Molfetta. Gli italiani dicono no alla caccia
MOLFETTA - Ancora una volta riflettori puntati sulla caccia, dopo l'approvazione al Senato dell'articolo 43 della cosiddetta Legge Comunitaria che cancella i limiti della stagione venatoria (con il voto favorevole, tra gli altri dei senatori Francesco Amoruso, Antonio Azzollini e Adriana Poli Bortone).
Con l'approssimarsi delle elezioni regionali, alcune tra le maggiori associazioni animaliste e ambientaliste (Enpa, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf) si sono chieste "Cosa pensano della caccia no-limit gli italiani chiamati al voto il 28 marzo prossimo in tredici Regioni? Cosa pensano della caccia in generale e che rapporto hanno con gli animali e con la natura?"
Un sondaggio, commisionato a Ipsos, mostra che la stragrande maggioranza degli italiani (70%) è fortemente contraria alla caccia e, soprattutto, si oppone ai tentativi di ampliare questa attività, con nuove leggi che spesso infrangono anche gli impegni presi dall'Italia con convenzioni internazionali e normative europee a tutela dell'ambiente e della fauna selvatica.
Nelle tredici regioni al voto (dove paradossalmente risiede l'83% dei cacciatori italiani) il dato forse più eloquente è che oltre un terzo degli elettori (4 su 10) sarebbe pronto a cambiare candidato se questi proponesse interventi a favore della caccia. La quasi totalità degli interpellati è, poi, incline a favorire i candidati impegnati per la tutela degli animali e della natura.
Risulta, quindi, evidente che legislatori e pubblici amministratori devono impegnarsi per accantonare definitivamente gli attacchi alla natura e agli animali, promuovendo e realizzando, invece, nel 2010 (proclamato dalle Nazioni Unite "anno internazionale della Biodiversità") provvedimenti che diano adeguata risposta alla maggioranza degli italiani, che chiedono una migliore tutela per gli animali e per la natura, nonché regole più stringenti per la caccia.
Pasquale Salvemini, Coordinatore Regionale della Vigilanza del Wwf, rileva, inoltre, che solo in Italia hanno un enorme potere: quello di entrare nelle proprietà private senza alcun tipo di autorizzazione. Hanno persino modificato intere aree costiere, come è accaduto a Caserta, a Barletta e a Trani, realizzando laghetti abusivi per esercitare la caccia. Lungo il litorale a nord di Trani, ad esempio, sono stati realizzati veri e propri bunker, tra l'altro sequestrati dalle Guardie del Wwf e dalla Guardia di Finanza.