi mai confermati alla scadenza; miseri contratti part-time; contratti di apprendistato scarsamente retribuiti, etc.) che non garantiscono la benché minima stabilità.
Tirando le somme, sorge il dubbio che i grandi investimenti delle imprese settentrionali nel nostro territorio, piuttosto che portare ricchezza al nostro paese, lo stanno semplicemente sfruttando, sia perché si stanno prendendo le nostre terre (decine e centinaia di ettari di antichissima macchia mediterranea sono stati rasi al suolo per far posto a capannoni e fabbricati di ogni tipo e di dubbio gusto estetico) sia perché stanno illudendo i nostri giovani lavoratori (pochissime assunzioni e contratti di lavoro precari che non danno nessuna speranza per il futuro).
Le grandi società del Nord fanno e continuano a fare cassa, ma la ricchezza finisce proprio al Nord, mentre per la cittadinanza molfettese non c'è nessun vero tornaconto né in termini di sviluppo commerciale né in termini di posti di lavoro e di ricchezza, e ciò in barba a tutte le promesse che le passate e presenti amministrazioni di città andavano facendo mentre accordavano agli investitori settentrionali concessioni e permessi di ogni genere. Non hanno bruciato solo la terra, non hanno distrutto solo i nostri secolari alberi ma hanno drogato la prospettiva di futuro della nostra gente.
Tutto ciò non può andare avanti !!
E' per queste gravissime ragioni che con la presente invito espressamente gli illustri rappresentanti delle società settentrionali (fashion district, decathlon, ipercoop, lidl, etc.) a darci ciò che ci spetta.
Le grandi società del Nord hanno trovato nella nostra terra ponti d'oro per i loro affari, ma ora devono contraccambiare dando un segno tangibile di cambiamento, in primo luogo garantendo ai giovani molfettesi almeno l'80% dei posti di lavoro creati, procedendo con assunzioni serie, cioè con contratti di lavoro stabili e duraturi, che diano una reale fonte di reddito ed una solida speranza per il futuro. Molfetta ha dato la terra.
Molfetta deve avere lavoro e sviluppo».