Molfetta, i giovani Ac della Cattedrale: noi cattolici abbiamo il diritto di partecipare al dibattito politico
Questa sera alle ore 20 nella Fabbrica di San Domenico confronto fra i tre candidati sindaco su iniziativa dell'Ac Cattedrale e degli scout dell'Agesci Molfetta
MOLFETTA - Il presidente dell'Azione Cattolica della Parrocchia Cattedrale, Antonio Graziano Salvemini, ci ha inviato questa riflessione che spiega il senso delle iniziative che hanno realizzato in questo periodo e che si concluderanno con l'organizzazione del confronto tra i tre sindaci (foto) di questa sera alle ore 20 alla Fabbrica San Domenico, in colaborazione con gli scout dell'Agesci.
La riflessione vuole anche essere una risposta a qualche commento apparso su “Quindici on line” dopo la pubblicazione del messaggio PER QUEST'ANNO NON SCAMBIARE in merito alla partecipazione dei cattolici ai temi politici.
Ecco il testo:
«Dopo la Santa Pasqua ci siamo riuniti in parrocchia per programmare il percorso dei giovani (e di tutta l'associazione) per i mesi a seguire e ci siamo detti che era il caso di fermarci un attimo a riflettere sulla realtà sociale che stiamo vivendo con particolare attenzione al momento politico, in previsione degli importanti appuntamenti elettivi previsti. Abbiamo pensato che era il caso di offrire a noi stessi e a noi cittadini una straordinaria occasione di informazione, di conoscenza per riappropriarci di tutti quegli strumenti critici indispensabili per poter svolgere in pienezza la nostra cittadinanza.
Forse qualcuno si sarà chiesto come mai un gruppo di ispirazione cattolica si sia così interessato ad argomenti di carattere sociale-politico? Forse è lo stesso qualcuno che in questi giorni ha sentenziato che noi cattolici non dobbiamo interessarci della politica… al contrario, proprio in quanto cattolici, sentiamo addosso il peso della responsabilità di vivere in pienezza la nostra vocazione laicale e di costruire “già ora e già qui”, per le strade della nostra città, il Regno nel quale crediamo. Già Paolo VI, tanti anni fa, parlava della politica come “una maniera esigente di vivere l'impegno cristiano al servizio degli altri”.
Il giorno del nostro Battesimo ci hanno detto di essere luce della terra e sale del mondo… non ci hanno detto di illuminare con la nostra vita solo le aule liturgiche e le sagrestie, ma di dare sapore e luce al mondo che ciascuno di noi abita e alla cui edificazione deve dare un apporto “da cristiano”, per raggiungere l'obiettivo autentico del “fare politica” e cioè la ricerca del bene comune.
Per dirla alla Giuseppe Lazzati vogliamo collaborare con i politici di mestiere per “costruire la città dell'uomo a misura d'uomo”; vogliamo cioè mettere al centro della nostra idea di politica, l'UOMO, che, come ricordava Giovanni Paolo II è “la prima e fondamentale via della chiesa”.
Non vi è dubbio che in questo momento i cattolici sono una minoranza nel Paese e questo dato rende assai più arduo il compito dell'animazione cristiana della società civile per via politica, essendo questa regolata dalla legge della rappresentanza e del consenso. Ma è proprio qui che si pone l'ineludibile sfida che dobbiamo vivere oggi: proporre obiettivi, idee e modelli ispirati a valori che, pur radicati nell'esperienza e nella tradizione cristiana, si configurano quali valori umani universali.
L'iconografia spesso ci disegna come pecore riunite in greggi che seguono il Buon Pastore…. pecore…. non pecoroni…. non pensiate che noi cattolici siamo fermi nelle nostre stanze ad aspettare le parole delle nostre guide gerarchiche per scattare come automi!! Non pensiate che basta un finanziamento o una delibera comunale a nostro favore per far diventare le nostre comunità parrocchiali comitati elettorali di un politico o dell'altro!!
Siamo stanchi di sentirci etichettare in maniera così superficiale!! Le nostre comunità parrocchiali e i nostri gruppi sono luoghi liberi dove ognuno sviluppa la sua coscienza e dove ciascuno vive anche il continuo conflitto che la vita ogni giorno ci propone tra fede e vita, tra logica umana e logica cristiana…
In ciascuno di noi la fede vive un continuo rapporto di sinergia con la ragione, con la coscienza, con la storia del quotidiano di ciascuno di noi che è uno straordinario insieme di parti che ti radicano con forza al passato e di elementi che ti proiettano verso un futuro diverso!!
Siamo talmente felici di aver ricevuto il dono della Fede che non ci stancheremo mai di raccontarlo….e più ci diranno di stare zitti e più lo grideremo al mondo!! Non per arroganza e per presunzione di essere i migliori, ma perché pensiamo che i valori in cui crediamo possono fare solo del bene all'uomo, inteso come singolo o raggruppato in comunità.
E' per questo che abbiamo deciso di far sentire la nostra presenza in questa campagna elettorale ed è per questo che oggi incontreremo i 3 candidati sindaci… per dire loro che, comunque andrà, non dimentichino di mettere l'UOMO, l'ALTRO al centro della loro vita politica e per offrire la nostra disponibilità a condividere con loro edificazione faticosa della città dell'Uomo…..».