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Molfetta, i Giovani Democratici: credono nell'Etica e Questione Morale
17 dicembre 2008

MOLFETTA - I Giovani del Pd di Molfetta prendono posizione sulla questione morale che agita in questi giorni la politica nazionale. «Noi Giovani Democratici, non abbiamo paura di fare Politica – dicono in un comunicato -. Perché viviamo in un paese democratico. La democrazia è libertà, partecipazione, rinnovamento e anche autorità. In questi giorni, sulla carta stampata e nelle tv nazionali, non si parla d'altro. Esiste l'etica e la questione morale in politica? La risposta ha questa domanda dovrebbe essere nota a tutti. Chi s'impegna in politica, rappresenta i cittadini e i suoi bisogni, non deve essere autoreferenziale e soprattutto lontana da qualunque pretesa d'invadenza e di lottizzazione. Ma questa risposta è oscurata dalla paura che esiste in questa società. La paura vuol dire non affrontare i problemi, e chi dunque deve prendere decisioni è preoccupato. Per prendere delle decisioni corrette è necessario raggiungere una profonda conoscenza delle cose e poi, alla fine, far ricorso alla propria coscienza. E quindi, si fa riferimento alla questione dei Valori. Ed è proprio la mancanza dei valori che ci ha portato ad una società malata. Infatti, quando si fanno delle scelte, i cittadini non sono posti al centro, ma si sceglie pensando a quale sarà il riflesso della propria decisione, a quello che ne sarà l'effetto. E questo è il contrario di scelte motivate da Valori Etici. Ormai, non si cerca il dialogo, non si esiste il confronto, si pensa solo a se stessi e si fanno solo compromessi. Noi Giovani democratici, crediamo nella trasparenza, nelle regole e nel confronto. Chi ha incarichi istituzionali deve vivere sul territorio, ascoltare la gente, risolvere i problemi e rappresentare il bisogno e la domanda di cambiamento che la società gli chiede. La politica deve selezionare i propri dirigenti e i rappresentanti sulla base della loro capacità politica, della loro moralità e trasparenza. Invece in molte parti del territorio, la trasparenza è diventata opacità e uso del potere per alimentare il consenso, la competenza si è rovesciata in professionismo politico e arrogante, il riformismo innovatore si è spento in una gestione del potere fine a se stessa. Poi non bisogna generalizzare, perché non è vero che tutti i cittadini la pensano allo stesso modo. Noi pensiamo che il Codice Etico del Partito Democratico deve essere rispettato punto per punto. Chi vi aderisce deve sottoscriverlo. Insomma è arrivato il momento che ognuno si assume le proprie responsabilità, chi sbaglia deve pagare, ma soprattutto farsi da parte. Secondo noi, la politica è un momento della propria vita. Dar spazio ai giovani con nuove idee ed entusiasmo, aiuta a far crescere la società».
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Ai Giovani Democratici che credono nell'Etica e Questione morale. - 1981, Enrico Berlinguer - "I partiti sono diventati macchine di potere" "I partiti non fanno più politica, i partiti hanno degenerato e questa è l'origine dei malanni di'Italia". " I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato tutti gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, le università, la Rai TV, alcuni grandi giornali. Per esempio, oggi c'è il pericolo che il maggio italiano, il Corriere della Sera, cada in mano a questo o quel partito o di una corrente; ma noi impediremo che un grande organo di stampa come il Corriere faccia una così brutta fine. Insomma tutto è già lottizzato e spartito o si vorrebbe lottizzare e spartire. Il risultato è drammatico, "operazioni" che le diverse istituzioni e i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentamente in funzioni dell'interesse del partito o della corrente o del clan cui si deve la carica. Un credito bancario viene concesso se è utile a questo fine, se procura vantaggi e rapporti di clientela; un'autorizzazione amministrativa viene data, un appalto viene aggiudicato, una cattedra viene assegnata, un'attrezzatura di laboratorio viene finanziata, se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito che procura quei vantaggi, anche quando si tratta soltanto di riconoscimenti dovuti."... "La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci dei ladri, dei corrotti, dei concussori nelle sfere della politica e dell'amministrazione, bisogna scovarli, bisogna denunciarli e bisogna metterli in galera. La questione morale, nell'Italia d'oggi, fa tutt'uno con l'occupazione dello Stato da parte dei partiti governativi e delle loro correnti, fa tutt'uno con la guerra per bande, fa tutt'uno con la concezione della politica e con i metodi di governo di costoro, che vanno semplicemente abbandonati. Ecco perchè dico che la questione morale è il centro del problema italiano. Ecco perchè gli altri partiti possono provare d'essere forze di serio rinnovamento soltanto se aggrediscono in pieno la questione morale andando alle sue cause politiche. Quel che deve interessare veramente è la sorte del PAESE. Se si continua in questo modo, in Italia la democrazia rischia di restringersi, non di allargarsi e svilupparsi; rischia di soffocare in una palude." -


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