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Molfetta, Agenda XXI: ma questo porto serve? Un incontro con il sindaco Azzollini e l'assessore regionale Barbanente
03 febbraio 2007

MOLFETTA - Folto pubblico ieri sera all'incontro organizzato da Agenda XXI per discutere del nuovo porto; rappresentanti delle associazioni, architetti e ingegneri in quantità, politici, assessori, consiglieri comunali, autorità varie ed anche qualche sparuto gruppo di semplici cittadini, tutti attirati dal tema e si suppone dai due invitati illustri: l'assessore regionale all'Urbanistica, Angela Barbanente, ed il sindaco di Molfetta, nonché principale mentore della costruzione del nuovo molo commerciale, Antonio Azzollini. Domenico Delle Foglie, portavoce di Agenda XXI, nella sua introduzione ha denunciato come sia mancato nella progettazione di un'opera così importante per Molfetta il coinvolgimento dei cittadini, al punto tale che ha dovuto la stessa Agenda XXI farsi carico, a lavori già appaltati, di convocare le istituzioni, per un dialogo che è sembrato, però, in fondo un dialogo fra sordi. Agenda XXI a chiedere “di avviare processi partecipativi nella determinazione del programma di sviluppo del porto”, richiesta cui il sindaco ha replicato facendo presente che per giungere all'assegnazione dei lavori il Comune ha rispettato “le procedure amministrative che le leggi prescrivono, interpellando fino a 27, 28 istituzioni”. Con l'assessore Barbanente a ricordare che questo “non serve a far capire ai cittadini cosa sta succedendo, non li garantisce” e a rimarcare anch'essa l'importanza della partecipazione, che non può essere vissuta dalle istituzioni come un processo simbolico, ma come un passaggio utile a “rendere le decisioni prese più efficaci ed efficienti, nell'interesse collettivo che un ente pubblico ha il dovere di perseguire”. E non è detto che la questione si debba chiudere con la pianificazione, perché è necessario anche un “monitoraggio sul modo in cui l'opera di realizzerà”, cioè sulla reale messa in pratica delle prescrizioni fatte dalla Regione nel momento dell'approvazione del PRG del porto. Ma oltre alla questione della partecipazione, una domanda ha aleggiato durante l'incontro, ritornata anche negli interventi degli spettatori,domanda strana, visto che si tratta di un'opera in via di realizzazione: “Ma sto porto serve davvero?”. Azzollini ha affermato: “Degli scenari di sviluppo sono arciconvinto”; aggiungendo il riferimento alle possibilità offerte dal “Corridoio 8” e dall'allargamento ad est dell'Europa. Forse esprimendo appieno il suo pensiero in merito con una similitudine: “Meglio una stazione finita, ma in cui non passano ancora treni, che una stazione ancora da realizzare con i treni pronti a passare”. Insomma, che si faccia il porto, sarà la struttura stessa, secondo il sindaco, ad attirare possibilità di utilizzo, lasciate alla libera iniziativa degli imprenditori. Sindaco che ha concluso invitando sin da ora l'assessore Barbanente alla posa della prima pietra, che sarà occasione, allora sì, per organizzare un convegno sugli scenari di sviluppo. Forse sarà finalmente il momento di offrire alla cittadinanza quelle cifre e dati precisi che, anche questa volta non è stato dato conoscere, anche in merito alle possibilità occupazionali, cui pure si è fatto cenno. Infatti, in merito all'altra questione importante, quella della tutela del territorio, il sen. Azzollini ha ricordato che a volte bisogna anche sporcarsi le mani e che il porto sarà occasione di lavoro per i molfettesi.
Autore: Lella Salvemini
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