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Molfetta, gli errori dell'ex sindaco Azzollini. Basta un'ora di pioggia e città e zona Asi in tilt: disagi per i lavoratori
24 aprile 2013

MOLFETTA - Ormai è il leit motiv della zona industriale di Molfetta. Piove e le strade di allagano. Quindici ha documentato in passato questa imbarazzante situazione che difficilmente potrà essere sanata in breve tempo. Proprio ieri, dopo il violento nubifragio, si sono allagati il rondò a ridosso della SS 16bis (questo, però, solo in parte, nonostante i lavori di manutenzione e rifacimento delle condotte dell’acqua piovana), una parte di via Adriano Olivetti in zona ASI (in particolare, nei pressi dell’Ipercoop) e, infine, una serie di aree per la zona industriale.
Ad esempio, su via Olivetti la piccola fogna bianca esistente sulla strada non è riuscita a contenere l’acqua pluviale e i pochi tombini sono stati tutti otturati da detriti, foglie e fango. Di certo, un’esile tubo di scolo a lato della strada non può essere che un mero palliativo. È saltato anche il tombino della fogna e lo spartitraffico è diventato una vera è propria ostruzione al deflusso dell'acqua.
Allo stesso tempo, locali a piano terra e sotterranei di alcune aziende sono stati invasi dall’acqua, creando notevoli difficoltà ai dipendenti e al normale svolgimento dell’attività aziendale. È questa è una situazione che si ripete ad ogni nubifragio.
Proprio questa situazione è stata attestata da un video realizzato dallo staff di Paola Natalicchio, candidato sindaco del centrosinistra che, raccolte le segnalazioni di quei cittadini che frequentano la zona industriale, ha documentato il disagio e le difficoltà incontrate dai lavoratori e dagli automobilisti.
 
È evidente quanto le condizioni della zona industriale e ASI siano estremamente precarie a livello geoidromorfologico e potrebbero anche peggiorare se, in caso di precipitazioni copiose e durature su Molfetta (acqua zenitale), arrivasse dalle Murgie anche l’acqua di deflusso diretta verso il mare. Purtroppo, come Quindici ha già spiegato nell’ultimo anno in numerosi articoli sulla rivista cartacea, i vari manufatti sono stati (volutamente o meno) collocati su Lama Marcinase e sui suoi affluenti, tra cui le lame Scorbeto, dell’Aglio, Calamita e Petrosa: una disastrosa scelta che ha modificato nel tempo la morfologia e l’idrologia dell’area, acuendo il rischio idrogeologico (soprattutto per i lavoratori del posto).
Due le proposte di mitigazione idraulica, quella del Comune di Molfetta e del Consorzio ASI: ma se il progetto comunale presenta dei “nei” tecnici, come più volte Quindici ha evidenziato, quello del consorzio è per ora irrealizzabile per i costi troppo elevati e per una serie di autorizzazioni ambientali che devono essere ancora concesse dagli organi sovraordinati competenti.
Tra l’altro, è necessario sottolineare che l’ex sindaco di Molfetta, il senatore Antonio Azzolini, è stato uno dei membri del Consiglio di Amministrazione del Consorzio ASI e avrebbe potuto maggiormente il Consorzio per sollecitare la pianificazione di una corretta soluzione idraulica sull’area con l’installazione, ad esempio, di una nuova fogna bianca (soprattutto su via Olivetti). O ancora avrebbe potuto impedire che si costruisse su zone ad alta pericolosità idraulica.
Cosa è stato programmato o realizzato per la sicurezza dei lavoratori in zona ASI e in zona industriale durante l’amministrazione Azzollini? Praticamente, niente. Dov’era Azzollini quando si è discusso delle problematiche delle due zone? Sarebbe ora di rompere questo sistema di pressapochismo istituzionale e non continuare a ignorare colpevolmente il problema come fa il candidato sindaco del centrodestra Ninnì Camporeale, seguendo la politica disastrosa portata avanti dal suo predecessore.
 
In attesa di tavoli di concertazione, conferenze di servizi, finanziamenti ed eventuali modifiche dei progetti, sarebbe opportuno mitigare (o almeno tamponare) la precarietà di alcune zone. Da evitare propagande tecnico-politiche e spreco di soldi pubblici per lavori di mitigazione insufficienti e inutili: se ora non è possibile investire per opere minime, ma necessarie, è anche dipeso dal dispendio incontrollato di risorse finanziarie negli anni passati per opere pubbliche mal progettate, carenti e manchevoli.
 
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Leo ma è stato fatto un nome , mica il cognome ne tanto meno hanno fatto riferimento a qualcosa di strettamente personale . Il fatto è un'altro Leo , che forse tra scherzi telefonci del Senatore , tra il Leo "molfettese" , non ti sembra di esagerare? Forse sei caduto in una bella trappola . Sai quando si reagisce così il sospetto che la cosa sia vera potrebbe anche venire . Comunque Leo a parte e scherzi telefonici del Senatore pure , ci sta il fatto che la smentita da parte tua c'è stata altro no. Noi aspettiamo il Mimmo Favuzzi che deve spiegarci da dove ha sentito di quelle telefonate. Inoltre Leo nessuno sembra averti offeso o detto chissà cosa, perché il Leo può essere uno come altri 10.000 mila , e anche se fosse cose ti hano mai detto ? Che farai un campo santo per cani?sappi che non sei l'unico con quel progetto , anzi che io conosco c'è ne sono almeno altre 3 persone . Leo anzi devi essere orgoglioso perché il tuo nome LEO riporta la tua immagine alla ribalta, anzi prendi spunto e sul tuo manifesto metti pure LEO . Come si dice nel bene e nel male l'importante che se ne parli. In questo momento e sotto elezioni non ti conviene reagire quando solo un nome LEO non è detto che può essere riconducibile alla tua persona , e quando si dicedi di diventare personaggi pubblici accade anche questo. Devi essere superiore è difficile ma tocca a te dimostrare il contrario . Se fai vedere che ti brucia penseranno che davvero sei stato tu a scrivere a quelli del call center. Ciao amico mio .



Non è la prima volta - e, ahimé non sarà l'ultima - che Molfetta, il suo territorio, i Cittadini subiscono l'ingiuria di condizioni meteo che, per quanto occasionali, concentrate e relativamente violente, recano problemi di vario tipo, per fortuna, ancora senza conseguenze estreme. Ricorderete ad Agosto di alcuni anni fa? Regnava Azzollini, la sua Giunta era straforte. I disagi furono molti; chi potette e dovette (Forze dell'ordine, VVFF, ecc.) si prodigarono pur con gli scarsi mezzi a cercare di limitare i danni. Ricordo che quando tutto finì (senza tragedie, per fortuna) un membro autorevole del governo della Città, affermò, con un certo orgoglio e sicumera (postuma), che la situazione era SEMPRE stata "sotto controllo" (da chi poi? Non certo da lui e, allora, la poté ...raccontare così). Anche stavolta, un evento naturale, un pò più al di sopra delle righe, ci ha mostrato quanto scellerate siano state alcune scelte. Ed ancora una volta la "vox clamante" del nostro giornale, ridenuncia, documenta. Il problema creato dalla scelelrataggine della politica non si risolverà neanche stavolta. Neanche stavolta, chi potrebbe scegliere, sperando di scegliere un amministratore che badi ANCHE a queste situazioni, modificherà la sua preferenza, per le più diverse ragioni. Gli amministratori uscenti e quelli candidati sono assenti? Ma per forza: specialmente i primi, sanno perfettamente che il serbatoio di preferenze è sempre lì, intatto, integro; quindi a che scopo affannarsi, metterci la faccia? Sono i Cittadini esasperati che sono (considerati) i rompiscatole che non li lasciano "lavorare" in pace. Che ci vogliamo fare? Pazienza, così vanno le cose nel nostro disgraziato Paese, a tutti i livelli. Chi verrà, se verrà. farà meglio? E' l'auspicio che ci dovrebbe consentire di resistere, resistere, resistere!




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