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Molfetta, gli abitanti dei comparti 15 e 16: viviamo in una zona da terzo mondo. Il sindaco: lunedì cambia tutto
10 febbraio 2008

MOLFETTA - “Lunedì (oggi) gli abitanti dei comparti 15 e 16 (l'area compresa fra via Ruvo e il ponte di via Cavalieri di Vittorio Veneto) saranno legittimamente nelle loro case”. A dirlo, nel corso di una riunione nell'aula Finocchiaro della Fabbrica San Domenico, che precede di solo quattro giorni la data delle sue dimissioni - paradosso che sarà evidenziato da uno dei cittadini presenti - è il sindaco Antonio Azzollini, che nel corso della serata ha ascoltato lo sfogo di chi, in quelle zone, ha comprato una casa che o è attualmente inagibile, o deve convivere con annosi problemi di ogni tipo. Ciò che è emerso dalle voci dei presenti coinvolti è uno scenario che qualcuno non ha esitato a definire da terzo mondo: allacciamenti problematici o addirittura mancanti, scarichi non funzionanti, mancanza di servizi, e una urbanizzazione che ad oggi risulta completamente illogica. C'è poi il problema della collocazione infelice delle palazzine IACP, sorte tutte insieme anziché distribuite nei comparti. C'è, ancora, il problema, nonostante le tasse sui rifiuti regolarmente pagate, dei cassonetti mancanti. E' inoltre stato affermato che dal punto di vista urbanistico e dei servizi, anche nel comparto 3 le cose non vanno meglio. “Sono emersi due dubbi”, ha affermato Azzollini, accompagnato dall'ing. Rocco Altomare e da Pietro Uva, “uno relativo alla risistemazione urbanistica dei comparti 15 e 16, e un secondo problema, legato ai servizi; noi possiamo rispondere solo del primo”. Riguardo ai servizi, ha semplicemente precisato che finora a Molfetta si è costruito senza preoccuparsi dei servizi, ma che questa e la prossima amministrazione si baseranno su un Piano dei Servizi. A chi faceva notare come potesse sembrare non portare a niente la riunione, viste le sue imminenti dimissioni, Azzollini precisa che “la riunione è stata fatta oggi, perché già lunedì i provvedimenti saranno approvati”. Poi il sindaco si addentra nel problema: “non sono mai stato entusiasta del piano regolatore della città, che deriva da una situazione storica. Ora rendere sicure e pulite strade gigantesche non è semplice. Quando sono state assegnate queste aree, tutti sapevano che non erano conformi agli usi originari. Ci siamo trovati di fronte ad una situazione urbanistica già compromessa”. Successivamente, si passa alle possibili soluzioni: “quando il problema, da una palazzina, diventa di quindici palazzine, non è più un problema urbanistico, ma sociale. Diventa allora una questione di comparazione: come fare a venire incontro, nella legittimità, ai problemi di migliaia di cittadini. Serve un piano legittimo, da far riapprovare in consiglio: questa riapprovazione avverrà lunedì prossimo, così come la agibilità sarà definitiva, per chi ha solo la agibilità parziale”. Azzollini batte ripetutamente sullo stesso punto: “una amministrazione poteva aggiustare la situazione solo nella legge. Non è possibile fare illegittimità: a Molfetta ci sono già troppi guai”, chiudendo poi il suo intervento relativo all'urbanizzazione con la garanzia che non ci saranno in futuro irregolarità urbanistiche, e convenendo che la situazione delle palazzine IACP è oggettiva, ma spostare una palazzina di quel tipo è ad oggi impossibile. L'unico rimedio è quello di “fare il possibile per innalzare il livello di sicurezza e dignità”. Vale la pena fare cenno ad un paio di gustose anticipazioni venute fuori nella serata, perché sul problema della sicurezza Quindici ha scritto molto: Azzollini ha rammentato come, soprattutto nei quartieri periferici come quelli di cui si parlava, quello della sicurezza sia un problema serio. L'unico sistema è “un piano di videosorveglianza in piazze e nelle zone più sensibili della città, in collaborazione con le forze dell'ordine. Servirebbero anche forze umane, ma il Comune non può assumere, ci sono 44 co.co.co. ancora da stabilizzare”. Infine, a chi ricorda la presenza di gruppi Rom nel campo sportivo, Azzollini risponde che sarà “la costruzione di una pista di atletica” a costringerli ad andar via. Ma, ovviamente, non a cancellarli.
Autore: Vincenzo Azzollini
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